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Lo sgombero di Villa Adelante e le “non-cariche” [video]

Sulla giornata di ieri la Questura afferma che c’è stato un “fronteggiamento”: ecco com’è andata nelle immagini diffuse da Làbas, che ripubblichiamo insieme al comunicato di Adl e #Ioccupo e a diverse dichiarazioni di solidarietà.

19 Giugno 2015 - 16:26

Ieri, dopo l’inizio dello sgombero di Villa Adelante, la Questura ha fatto sapere che “non ci sono state cariche bensì un fronteggiamento con il cordone di agenti disposto a protezione dell”immobile”. In un video diffuso da Làbas, che ripubblichiamo, si vede una prima serie di manganellate da parte dei poliziotti, poi si sente distintamente un carabiniere dare l’ordine “Dobbiamo caricare” e a quel punto si vedono gli agenti avanzare di corsa colpendo di nuovo i manifestanti.

> Guarda il video:

Intanto al sostegno da parte di Tpo e Làbas, di cui abbiamo dato conto ieri, aggiungiamo attestati di solidarietà diffusi da Social Log (episodio “gravissimo”), Cispm (“Solidali nella resistenza contro l’ennesimo atto repressivo”), Hobo (“Ancora uno sgombero a Bologna, ancora camionette e celerini a tentare di calpestare diritti e occupazioni”), Eat the rich (“Un’altra giornata infame per Questura e Comune… solidarietà agli occupanti”), Vag61 (“Solita miopia, solite chiacchiere sulla legalità che servono solo a mascherare speculazione e odio verso chi già è costretto a pagare una crisi di cui non ha colpe. Stop sgomberi! Casa, reddito e dignità per tutt/i!”).

Sgombero Villa Adelante - © Michele LapiniAdl Cobas e la campagna #ioccupo, che avevano promosso l’occupazione della palazzina di viale Aldini, ricostruiscono quanto successo ieri con una nota: “Usciamo con il comunicato in ritardo. In ritardo perché la giornata che abbiamo vissuto ieri non è stata facile.Per due giorni ci siam trovati in tante e tanti fuori dalla villa, dalle 5,30 del mattino fino a che gli occupanti e i solidali non dovevano andare a lavorare, chi il lavoro andava a cercarlo, chi si recava a studiare, chi a fare esami. Perché questa è la composizione che per due mattine ha difeso Viale Aldini 116: studenti, precari, attivisti, ma anche rifugiati, disoccupati e pensionati. Gente normale e di tutti i tipi. Ieri alle 10,30 dentro erano rimasti in pochi. L’appuntamento era per il pomeriggio per l’assemblea ‘Difendere il sociale, praticare i diritti’ che avremmo voluto svolgere lì, insieme alle altre realtà, di movimento e associative, che si occupano di questi temi a Bologna. E lo sgombero quindi è arrivato così, a metà mattinata: ignorando la possibilità di comportare un gravissimo disagio alla città, sperando invano che sarebbe stata un’operazione rapida e indolore.Ma rapida e indolore non è stato. Perché avevano sottovalutato la determinazione di occupanti e attivisti. I primi compagni e solidali appena sopraggiunti sono stati violentemente caricati e allontanati da Villa Adelante, aprendo teste e segnando i corpi con i manganelli, pungi e calci. Isolandoci dal presidio solidale che intanto a breve si è riformato sotto la Villa”.

Continua il comunicato: “Intanto arrivavano le testimonianze dei primi occupanti usciti: l’entrata violenta e arrogante di polizia e carabinieri, a colpi di manganello, porte, vetri e mobili spaccati, il tutto sotto gli occhi di chi tra quelle mura si stava costruendo una vita, come Alina, giovane mamma di una bambina di 2 mesi o Veronique, che per la paura si è nascosta per ore in una botola, rischiando il soffocamento. In tre sono saliti sul terrazzo, non volendo lasciare quel luogo, e ci son rimasti per 7 ore, appesi con una corda di sicurezza, mentre il presidio sui viali continuava a crescere, bloccando l’intera città. Finché, alle 17,30, sono scesi, dopo che gli altri inquilini avevano recuperato i propri beni personali. E da lì, da quel luogo violentato, prima dall’abbandono della rendita e ieri dalla brutalità poliziesca, è partito un corteo arrabbiato ma gioioso, che si è diretto sotto Palazzo d’Accursio per chiedere all’Amministrazione dello sgombero, del loro silenzio e immobilità, che per troppo tempo si protrae intorno alla questione abitativa. Oggi sui giornali e sul web leggiamo la frase ‘Bologna non si merita tutto questo’. E noi facciamo nostre queste parole, anche se chi le ha dette lo ha fatto in mala fede. Perché chi vive a Bologna non si merita di dover occupare per poter avere una casa in cui vivere, non si merita di essere sbattuto fuori da un edificio rimasto chiuso per 10 anni, dopo averlo riaperto, riqualificato e a cui ha dato nuova vita. Bologna non si merita dei corruttori, come Muratori, presidente di Unifica Holding, proprietaria di Villa Adelante, direttore di Unifica, nei giorni scorsi sotto i riflettori per l’appalto falsato di global service, del valore di 157 milioni di euro, vinto da Ccc (Consorzio Cooperative Costruzioni), per la manutenzione del patrimonio comunale, e poi riappaltato appunto al gruppo Unifica (che ha sua volta ha chiamato in causa Cpl Concordia… do you remember?). Bologna non si merita di avere una Giunta assente e incapace di dare una risposta vera al problema abitativo, che, ribadiamo, è ormai strutturale all’interno del territorio. E non si merita una assessore che davanti alla giornata di ieri dichiara ‘[…]C’era un sequestro del giudice che andava eseguito. Punto. […] Come giudico la gestione dello sgombero fatta da questura e prefettura? Non mi azzardo a dare giudizi, non è di mia competenza’. Il non prendere posizione su questo sgombero è disarmante, e conferma con le parole tutta la debolezza delle propria (in)azione. E che di fatto consegna il governo della città e la gestione delle questioni sociali agli organi di polizia, dimostrando definitivamente che è meglio che questa classe politica esca di scena il prima possibile. Bologna non si merita una Questura e una Prefettura che pretende di gestire la città senza considerare le vite e i bisogni di chi abita, vive, lavora e rende viva questo territorio. Istituzioni rappresentate da folli incapaci di guardare e leggere la ricchezza sociale della città, ma capacissimi di sperperare risorse pubbliche e impedire la quotidianità di migliaia di persone (come successo ieri con il blocco della città) pur di mostrare i muscoli. Bologna si merita invece tutta la dignità e la capacità di praticare per tutt* diritti e giustizia sociale espressa da parte di chi ieri, su quel terrazzo e per la strada, ha lottato ancora una volta per una città diversa e migliore. Da parte di chi ogni giorno, con generosità e determinazione, costruisce solidarietà e reale cooperazione. Per questo nessuno rimarrà solo. Per questo nessuno rimarrà senza casa. Per questo i nostri desideri continueranno a prendere forma e Villa Adelante rinascerà presto in ogni luogo abbandonato e lasciato alla speculazione! Avanti, perché vogliamo e avremo casa, reddito, diritti e dignità per tutt*!”.