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In piazza “per non dimenticare la strage di Stato e con il cuore a Gaza” [foto]

Bologna ricorda la bomba alla stazione del 2 agosto 1980. In piazza anche collettivi, sindacati di base e associazioni in solidarietà con il popolo palestinese: fischi per il sindaco Merola.

02 Agosto 2014 - 17:50

14621767040_d67b2db030_zA 34 anni dalla strage alla stazione ferroviaria, Bologna torna in piazza per ricordare la bomba fascista che il 2 agosto del 1980 strappò la vita ad 85 persone e ne ferì altre 200. Come ogni anno, dietro lo striscione “Bologna non dimentica” una partecipata manifestazione ha sfilato da piazza Nettuno a piazza delle Medaglie d’oro, riempiendo l’area antistante la stazione. In corteo, come annunciato, anche uno spezzone formato da collettivi, centri sociali, sindacati di base e associazioni che hanno deciso di scendere in piazza anche per manifestare contro la barbara offensiva israeliana ai danni del popolo palestinese: “Da Bologna a Gaza no alle stragi di Stato”, il testo dello striscione.

L’Associazione dei familiari delle vittime, anche quest’anno, ha chiesto al Governo di “rispettare gli impegni presi” auspicando che vengano risolti “al più presto” i problemi ancora sul tappeto, in particolare rispetto alla concessione degli indennizzi. Rispetto al ruolo dell’Esecutivo, però, il discorso di Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione e dal 2013 parlamentare Pd, è apparso più morbido in confronto ad altre occasioni.

E’ di pochi giorni fa, intanto, la notizia della prossima archiviazione della cosiddetta “pista palestinese”, che ha rappresentato solo “dieci anni di perdita di tempo, dieci anni sottratti alla ricerca completa della verità”, è la posizione dell’Associazione. I familiari hanno anche protestato contro gli “inauditi privilegi goduti dai terroristi fascisti” riconosciuti quali autori materiali della strage, ovvero Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. In un altro passaggio, poi, l’Associazione ha dichiarato che sui “legami” di potere che stanno dietro alle stragi italiane “ancora oggi non si vuole indagare”, su questi “si vuole che cali, anche qui, la polvere dell’oblio ed il silenzio dell’omertà”. E neanche oggi, in effetti, sono mancati i soliti tentativi di riscrivere la storia. Un deputato della Lega nord, ad esempio, ha dichiarato che dalla strage sono passati 34 anni “senza il coraggio di dire che i veri colpevoli erano terroristi di sinistra, la stessa sinistra che su quei morti ha lucrato per anni”. Sulla base di cosa si affermi una cosa del genere, non è dato saperlo.

In rappresentanza del Governo, dopo le voci su una possibile presenza del premier Matteo Renzi, ha partecipato alle cerimonie il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. “Il Governo italiano non dimentica nè questa nè nessun altra strage nè nessun altro atto di terrorismo compiuto in questi anni nel nostro Paese”, ha affermato Poletti. Sul tema specifico dei risarcimenti, questo “rimane l’obiettivo per il Governo, da raggiungere il più rapidamente possibile”, ha assicurato Poletti: promessa, però, non diversa da quella fatta il 2 agosto di un anno fa dal sottosegretario Graziano Delrio. Di questi temi il ministro ha parlato intervenendo non in piazza ma in Comune, prima della manifestazione: prassi adottata da qualche anno a questa parte per evitare di esporre l’esponente del Governo di turno alle contestazioni della piazza.

Contestazioni a cui (come un anno fa) non è sfuggito il sindaco Virginio Merola, che nel piazzale della stazione ha invocato “concreti passi avanti per giungere alla giustizia e alla verità”. Merola è intervenuto dopo l’Associazione dei familiari e dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime. A quel punto, come anticipato ieri, lo spezzone di collettivi e sindacati di base ha lasciato la piazza per dirigersi in corteo verso piazza dell’Unità. Non prima, però, di accogliere l’inizio del discorso di Merola con fischi e con il coro “vergogna, vergogna”.

Scrivono i promotori dello spezzone, in un comunicato: “In centinaia per non dimenticare la strage di Stato e con il cuore a Gaza. Due agosto 2014: la memoria unisce la strage fascista alla stazione di Bologna a quella sionista che ha provocato su Gaza, fino a oggi, oltre 1600 morti. Dietro allo striscione ‘Da Bologna a Gaza no alle stragi di Stato’ esponenti di centri sociali, associazioni, comitati, del sindacato Usb e singoli venuti anche da fuori Bologna, hanno partecipato al corteo di commemorazione della strage di Bologna fino a Piazza Medaglie d’Oro aspettando le 10,25. Dopo il minuto di silenzio e mentre prendeva la parola il sindaco Merola, centinaia di persone, seguendo lo striscione, hanno svuotato la piazza muovendosi in corteo verso piazza dell’Unità dove, al canto di Bella Ciao, hanno legato la bandiera palestinese alla corona d’alloro lasciata in memoria della Resistenza partigiana. L’iniziativa di oggi segue una serie di manifestazioni già realizzate a Bologna per denunciare l’ennesimo massacro sulla popolazione palestinese, il silenzio istituzionale e la disinformazione- deformazione mediatica. Gli stessi elementi che, con vari tentativi di depistaggio, sono stati messi in gioco anche sulla strage di Bologna e sulla strategia del terrore che colpì il movimento operaio italiano e  su cui ancora oggi vige l’omertà di Stato. La manifestazione di oggi dimostra che la memoria del 2 agosto tiene viva la rabbia contro ogni strage di Stato”.

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