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L’accoglienza per Renzi: ”6 uno 0” [foto]

Nonostante la pioggia oggi sit-in fuori dal teatro Testoni, dove il segretario Pd ha partecipato ad un convegno sul sistema scolastico 0-6. Contestazione anche in sala, fuori urla contro Poletti.

12 Maggio 2017 - 18:22

“Renzi, 6 uno 0” e “Renzi, 0-6 e zero resterai”. Sono gli striscioni che oggi hanno accolto a Bologna il segretario del Pd, Matteo Renzi, che al teatro Testoni ha partecipato ad un convegno sulla riforma del sistema scolastico per la fascia 0-6 anni. Nonostante la pioggia ha dunque avuto luogo il presidio annunciato da Assemblea genitori e insegnanti, Cobas Scuola, Cseno, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Coordinamento Precarie/i scuola, Link, Noi Restiamo, Comitato Lip e Usb Scuola. I manifestanti si sono posizionati su via Matteotti, proprio di fronte al Testoni. Sul posto diverse camionette delle forze dell’ordine.

All’iniziativa si è presentato anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, salutato dai manifestanti a suon di “Buffone”, “Vergogna” e “A casa”. Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è stata invece fatta entrare dall’ingresso posteriore del teatro. Una contestazione diretta contro Renzi, poi, è arrivata da una persona presente all’interno del Testoni: durante l’intervento dell’ex premier, dalla platea un uomo lo ha interrotto urlando “Renzi, di’ la verità sul decreto 0-6: privatizza la scuola pubblica”. In seguito l’uomo è stato allontanato dalla sala, non senza lanciare un ultimo fischio di protesta contro Renzi.

Commenta a caldo il collettivo Cseno: “Abbiamo contestato Renzi e la Ministra Fedeli. Rivendichiamo una scuola di qualità, che non si basi su una meritocrazia malata, ma che aiuti gli studenti in base alle loro esigenze”. Questo l’intervento della Campagna Noi Restiamo: “Oggi al Teatro Testoni, Renzi, Fedeli e Poletti lodavano la riuscita della riforma della scuola dagli 0 ai 6 anni. Noi eravamo dall’altra parte,con studenti e insegnanti della scuola pubblica, fuori dalle sale vuote in cui vengono dette parole lontane dalla realtà dei fatti, a dire che questa non è che l’ennesima decostruzione della scuola pubblica firmata PD. La loro storia è sempre la stessa: parlano di futuro, di generazione Erasmus, di Buona Scuola.
Noi sappiamo bene cos’è la Buona Scuola, sappiamo bene cosa vuol dire alternanza scuola-lavoro: è solo sfruttamento gratuito venduto come inserimento nel mondo del lavoro.  Noi non siamo la generazione erasmus, ma la woorking poor generation, e i dati parlano: solo lo 0,4% dei giovani ha accesso all’erasmus, per il 40% invece c’è solo precarietà. Contro chi ci dà disoccupazione e precariato, noi sappiamo con chi stare”.