“Erdogan fascista, Kobane resiste”: dopo il corteo NoExpo, i movimenti sanzionano il consolato turco lanciando fumogeni e torce.
Di Babba Urra
Si chiama Azal, è curda ma vive a Milano da quando era una bambina. L’undici ottobre, al corteo contro il consolato turco organizzato dai centri sociali c’era pure lei. Fino alla fine ha urlato fortissimo: “Erdogan fascista, Kobane resiste”. Alla manifestazione a favore della reistenza curda in Siria, lei è arrivata con sua madre e suo fratello più piccolo. Quando il lungo corteo ha dato il via all’azione contro la sede turca del consolato in Italia, lei non ha avuto paura, e si è messa a gridare ancora più forte accanto a sua mamma. “Erdoan ha dato il passaggio delle armi all’Is, il gruppo terroristico che sta massacrando il popolo curdo e Kobane, siamo qui per protestare contro il governo turco e perchè vogliamo il nostro Kurdistan”.
Contro l’istituzione turca sono stati lanciati fumogeni e torce, ma nonostante gli attimi concitati non si sono rilevati scontri diretti con la polizia che in assetto anti sommossa difendeva la sede della centrale via Larga di Milano a pochi passi dal Duomo.
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