Ritiro dei licenziamenti e avvio della Cig subordinati alla firma di una libertoria in bianco, questa la denuncia di Rdb dopo la presentazione all’assemblea dei lavoratori dell’accordo che Fiom e Fim hanno siglato con l’azienda.
La Fini non ritira automaticamente i licenziamenti ma chiede una liberatoria a scatola chiusa, la RdB e i lavoratori chiedono rispetto dei diritti.
Solo questa mattina i lavoratori in assemblea hanno potuto rendersi conto del livello ricattatorio raggiunto dall’accordo siglato da Fiom e Fim in Regione.
L’azienda Fini non ritira i licenziamenti automaticamente, ma pone come condizione la firma individuale di una liberatoria da parte di ogni singolo lavoratore e lavoratrice.
Una liberatoria che ai lavoratori non è dato di sapere cosa effettivamente contenga, visto che è stato negato il diritto di poterne avere prima una copia per la necessaria valutazione.
E’ gravissimo che Fiom e Fim possano aver autorizzato procedure di questo tipo in barba alla minima richiesta di trasparenza e di dignità.
Non meraviglia affatto che di fronte a questo comportamento lavoratori della Fini Compressori abbiano già rifiutato di firmare al buio e a queste condizioni.
Questi lavoratori, riunitisi in assemblea presso la sede della RdB, si riservano ogni opportuna decisione solo dopo che l’azienda avrà provveduto a trasmettere alla RdB la documentazione richiesta.
RdB Bologna
> Nell’ambito del progetto inCassati!, promosso da Vag61 in collaborazione con Zic, prosegue la rubrica che raccoglie esperienze di resistenza e di lotta portate avanti dai lavoratori colpiti dalla crisi.
La redazione di Zeroincondotta