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Lo spazio occupato Z-32 a disposizione per le lezioni

Ma “non perderà la sua funzione di laboratorio di iniziativa culturale”. E, allo stesso tempo, il progetto potrà contare su un’altra aula autogestita, sempre nel dipartimento di italianistica.

18 Novembre 2014 - 18:15

Un altro passo in avanti per il diritto allo studio

z7% in più di iscrizioni all’alma mater. C’è bisogno di spazi per gli studenti! Dopo l’anno passato, che ha visto un piccolo ma notevole aumento delle iscrizioni all’università, quest’anno il dato che ci ritroviamo – per quanto riguarda l’uniBo – è di un crescendo ancora maggiore che sulle tabelle dei corsi si è contestualizzato con un + 7 % rispetto all’anno prima. Una ripresa, seppur minima rispetto al calo brutale del post-Gelmini, che si fa sentire in termini di affluenza, sugli spazi e sulle aule di lezione tra sovraffollamento e paradossalmente mancato utilizzo nel massimo delle loro potenzialità.

Fare lezione seduti a terra, o costretti a dover rimanere fuori dalle aule di lezione è qualcosa che si vive nel quotidiano all’interno dell’università oggi: l’ultimo caso lo abbiamo visto a medicina, dove una docente ha pensato bene di escludere dalla lezione alcuni studenti (che avevano vinto il ricorso al Tar) per mancanza di posti a sedere…  una cosa inaccettabile!

È in questo contesto che, come Collettivo Universitario Autonomo e come studenti che vivono l’università con tutte le sue problematiche, vogliamo venire incontro alle esigenze di noi tutti, mettendo a disposizione l’attuale spazio occupato Z-32 (in via Zamboni 32) come un luogo disponibile ad un allargamento al fine di creare un aula da oltre 100 posti.

Lo spazio in cui ora si trova il progetto z-32 era stato chiuso per anni. Nel 2011, grazie a all’occupazione del CUA, è tornato ad essere attraversabile per tutti tramite iniziative culturali, dibattiti e seminari trans-disciplinari portati avanti da diversi studenti.

Oggi possiamo dire che con la nostra occupazione abbiamo conquistato un pezzo di diritto allo studio: un’aula prima completamente inutilizzata, che tramite la nostra denuncia degli spazi vuoti in università, ora verrà vissuta a 360 gradi dalla mattina alla sera, aiutando in parte a risolvere il problemi degli spazi.

Infatti l’aula in questione non perderà la sua funzione di laboratorio di iniziativa culturale e di costruzione di saperi, dato che nelle fasce orarie vuote, essa sarà sempre disponibile per ospitare le iniziative seminariali del progetto “storming Brain”.

Dall’altra parte, questa concessione dell’attuale spazio Z-32, troverà anche un’altra casa, sempre all’interno del dipartimento di italianistica. Un ufficio anch’esso non utilizzato, recuperato e autogestito da noi studenti; un’altra sala sempre legata al progetto “storming-brain”, dove al suo interno si potrà trovare il materiale prodotto dai vari incontri e una sua biblioteca.

Le esigenze degli studenti sono tante, soprattutto se si parla di spazi! Quest’occasione ci sembra esemplare per evidenziare quelli che sono problemi ed esigenze da risolvere: da una parte c’è la “dignità”, che nessuno vuole sia calpestata all’interno di aule che sembrano carri da bestiame; dall’altra parte c’è la voglia di sperimentare degli studenti, di creare laboratori culturali, che sono una risposta all’impoverimento dei saperi che ci propina oggi l’università.

Alla chiusura dei laboratori didattici, a corsi settorializzati che non danno spazio al loro interno all’ibridazione dei saperi o all’allargamento degli orizzonti culturali, la risposta che abbiamo visto nascere dal basso sta nello sperimentare nuove forme di circolazione dei saperi proprio come fa lo spazio Z-32 e il progetto storming brain.

Come loro anche il progetto “Call for Ideas” di via Zamboni 38 risponde alle esigenze di laboratori artistici là dove la scuola e l’università non ne permettono lo svolgimento in orari didattici.

Se queste sono le condizioni, come si fa a stupirsi se gli studenti reclamano spazio? C’è da stupirsi se gli studenti sentono l’esigenza di occupare e di sollevare tramite queste pratiche alcuni problemi, tra i mille, che ci sono oggi in questo tipo di università?

Noi crediamo di no, e questi sono esempi concreti di lotta di chi vive e studia all’università, di chi crede che si possa cambiare questa situazione e ci si possa prendere spazio se non gli viene dato, la dove gli spazi esistono e sono sotto-utilizzati !

Questa è un’altra vittoria collettiva, seppur piccola, sugli spazi che utilizziamo che continueremo a portare avanti assieme a tutti i progetti, vecchi, nuovi e futuri, con passaggi e campagne di lotta concrete per riappropriarci dei nostri bisogni di studenti e studentesse: sugli spazi, sul reddito e sui saperi !

Il nuovo spazio Z-32 verrà già inaugurato questo Giovedì, 20 Novembre, con un seminario su “Salute mentale e devianza sociale” dalle 18.00 dove ne discuteremo con Luca Negrogno, dottorando dell’università di Urbino.

Prendiamoci Spazi- tempi e Saperi.

Collettivo Universitario Autonomo
Spazio Z-32
Storming Brain