Non si ferma la lotta contro l’innalzamento monstre delle rette e il conseguente attacco al diritto allo studio. Contestazioni anche in altre città d’Inghilterra, come Bristol e Cardiff
(dal sito di Radio Onda d’Urto)
Decine di migliaia fra studenti, genitori e attivisti dei movimenti hanno assediato dal primo pomeriggio a Londra la Camera dei Comuni dove oggi è stata votata la contestatissima legge-università, che di fatto triplica le tasse universitarie facendole arrivare in alcuni casi a sfiorare le 10mila sterline annue.
La norma è stata approvata con 21 voti di scarto, 63 in meno rispetto al margine di cui la maggioranza Conservatori – Liberaldemocratici gode alla Camera. Diversi esponenti Lib – Dem, infatti, si sono dimessi da incarichi di governo per poter votare contro la norma, e il leader del partito, il vicepremier Nick Clegg, è stato sonoramente fischiato al momento del voto.
Purtroppo, per ora, questo non è bastato.
Per evitare il via libera gli studenti non avevano lesinato in giornata l’impegno e la radicalità. La polizia, in assetto antisommossa, ha rimosso a forza cinque studenti dalla galleria del pubblico della Camera dove avevano cominciato a gridare slogan interrompendo il dibattito. Fuori invece continua la protesta di piazza, con un un gigantesco ‘NO’ a vernice rossa tracciato sul prato di Westminster e graffiti antitagli a coprire la statua di Winston Churchill. In fiamme, inoltre, una garitta vuota della polizia.
Intenso anche il bilancio degli scontri, con un continuo botta e risposta di oggetti, cariche e brevi corpo a corpo fra manifestanti e polizia. Secondo i media inglesi ci sarebbero diversi studenti feriti. Dal canto loro i poliziotti lamentano tre feriti gravi. Un agente, in particolare, è in ospedale a seguito della caduta da cavallo durante una carica contro gli studenti. Nessuna conferma invece in merito a possibili arresti, anche se secondo alcuni media ci sarebbe sicuramente uno studente già in carcere.
> La corrispondenza di uno studente italiano a Londra, collaboratore di Zic e Radio Onda d’Urto
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