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Imola, antifa: “Ordine del giorno contro il fascismo? Inutile”

ImolAntifascista commenta il documento approvato dal Consiglio comunale per modificare il Regolamento sulla concessione degli spazi pubblici: “Generico e politicista”. Dagli anarchici imolesi, intanto, solidarietà allo Sportello Antisfratto per i fermi di ieri.

01 Dicembre 2016 - 12:00

im“Apprendiamo dai giornali dell’approvazione dell’ordine del giorno sul tema dell’antifascismo presentato, ed approvato all’unanimità, in Consiglio comunale dalla consigliera di maggioranza Giulia Barelli, portavoce dei Giovani Anpi. Il documento però presenta per noi le seguenti lacune politiche. Il tema dell’antifascismo – complesso in un momento storico come quello attuale, in cui la deriva xenofoba e violenta di molti movimenti sta prendendo piede nelle strade e nei mass media – viene trattato in modo appositamente generico e vago per mera tattica politicista”. E’ la posizione di ImolAntifascista, che commenta l’approvazione di un ordine del giorno che propone una modifica del Regolamento comunale per l’occupazione di aree e spazi pubblici al fine di inserirvi espliciti riferimento ai principi democratici e dell’antifascismo: in pratica, chi non vi si riconosce non potrebbe ambire all’uso di uno spazio pubblico. Ma ImolAntifascista fa sapere: “In primo luogo, nell’ordine del giorno presentato dalla consigliera Barelli, a differenza del testo originario dell’appello sul quale sono state raccolte oltre 1.300 firme grazie anche al coordinamento di ImolAntifascista, manca la parte che noi riteniamo imprescindibile e cioè: ‘Istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di concessione degli spazi pubblici alle organizzazioni che presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razzista, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo Statuto sia presente, o dell’attività pregressa’. Tale parte, appunto rimossa nell’odg approvato, avrebbe consentito che nessun soggetto partitico, politico o associazione che contenga nella sua storia o documentazione quali volantini e manifesti richiami al fascismo o alla sua ideologia violenta e razzista potesse avere spazio ed agibilità politica nella nostra città. È una premessa indispensabile per evitare che alcuni soggetti come Forza Nuova possano eludere i regolamenti comunali mascherando le loro vere finalità e soggettività dietro altri nomi (per esempio la loro organizzazione giovanile Lotta Studentesca). La modifica del regolamento comunale, quindi, così come proposta non è sufficiente per impedire che venga dato spazio a forze che propagandano odio come Forza Nuova o Casa Pound, per citare quelle più conosciute, anche se in molti casi potrebbe riguardare anche la propaganda leghista”.

In secondo luogo, continuano gli antifascisti imolesi, “dubitiamo fortemente che il sindaco, che, come la maggior parte dei consiglieri comunali di maggioranza, non ha firmato nemmeno l’appello promosso da noi insieme all’Anpi, che poi ne ha stravolto il contenuto con l’odg, possa impegnarsi ed ottenere risultati nel contrasto di questi soggetti a livello regionale e/o nazionale. Non resteremo in attesa di vedere i prevedibili quanto inutili effetti di questo ordine del giorno. Difendiamo l’antifascimo ogni giorno dell’anno, non solo in occasione del 25 aprile. Pertanto invitiamo gli/le antifasciste a non adagiarsi sugli allori ma a impedire che discorsi omofobi, razzisti e fascisti possano inquinare l’aria che respiriamo”.

Sempre da Imola, intanto, l’Assemblea degli anarchici imolesi alla luce di quanto accaduto ieri “esprime la propria e più completa solidarietà alle due compagne dello sportello antisfratto di Imola fermate e portate in commissariato per aver cercato di opporsi all’esecuzione dell’ennesimo sfratto per morosità incolpevole. Le due attiviste non sono solo state fermate ma anche denunciate per interruzione di pubblico servizio. Ravvisando nel comportamento delle istituzioni la volontà di impedire atti di solidarietà nei confronti delle persone indigenti sfrattate non possiamo che esprimere il nostro più totale dissenso verso queste forme di palese intimidazione. Al tempo stesso, pur consapevoli delle difficoltà oggettive della risoluzione di questo problema, denunciamo l’inerzia e il disinteresse delle istituzioni cittadine nei confronti di una situazione sempre più drammatica”.