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Milano / Donna abortisce dopo manganellata

Si era buttata tra la folla per mettere in salvo un bambino dalle cariche della Polizia ed era stata colpita alla pancia. A tre giorni di distanza la donna ha avuto un aborto. [+aggiornamento]

21 Novembre 2014 - 18:56

di Babba Urra

Ai microfoni dei giornalisti una donna incinta aveva raccontato di aver ricevuto una manganellata sulla pancia durante gli scontri tra polizia e manifestanti partiti durante lo sgombero di due centri sociali, a Milano, del 18 novembre al quartiere Corvetto. A tre giorni di distanza dai colpi ricevuti all’addome, la donna ha avuto un aborto. Nei video rimbalzati sul web nella diretta seguita da tutti i magiori gionali nazionali, la signora visibilmente scossa, alzava la maglia e mostrava i lividi sul lato sinistro della pancia. “Un bambino era caduto per terra, mi sono avvicinata per portarlo via e la polizia mi ha colpito con il bastone”, era stata la testimonianza che la vittima aveva riportato alle telecamere pochi istanti dopo la carica partita dalle forze dell’ordine sulla folla che protestava contro gli sgomberi programmati. L’ospedale milanese che ha tenuto in osservazione la madre ha dato conferma dell’aborto e la notizia è stata trasmessa alla Procura milanese.

> Aggiornamento:

La donna di 37 anni, al sesto mese di gravidanza, vive in una delle case occupate del quartiere della zona Corvetto a sud est di Milano. Il giorno in cui è stata colpita alla pancia, la donna era scesa in piazza per unirsi al gruppo di famiglie di occupanti che presidiavano il quartiere mentre la polizia sgomberava i centri sociali Rosa Nero e Corvaccio. Lo stesso giorno in cui iniziava la task force degli sgomberi programmati decisa dalla procura milanese. Il referto scritto dall’ospedale in cui è stata ricoverata la 37enne non attribuisce l’aborto a lesioni dirette. Nella prima testimonianza rilasciata sul luogo degli scontri, la donna ha raccontato di essere stata visitata e subito rilasciata dai medici del pronto soccorso.

E a Milano intanto la rabbia è salita. Dopo la notizia dell’aborto, un centinaio di militanti dei centri sociali hanno sfilato in zona Navigli per dire ancora stop agli sfratti. Sugli striscioni la scritta: “poliziotti assassini”.