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Messina / Negata la piazza di Taormina al corteo No G7

Gli studenti di “Fora UG7” occupano la facoltà di Lettere a Palermo. Gli attivisti: “Provano a confinare ogni contestazione a chilometri di distanza in una Sicilia totalmente militarizzata e sottratta all’uso dei cittadini e dei turisti”.

25 Febbraio 2017 - 17:21

In vista della mobilitazione contro il G7 che si terrà a Taormina il 26 e 27 maggio prossimo, una delegazione di attivisti siciliani ha manifestato alla questura l’intenzione di scendere in piazza durante il summit. In risposta però è stato ricevuto un diniego da parte delle forze dell’ordine. Come riporta in un comunicato il comitato ‘Contro il G7 di Taormina’: “L’atteggiamento dei funzionari della digos è stato interlocutorio, ma teso comunque a limitare la possibilità che si possa manifestare a Taormina e mirato a provare a confinare ogni possibile contestazione a chilometri di distanza da una parte della Sicilia che sarà, di conseguenza, totalmente militarizzata per mesi e sottratta all’uso dei cittadini e persino dei turisti”.
Dopo il diniego è arrivata immediata la risposta: “Noi non accettiamo che il nostro diritto a manifestare sia escluso in maniera autoritaria dai divieti delle forze dell’ordine per tutelare un vertice nel quale si parlerà di come spartire le risorse del terzo mondo, di come opprimere i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti, di come costruire strategie di militarizzazione, guerra e controllo globale. Per questi motivi la nostra intenzione è quella di costruire una grande campagna contro il G7 ed a tutela del nostro diritto, costituzionalmente garantito, a manifestare contro i potenti della terra”.

Intanto gli studenti dell’università di Palermo hanno occupato la facoltà di Lettere dell’università per poter svolgere l’assemblea “Fora UG7” (fuori il G7 ndr.) il 25 e 26 febbraio. Questo quanto si legge nel comunicato diffuso dagli ‘Studenti contro il G7’: “Ancora una volta i ‘grandi’ del pianeta (non ci saranno Cina e Russia) si riuniscono per decidere le sorti del mondo e garantire gli interessi delle lobbies. E decidono di farlo in un posto simbolo: Taormina, la Sicilia. La Sicilia è la zona d’Europa col più alto tasso di disoccupazione; alla Sicilia appartiene l’attuale primato nel saldo delle migrazioni; la Sicilia delle strade che crollano, dell’acqua razionata ai cittadini, dei collegamenti che non esistono; è, appunto, Taormina, uno dei luoghi più turistici dell’isola: il simbolo di uno spazio ‘eccezionale’ che stride con i paesaggi, naturali e umani, che la circondano; una cittadina concessa al consumismo dei ricchi turisti di passaggio nel Mediterraneo. In questi luoghi tanto significativi arriveranno questi capi di Stato; arriveranno gli americani che hanno pensato alla Sicilia come zona dove installare un sistema radar militare denominato ‘Muos‘ a forte impatto di inquinamento elettromagnetico”. E sempre dalle stesse aule di viale delle Scienze gli attivisti sottolineano che: “Quella del G7 a Taormina può essere occasione perfetta per iniziare ad alzare la testa, a ricordarci che i territori sono di chi li vive e sul loro destino deve decidere chi li abita e non 7 capi di stato”.