Migliaia di migranti africani hanno manifestato a Tel Aviv contro contro le politiche sull’immigrazione. In 30 mila al corteo “Strike for freedom” per rivendicare il diritto d’asilo e la sospensione degli arresti preventivi.
di Babba Urra
Migliaia di migranti africani hanno manifestato a Tel Aviv contro contro le politiche dell’immigrazione israeliane. In 30 mila al corteo “Strike for freedom” per rivendicare il diritto d’asilo e la sospensione degli arresti preventivi.
Secondo le prime testimonianze è stata la più grossa manifestazione del genere mai avvenuta in Israele. Oltre 30 mila migranti provenienti da diversi paesi dell’Africa centrale, hanno sfilato oggi per le strade di Tel Aviv per protestare contro il trattamento che gli israeliani riservano a chi chiede di voler vivere quella terra.
Secondo i commenti del web e i tweet dal medio oriente, la forza del corteo di questa domenica starebbe proprio nei numeri: sarebbero scesi in piazza oltre la metà dell’intera “popolazione clandestina” al momento presente nella regione.
In una stima delle autorità locali riportata su diversi siti internet stranieri, sarebbero in totale 60 mila gli africani senza documenti al momento presenti sul suolo israeliano.
“Fino ad oggi le persone non osavano protestare. Rischiavano di essere arrestate senza essere giudicate” racconta a Rue89 il congolese Oscar Olivier, militante dell’Ardc (African Refugee Development Center). Sarebbe la prima volta che lo stato ebraico assiste ad una simile rivolta nelle proprie strade, affermano i commentatori francesi.
A partire da oggi, il gruppo di migranti ha lanciato una tre giorni di sciopero per chiedere la liberazione dei richiedenti asilo che sono rinchiusi nelle carceri israeliane. Già nello scorso mese di settembre la Corte suprema israeliana aveva giudicato all’unanimità incostituzionale la legge che permette di incarcerare per tre anni – senza diritto ad un processo – i migranti illegali.
(foto: ActiveStills)