Acabnews Bologna

Logistica, si iscrive al sindacato: licenziato

Lo segnala l’Sgb, che riferisce anche di una vertenza nel mondo delle pulizia ed interviene sul caso delle Giaccaglia-Betti e sulla situazione di Tper. Sull’azienda dei trasporti prende parola anche l’Usb.

22 Luglio 2017 - 14:58

Licenziato dopo l’iscrizione al sindacato. E’ la segnalazione che arriva dall’Sgb, che racconta: due giorni fa “si è svolto un picchetto in difesa di Aslam, un lavoratore Sgb illegittimamente licenziato da un’azienda della logistica in appalto per conto di alcune società che forniscono la Grande distribuzione. Dopo un ora di blocco si è aperta la trattativa con l’azienda che proseguirà lunedì prossimo al fine del ritiro del licenziamento. Aslam è stato licenziato perché si è voluto iscrivere ed organizzare con Sgb per rivendicar i propri diritti! Il presidio ed il blocco odierno siano di monito a quei padroni, piccoli o grandi che siano, perché Non permetteremo mai che chi si organizza sindacalmente sia punito! Aslam non è solo, Sgb sarà al suo fianco fino a quando non verrà reintegrato!”.

Un altro presidio, con sciopero, sempre su convocazione dell’Sgb si è svolto ieri davanti alla Città metropolitana “in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici della Mr Goodliving che da tre mesi non percepiscono lo stipendio”. La Mister Goodliving, spiega il sindacato, “è una società che svolge attività di pulizie presso società pubbliche (es. Università), aziende private (es. Unifica, Allianz bank, Cipia, ecc), più vari uffici e condomini privati. Le lavoratrici e i lavoratori, pur continuando a prestare servizio presso i servizi avuti in carico, non hanno percepito gli stipendi di aprile, maggio, giugno e 14esima mensilità. L’azienda ad oggi non ha fornito alcuna giustificazione del mancato pagamento delle spettanze, né alla nostra organizzazione sindacale, a cui sono iscritti parecchi lavoratori, né a loro direttamente. Le lavoratrici e i lavoratori, organizzati con Sgb, non intendono abbassare la testa”. Con il presidio è stata ottenuta l’apertura di un tavolo di salvaguardia: “Inizia un percorso di riscatto di questi lavoratori che da oggi non sono più invisibili”.

Ancora l’Sgb, poi, prende di nuovo posizione sul caso che si è aperto dopo l’allontamento di due bambini dalla materna Giaccaglia-Betti: “In questi giorni sui giornali continuano ad uscire notizie ed indiscrezioni in merito alla vicenda della fuga dei bambini dalla scuola Giaccaglia-Betti sulle quali ci sembra doveroso intervenire E’ evidente dal contenuto degli articoli, che i giornali abbiano fatto proprie le affermazioni dell’assessore Pillati e dell’istituzione Ies che negano che quel giorno nel momento in cui i bambini si sono allontanati, fosse in corso una riunione indetta dal pedagogista presente in quel momento nella struttura. Nelle ricostruzioni offerte ai giornali non si fa alcuna menzione a questa riunione e anche negli incontri con educatori e collaboratori si è cercato di sviare l’attenzione su altri elementi. Questa riunione invece c’è stata, come testimoniato da tutti i presenti i quali non potevano certo rifiutarsi di svolgere una attività richiesta dal loro superiore. Anche il ‘primo cancello’ che i bambini hanno trovato aperto e che i giornali indicano come elemento decisivo perché avrebbe permesso la fuga, non è responsabilità dei lavoratori. Quel cancello è aperto da anni su disposizione prima del comune e poi dell’Istituzione Ies per motivi di sicurezza. Non lasceremo che, per coprire le colpe dell’amministrazione si colpiscano i lavoratori, non permetteremo che in questa vicenda ci rimettano coloro che con impegno e dedizione lavorano tutti i giorni in strutture inadeguate e carenti di personale”.

Con un ulteriore comunicato, l’Sgb interviene anche sulle novità che in questi giorni stanno interessando Tper. Dopo la modifica allo statuto di BolognaFiere approvato dal Cda “che regala ai privati una azienda pagata dai cittadini bolognesi, Merola si appresta a dare in pasto ai privati un’altra società pubblica: la Tper. La giunta comunale di Bologna il 14 luglio scorso ha deliberato a favore dell’emissione di bond da parte di Tper, a quanto pare per almeno 35 milioni di euro,: un ulteriore passo verso la sua completa privatizzazione. I sacrifici fatti da lavoratori ed utenti non devono finire in operazioni speculative poco chiare a vantaggio dei soliti noti, Oggi Tper, grazie all’aumento della produttività e a tariffe fra le più alte d’Italia, è un’azienda sana che produce addirittura utili che dovrebbero avere un ritorno positivo per chi li ha resi possibili: i lavoratori, migliorandone le condizioni lavorative; l’utenza, incrementando la qualità del servizio. E’ scandaloso che una tale decisione, che condizionerà pesantemente l’assetto futuro della società, con pesanti ricadute sul trasporto pubblico cittadino, e sugli addetti al servizio, venga presa in tutta fretta probabilmente per mettere in sordina i malumori presenti all’interno della maggioranza e approfittando del periodo estivo per non subire contestazioni. Lo sciopero generale dei trasporti del 16 giugno che aveva al centro l’opposizione alle politiche di privatizzazione ha registrato anche nella nostra regione una notevole adesione e ha dimostrato che i lavoratori sono pronti a contrastare con tutti i mezzi possibili tali decisioni”.

Su Tper interviene anche l’Usb, in questo caso relativamente alla situazione contrattuale “Solo negli ultimi giorni abbiamo potuto prendere visione della proposta di rinnovo del Contratto integrativo aziendale, sottoscritta il giorno 12 luglio. Si tratta di un contratto di basso profilo- scrive Usb- che, a fronte di un lievissimo aumento economico, contiene aspetti negativi su svariati punti, che riteniamo in alcuni casi svantaggiosi per i lavoratori, come ad esempio: revisione del sistema premiante caratterizzato da troppa variabilità ed incertezza; residenza di servizio dei Part Time al sabato; modifica della normativa sulle notti del personale femminile; welfare aziendale e altro ancora. Non condividiamo affatto né il calendario delle assemblee informative, nè la data del referendum deciso per fine luglio. Dopo due anni di trattative da cui Usb è stata esclusa, riteniamo il calendario insufficiente a informare la maggior parte dei lavoratori. Riscontriamo in oltre che nel testo firmato non si affrontano molte questioni in sospeso da tempo e che riteniamo fondamentali (Inidonei, Percorrenze, Bigliettazione, Esternalizzazioni, Disciplina ecc…), che vengono demandate a tavoli successivi. Proprio per questo invitiamo i colleghi a partecipare massicciamente alle assemblee e a valutare l’accordo firmato, anche per far sì che in futuro su questi temi importanti ci sia una ampia informazione e discussione, per ottenere soluzioni che ci tutelino. Usb incontrerà l’azienda in questi giorni per una valutazione delle prospettive che si aprono soprattutto sui punti mancanti nel testo firmato, che erano contenuti nella piattaforma da noi presentata. Si tratta del nostro futuro!”.