Acabnews Bologna

Lo sciopero che fa male

Le reazioni da parte di Tper, enti locali, commercianti, Prefettura e Procura, insieme all’imbarazzo dei sindacati confederali, dimostrano che aggirando le leggi anti-sciopero i dipendenti Tper hanno fatto una cosa semplicissima: hanno scioperato per davvero.

14 Marzo 2013 - 15:27

A partire dalle 11 circa di questa mattina, poco a poco il servizio bus a Bologna sta tornando alla normalità dopo lo sciopero selvaggio messo in campo dai dipendenti di Tper questa notte.  Nelle ore precedenti era intervenuta la Prefettura, ordinando “l’immediata ripresa” del servizio. Un intervento esplicitamente richiesto da Tper, che allo stesso tempo ha subito minacciato “verifiche in ordine alle responsabilita’ individuali, civili, penali e disciplinari, in merito all’interruzione di servizio pubblico e ai danni procurati”. Neanche la magistratura ha perso tempo: la Procura, infatti, sta valutando un’indagine per interruzione di pubblico servizio e violenza privata (se fosse confermato che ad alcuni autisti e’ stato impedito di uscire dai depositi con i mezzi).

A queste reazioni si aggiungono quelle molto dure delle istituzioni, della politica e dei commercianti, nonchè una palese difficoltà da parte anche dei sindacati. Dimostrazione del fatto che un’astensione dal lavoro che aggira le leggi anti-sciopero colpisce per davvero e dove fa male: nè più nè meno di quello che uno sciopero dovrebbe ottenere, a meno di non volerlo relegare (come il più delle volte accade) a strumento di semplice “testimonianza”.

Non sorprende, dunque, che il Pdl parli di “incivile barbarie”.  Così come non sorprende un certo imbarazzo tra i sindacati confederali. “Non potevamo fare altro”, dice la Fit-Cisl di Bologna ma la stessa sigla regionale subito dopo afferma: “Giuste ragioni, ma metodi e tempi del tutto sbagliati”. Nel frattempo, sempre da fonti sindacali si apprende che a far scattare la rabbia dei lavoratori è stata la comunicazione, da parte di Tper, della chiusura dei “gruppi esterni” che svolgono il servizio bus nella zona dell’Alto Reno e a Imola. Ma è indubbio che a pesare c’è anche l’allarme per il buco da 9,4 milioni confermato ieri dall’azienda, che ora vorrebbe tagliare sulla manutenzione e su alcune linee senza discuterne neanche con il sindacato. La Fit-Cgil parla di “astensione spontanea” e prende così le distanze dallo sciopero selvaggio, ma allo stesso tempo non lo condanna fino in fondo:  “L’astensione spontanea dal lavoro dei dipendenti Tper ha creato gravissimi disagi per la citta’ di Bologna”, ma “questa e’ la conseguenza di azioni aziendali unilaterali dalle quali scaturisce una grave situazione che allarma lavoratori, utenti e cittadini”.

Molto più netto il commento congiunto di Comune, Provincia e Regione, che “condannano con forza questa grave e irresponsabile iniziativa” perchè “il blocco selvaggio del servizio avvenuto questa mattina ad opera di alcuni gruppi di dipendenti di Tper, al di fuori di ogni regola e senza alcun preavviso, prima ancora che un’azienda ha preso in ostaggio un’intera città”. Anche il sindaco Virginio Merola dice la sua: “E’ successa una cosa molto grave”.

Questo poi il commento della Confesercenti, associazione di categoria dei commercianti: “Si stenta a credere che tutto questo possa accadere in una citta’ civile come Bologna e niente giustifica il metodo con cui lo sciopero e’ stato praticato”.

Da parte di Usb, invece, si esprime “solidarieta’ incondizionata” ai lavoratori di Tper e pieno “sostegno” a chi rifiuta “processi di privatizzazione che determinano licenziamenti ed abbattimento delle condizione dei lavoratori”. Per l’Usb, i lavoratori di Tper dovrebbero essere presi a “esempio per tutti i lavoratori che stanno pagando un prezzo altissimo per una crisi economica che non hanno sicuramente generato loro”. Con i lavoratori anche la Fds: “Totale solidarieta’ ad una forma di lotta dura e drastica, ma legata ad un futuro nero, nerissimo che centinaia di lavoratori rischiano di vedersi precipitare adosso”.

Infine, in comunicato firmato “Appiedati & complici” si manifesta “totale e incondizionata solidarietà ai lavoratori Tper che questa mattina hanno scioperato, spontaneamente e senza preavviso, in difesa del proprio salario e delle proprie condizioni di lavoro”. Come lo sciopero di oggi “ha bloccato la circolazione di tante ‘merci umane’ dirette verso i rispettivi luoghi di sfruttamento, così venerdì 22 marzo- continua il comunicato- migliaia di facchini delle cooperative della logistica, in tutta Italia, scenderanno in lotta e bloccheranno la circolazione delle merci dirette verso i rispettivi luoghi di distribuzione. Quale migliore occasione…”.