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“L’Alma Mater censura una vignetta”

Un’associazione studentesca dedica una rivista alla vicenda di Charlie Hebdo. L’immagine in prima pagina viene ritenuta “lesiva dell’immagine dell’Ateneo” da parte del prorettore Nicoletti: “Ritirare le copie”.

01 Aprile 2015 - 19:03

Roberto Nicoletti (foto Bartleby - repertorio Zic)In Ateneo scatta la censura per una vignetta satirica. Lo segnala l’associazione studentesca Fornofilia e Filatelia.  La vicenda è nata dopo la pubblicazione del numero di febbraio-marzo della rivista dell’associazione, “in larga parte dedicato ai recenti avvenimenti riguardanti Charlie Hebdo”, spiegano in un comunicato stampa i ragazzi: “In prima pagina, come al solito, una vignetta satirica”.

L’immagine, però, è stata ritenuta “lesiva dell’immagine dell’Ateneo” da parte del prorettore agli Studenti, Roberto Nicoletti, che ha scritto all’associazione invitandola a “ritirare le copie diffuse e a fare in modo che simili eventi non vengano a ripetersi”.

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(La vignetta ‘incriminata’, tratta dalla rivista pubblicata su Fornofilia.it, che l’Ateneo ha chiesto di ritirare)

Del caso, riferisce l’associazione, si e’ parlato anche nel Senato accademico del 17 marzo scorso e si sarebbe discusso anche “della possibilita’ del decadimento della nostra associazione e della conseguente perdita dei finanziamenti di cui usufruiamo”. Gli studenti non intendono ritirare la rivista, parlano di “censura” e scrivono: “Vogliamo poterci sentire liberi di portare avanti i nostri progetti senza la minaccia economica del decadimento. Siamo consapevoli che la satira puo’ offendere, ma siamo altrettanti sicuri che questa non sia una motivazione valida per imbavagliarla. Inoltre, ci sembra a questo punto fondamentale porre l’accento sulla laicita’ dell’Universita’ che e’ anche la nostra”.

La replica di Nicoletti: “Non e’ censura” ma un semplice richiamo dettato dal “buonsenso. Alcuni studenti si sono sentiti offesi da quella vignetta e me l’hanno segnalata. Il mio ruolo comportava di fare quella comunicazione e penso di aver fatto una cosa equa”.