Attualità

Lampedusa / In duemila senza cibo

Il governo intanto gioca al Toto Tendopoli

30 Marzo 2011 - 12:42

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

A Lampedusa ci sono ormai 6.200 migranti, ma pasti solo per 4.200. A dirlo è una fonte che più ufficiale non si può: la società “Lampedusa Accoglienza”, incaricata di gestire il vettovagliamento dei migranti sbracati sull’isola, diventata ormai il simbolo del pressapochismo e della speculazione politica dell’Esecutivo.

In nottata a Lampedusa sono arrivate altre 454 persone: 190, soprattutto eritrei e somali, sono stati bloccati mentre erano alla deriva ad una trentina di miglia dall’isola. Gli altri sono approdati direttamente a Lampedusa su due barconi. Arrivi in massa anche a Pozzallo: un peschereccio con 500 persone a bordo si è incagliato stanotte al largo della cittadina ragusana. Una nave mercantile con a bordo 62 immigrati soccorsi domenica sera in mare mentre si trovavano a bordo di un barcone è attraccata invece poco fa nel porto di Monopoli, a sud di Bari.

A Lampedusa ieri è stato il giorno delle iniziative di piazza. “Grazie Lampedusa”; “Tutte le province italiane ci devono prendere”; “Eccoci, i buoni ragazzi”. Sono alcuni dei cartelli, scritti a penna, mostrati da alcune centinaia di giovani tunisini che hanno dato vita a un corteo nel centro di Lampedusa. I manifestanti non si sono limitati a sfilare lungo la via Roma, l’asse principale del paese, ma armati di ramazze hanno anche pulito la strada da rifiuti e cartacce.
Sull’isola posta a pochi passi dalla Tunisia ci sono però anche le proteste dei cittadini, che ieri avevano bloccato gli accessi al porto, da mare e terra. In mattinata i residenti hanno occupato l’aula del Consiglio comunale. I manifestanti chiedono il trasferimento in altri posti degli oltre 6mila migranti presenti sull’isola e hanno affisso striscioni di contestazione al governo. “Non è razzismo, ma sopravvivenza”: così recita un manifesto sopra la tribuna del Consiglio comunale.

L’esecutivo intanto continua con la gestione strumentale del problema e prosegue sulla doppia linea d’intervento individuata nei giorni scorsi: da un lato l’ipotesi di rimpatri forzosi, dall’altro i trasferimenti verso le cosiddette “strutture di accoglienza” sul territorio nazionale.
Proprio al riguardo domani il CdM dovrebbe fornire l’elenco completo delle possibili 13 tendopoli – lager ipotizzate. I primi luoghi deputati, a quanto pare, sarebbero Trapani, Santa Maria Capua Vetere, Caltanissetta, Pisa, anche se gli enti locali alzano le barricate. L’esempio di Manduria, infatti, preoccupa i sindaci. La struttura tarantina si sta rivelando come l’ennesimo esempio di improvvisazione e pressapochismo. All’interno delle tende la vita è tutt’altro che facile, e anche per questo in molti stanno fuggendo diretti a nord. La Questura di Torino ha infatti bloccato 22 tunisini arrivati stamani alla stazione ferroviaria di Porta Nuova del capoluogo piemontese con un treno proveniente da Lecce. Diversi di loro – secondo quanto dice dalla Polizia – sono fuggiti dalla tendopoli di Manduria, vicino Taranto. I migranti, in cerca di libertà, hanno detto che stavano andando verso la Francia.