Acabnews Bologna

“Lo studente non è un conto corrente” [foto]

Il Cua aveva annunciato la contestazione dell’economista Andrea Ichino, ospitato dall’ateneo in Santa Lucia. All’arrivo degli studenti viene dispiegata la polizia in antisommossa e chiuso il portone, bersagliato da un lancio di uova.

08 Febbraio 2013 - 20:52

Porte sbarrate e celere schierata per impedire ad alcune decine di studenti di entrare in Aula Santa Lucia, dove, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del Collegio Superiore dell’Alma Mater, era invitato l’economista Andrea Ichino, fratello del più noto Pietro candidato alle politiche da Scelta Civica, a presentare il suo libro “Facoltà di scelta”.

Ichino, secondo il Cua che aveva annunciato un cacerolazo di contestazione, promuove “strumenti di selezione meritocratica” nell’università e “una visione super-economicista del sapere”. I manifestanti sono rimasti all’esterno, battendo pentole e cucchiai e indirizzando lanci di uova, cori, fischi, insulti a Ichino, al rettore e ai baroni dell’Ateneo, chiusi dentro. Ad alcuni docenti che volevano assistere alla cerimonia non è stato possibile entrare.

 

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157632715698477/show/

 

> Il comunicato:

Come Collettivo Universitario Autonomo scriviamo queste poche righe di comunicato per spiegare le ragioni della contestazione effettuata oggi nei confronti della presenza di Andrea Ichino in università.

Negli scorsi giorni è tornata alla ribalta la crisi permanente in cui versa l’università. I dati sul crollo delle immatricolazioni, la ridefinizione in senso escludente dei parametri Isee, la bozza di riforma Profumo che attacca i pochi residui di welfare studentesco..tutti dati di fronte ai quali un’università seria dovrebbe ascoltare quelle che sono le istanze che le lotte studentesche portano avanti sin dalla riforma Gelmini, istanze contro una finta meritocrazia che è solo uno strumento di esclusione selettiva, contro una svendita del sapere alle esigenze di pochi gruppi di potere.

E’ evidente come invece l’università, invitando Andrea Ichino in questo contesto, decida ancora una volta da che parte stare. Invitare chi propone che a salvare l’università siano gli studenti con l’aumento delle loro contribuzioni, che studenti e aziende debbano collaborare nella definizione dei piani di studio secondo le esigenze di queste ultime, che il sapere venga considerato solo un qualcosa di legato al lavoro e al mercato..significa invitare chi evidentemente è a favore di quella università-azienda che non smetteremo mai di contestare!

Non avevamo intenzione di entrare a discutere con Ichino, con Dionigi (al quale chiediamo ancora una volta di utilizzare i soldi della sua scorta per pagare delle borse di studio ai suoi amati studenti), con nessuno di quelli che legittimano che l’università di Bologna possa prendere la via delle università di èlite, mentre contestualmente si uccide il diritto allo studio al Sud e si attacca la possibilità delle fasce meno abbienti di accedere all’università!

Contestare Ichino è stato solo il primo passo di un percorso che ci porterà a scaldare la zona universitaria bolognese, oltre lo spettacolo farsesco delle elezioni e per una primavera di conflitto e riappropriazione!

C.ollettivo U.niversitario A.utonomo