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Imola, sotto sfratto in attesa dell’alloggio Erp: ottenuto rinvio a maggio

Ne dà notizia lo Sportello Antisfratto, che chiede alla prossima amministrazione comunale di cessare la vendita delle case popolari e ridurre lo sfitto: “Attualmente supera i cento alloggi”.

13 Aprile 2018 - 10:46

“Nella mattina del 12 aprile lo Sportello Antisfratto di Imola è intervenuto per evitare l’ennesimo sfratto di una famiglia morosa a causa della difficoltà di trovare un lavoro stabile”. A darne notizia un comunicato inviato a Zeroincondotta.

Raccontano gli attivisti: “La famiglia di Brahim, in Italia da venti anni come lavoratore, con moglie e due figlie piccole di 9 e 4 anni nate e sempre vissute in Italia, si trova sotto sfratto perché in passato Brahim ha perso il lavoro e ha avuto difficoltà nell’attività che aveva aperto con partita Iva. La famiglia ha chiesto alla proprietà, la cooperativa Unicoop, e all’ufficiale giudiziario, di rinviare lo sfratto essendo in attesa a breve di assegnazione della casa popolare, trovandosi infatti 37° nella graduatoria in un anno in cui è stato dichiarato dall’ultimo assessore alla casa che si procederà ad assegnare 55 case ripristinate, includendo pertanto anche la famiglia di Brahim. La famiglia si è proposta, come soluzione di mediazione per evitare ulteriori perdite alla proprietà e visto che attualmente Brahim ha trovato un lavoro che si prospetta stabile, di pagare anticipatamente le prossime mensilità in attesa che si concretizzi l’assegnazione della casa popolare, essendo solo questione di tempo. L’alternativa è arrivare all’ennesimo sfratto, questa volta evitabile visto che la risoluzione è all’orizzonte, con conseguente rischio di separazione della famiglia in struttura e trauma per le bambine. La proprietà Unicoop per il momento si è rifiutata di prendere in considerazione tale proposta, anche se l’ufficiale giudiziario ha rinviato lo sfratto al 7 maggio, auspicando che nel frattempo si trovi una soluzione”.

“Peccato che – osserva il collettivo  – i servizi sociali anche in questo caso non propongano soluzioni utili e sostenibili a favore tanto di questa famiglia che dell’intera collettività, prospettandosi infatti in caso di sfratto il mantenimento della moglie e delle figlie in una struttura, una soluzione ingiusta e molto più dispendiosa dell’affitto in una casa. Lo Sportello Antisfratto Imola continuerà a sostenere la famiglia di Brahim, e tutte quelle che si trovano con problemi abitativi, impegnandosi per raggiungere un accordo che non lasci nuovamente una famiglia per strada, quando si tratterebbe invece di prendere un po’ di tempo perché tutto si risolva”.

In un precedente comunicato il collettivo lo Sportello Antisfratto è tornato a fare il punto sulla situazione in città, che negli ultimi mesi “ha vissuto un pesante vuoto amministrativo in seguito alle dimissioni del sindaco Manca (eletto senatore, ndr). Vuoto che ha accentuato ulteriormente le già carenti politiche abitative cittadine, da anni trascurate da un’amministrazione comunale Pd poco sensibile sul tema”. In questo contesto, il collettivo “da anni affronta, insieme alle famiglie e alle persone che vivono il problema abitativo per colpa della crisi e della perdita del lavoro, le tematiche degli sfratti e dell’abbandono delle case popolari”.

Prosegue il testo: “Solo nell’ultimo mese siamo entrati in contatto con numerose famiglie, come quella di Salah e Hanane, in Italia da più di 20 anni, con cittadinanza italiana e due figlie di 12 e 5 anni nate qui, che per via della perdita del lavoro in passato non sono più riusciti a pagare il mutuo per la casa e ora si ritrovano sotto sfratto e con la casa pignorata. Oggi entrambi hanno contratti lavorativi, ma da più di un anno cercano senza soluzione di affittare un alloggio che nessuno offre loro, mentre ormai lo sfratto incombe il 18 aprile nonostante non abbiamo problemi economici per pagare un affitto a condizioni di mercato. Questa situazione, analoga ad un altro pignoramento successo in città il mese scorso, evidenzia come non si tratti di casi singoli ma di un vero problema sociale dovuto alla mancanza di disponibilità di alloggi da affittare, nonostante le case vuote in città siano molte. Un problema che, al di là della situazione di Salah e Hanane – per i quali ci auguriamo che si trovi al più presto una soluzione -, chiama in causa le istituzioni, colpevoli di una totale assenza di politiche che facilitino la possibilità di affittare casa a chi ne ha le capacità economiche. Il fallimento dell’Ama (Agenzia Metropolitana per l’Affitto) a cui il Comune di Imola ha aderito anni fa e che non ha mai prodotto risultati, tanto che il comune di Bologna ne è già uscito, testimonia le mancanze della passata amministrazione comunale. Chiediamo perciò al prossimo sindaco di Imola che intervenga decisamente su tale questione per aiutare chi cerca casa in affitto”.

“Il secondo punto – si legge poi –  sul quale lo Sportello Antisfratto Imola auspica una forte discontinuità da parte della nuova amministrazione comunale è la questione della separazione dei nuclei famigliari in caso di sfratto. Per anni i servizi sociali hanno applicato le direttive della passata amministrazione, che senza la minima tutela per le famiglie in caso di sfratto le disgregava mandando madre e figli minori in struttura e abbandonando padre e figli maggiori per strada. Già questo 12 aprile un’altra famiglia che lo Sportello Antisfratto Imola sta seguendo, sotto sfratto ma in attesa dell’assegnazione della casa popolare in quanto in ottima posizione nella graduatoria di assegnazione, rischia di essere sfrattata e separata quando si potrebbero trovare con facilità soluzioni dignitose e a costi minori per la collettività rispetto alla separazione e alla struttura. Siccome spesso si sente parlare dell’importanza delle politiche per la famiglia, ci aspettiamo che anche su tale aspetto ci siano interventi da parte dei candidati sindaco per preservare l’integrità del nucleo famigliare anche in caso di sfratto, con soluzioni che siano sempre dignitose per genitori e figli”.

Prosegue lo Sportello antisfratto: “Terzo punto fondamentale è quello delle case popolari: più volte lo Sportello Antisfratto Imola è intervenuto per segnalare come la passata amministrazione PD abbia fatto cassa per trovare i fondi per la manutenzione dell’ERP vendendo case popolari, riducendone così il patrimonio complessivo. Nella scorsa amministrazione i fondi per la manutenzione sono sempre stati trovati o vendendo case popolari o aspettando finanziamenti esterni: emblematico è il caso degli ultimi 29 alloggi in via di ripristino solo dopo che sono stati erogati fondi dalla regione a dicembre 2017. Alloggi che sono rimasti vuoti in attesa di investimenti per la manutenzione almeno dal 2015, anno in cui il Comune li aveva inseriti in un piano di recupero rivolto sempre alla regione. In pratica il Comune lascia vuote le case popolari anche per anni, rimanendo inerte in attesa che arrivino finanziamenti esterni. Lo Sportello Antisfratto Imola ritiene necessario, e chiede ai candidati alla guida della città, di stanziare fondi comunali per migliorare la gestione delle case popolari e ridurre lo sfitto, che attualmente supera i cento alloggi, smettendo al tempo stesso di ricavare tali fondi dalla vendita del proprio patrimonio ERP già fortemente ridotto. Sempre sulle case popolari registriamo i forti aumenti degli affitti che si sono verificati a seguito della riforma dell’ERP voluta dalla regione, con canoni che sono arrivati a valori prossimi a quelli di mercato anche per case vecchie più di 70 anni e in pessimo stato. Aumenti che sono stati decretati dalla Regione, ma che il Comune di Imola ha avallato deliberando di scegliere come prezzo al metro quadro alcuni tra i valori più alti rispetto al range di prezzi che la regione aveva concesso ai singoli comuni come margine di scelta. Come quarta proposta suggeriamo pertanto alla nuova amministrazione che verrà, in segno di discontinuità rispetto a questa pessima riforma, di richiederne la cancellazione e di intervenire da subito adottando i valori più bassi al metro quadro tra quelli consentiti dalla legge regionale, calmierando così l’aumento degli affitti che si sono registrati nell’ultimo anno”.

“Queste sono le questioni di politiche abitative – si legge in conclusione – che ci piacerebbe venissero affrontate dalle varie parti in corsa per le elezioni comunali, senza che il dibattito venga ancora una volta dirottato su una presunta ‘guerra tra poveri’ italiani e stranieri. Una speculazione spesso portata avanti da partiti xenofobi, attraverso la quale si distoglie l’attenzione dai reali problemi di malagestione, impedendone una corretta analisi e risoluzione, mentre le case e le soluzioni si potrebbero trovare per tutti, italiani o stranieri, visto l’elevato numero di appartamenti sfitti e i tanti fondi spesi malamente. Sull’aumento degli affitti nelle case popolari per fare cassa e sulla cattiva manutenzione delle stesse lo Sportello Antisfratto Imola ha lanciato un’assemblea rivolta a tutti gli inquilini ERP per domenica 22 aprile alle ore 17 al centro sociale Giovannini (via Scarabelli 4)”.