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Integrazione scolastica dei disabili, “Tanto fumo e niente arrosto”

Oggi contestazione degli educatori nel corso di un convegno in Provincia. Pubblichiamo i comunicati di Usb e del Coordinamento operatori sociali.

05 Dicembre 2011 - 19:30

Integrazione scolastica degli alunni disabili: nell’Accordo di programma provinciale di Bologna tanto fumo e niente arrosto.

Questa mattina si è tenuto, nell’ambito delle iniziative per la giornata dei diritti per le persone disabili, un convegno promosso dalla provincia di Bologna dal titolo “DISABILITA’ e DIRITTI: L’Accordo di programma per l’integrazione scolastica e formativa come modello di una comunità inclusiva che guarda al futuro”.

Un gruppo di educatori organizzati con USB ha interrotto i lavori durante l’intervento dell’assessore alla scuola del comune di Bologna Pillati, contestando la visione ottimistica degli interventi sui risultati raggiunti circa l’integrazione degli alunni disabili, ponendo all’attenzione come quest’integrazione passi in larga misura dal lavoro di educatrici ed educatori ai quali viene negata la dignità ed il diritto ad un salario vero.

Tra gli altri motivi della protesta degli educatori il fatto che, ormai da anni, alcuni comuni della provincia, adducendo superiori ordini di bilancio, tagliano le ore di programmazione degli educatori scolastici, disattendendo in questo modo proprio l’accordo provinciale che con questo convegno si va a celebrare.

Non riconoscendo queste ore, di fatto, si impedisce la progettazione partecipata del Piano Educativo Individuale dell’educatore annullando la sua professionalità , relegandolo così ad una figura di assistente di base.

Solidali con gli educatori, un gruppo di insegnanti e genitori di bambini disabili che hanno applaudito all’intervento e che hanno espresso solidarietà alla lotta per salario e diritti.

Sbandierare che il nostro territorio ha raggiunto alti livelli di qualità nell’integrazione degli alunni disabili, come si legge sulla brochure che pubblicizza il convegno, è una mezza verità che nasconde una realtà ben più amara fatta di sfruttamento e precarietà!

Quest’anno scolastico, infatti, è da considerarsi l’annus horribilis dei diritti per gli educatori dei servizi scolastici e dei loro utenti. A Bologna sul fronte dell’integrazione degli alunni disabili registriamo una situazione a dir poco catastrofica: taglio di ore per la copertura degli alunni e spezzatino di appalti per i servizi scolastici, che hanno prodotto l’abbassamento della qualità dei servizi, nessuna garanzia di continuità degli interventi educativi e condizioni lavorative peggiorative per gli educatori. Queste “nuove” peggiori condizioni si aggiungono a quelle di sempre: stipendi da fame, retribuzione a cottimo, sospensione del contratto in estate.

Dallo scorso giugno, e fino ad una settimana dall’apertura delle scuole, a settembre, gli educatori dei servizi scolastici sono saliti sulle barricate per chiedere all’amministrazione di questa città il ritiro di un appalto per la gestione dei servizi scolastici fortemente penalizzante per gli utenti e per i lavoratori. L’amministrazione comunale non ha saputo rispondere altro che demansionare, regalare agli educatori contratti da “atleta non professionista” e tanta cassa integrazione.

Basterà un convegno a pulirsi le mani dopo tanta macelleria perpetrata ai danni dei bambini disabili e degli educatori scolastici? A noi sembra, piuttosto, che si sia messa in moto la macchina propagandistica del Ministero dell’Amore di orwelliana memoria: ripetere mille volte una bugia per farla diventare una verità, ribadire la supremazia del modello di welfare bolognese mentre se ne celebra il funerale.

USB Lavoro Privato

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Nonostante proceda senza tentennamenti lo smantellamento del welfare in atto nei nostri territori le istituzioni proseguono con le campagne di autocelebrazione per vendere una visione bugiarda di quanto sta avvenendo.

Oggi nella sede della Provincia si è tenuto un convegno in cui è stato raccontato l’impegno e i successi di Comune e Provincia nell’ambito dell’integrazione degli alunni disabili nelle scuole. È un vero peccato che la realtà si discosti così nettamente dalle parole vuote che i nostri amministratori elargiscono a platee sempre meno ignare, sempre più consapevoli.

Alla presenza dell’assessore regionale Giuliano Barigazzi (Sanità, Servizi Sociali, Volontariato) e dell’assessore comunale Marilena Pillati (Scuola e Formazione) abbiamo aperto il nostro emblematico striscione e abbiamo contestato una politica che va nella direzione opposta a quanto viene raccontato. La direzione è quella dei tagli allo stato sociale che fanno male ai disabili e alle loro famiglie, ma anche ovviamente ai lavoratori che per effetto di scelte politiche scellerate dell’amministrazione Merola, avallate da CGIL e CISL, si trovano a lavorare con retribuzioni che oscillano tra i 500 e gli 800 euro al mese, e che se intendono partecipare alla programmazione (indispensabile in una realtà come quella dell’handicap scolastico) sono costretti a sottrarre le ore che vi dedicano dal frontale, cioè dal lavoro quotidiano con l’utente.

È chiaro, evidente, che c’è poco da celebrare. Scaricare la responsabilità sui governi nazionali perde valore quando centinaia di migliaia di euro pubblici vengono dirottati dall’amministrazione comunale lontano dai servizi essenziali alla persona.

Coordinamento operatori sociali Bologna