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“Il Tir giusto”, arance solidali contro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli

La campagna, promossa da GasBo, Campi Aperti e Laboratorio Crash, porterà 800 casse di arance, per “creare una rete di sostegno ai braccianti sfruttati e rafforzare l’alleanza tra lavoratori sfruttati, consumatori critici e piccole realtà contadine”.

15 Dicembre 2011 - 19:49

Molti dei prodotti che, attraverso la grande distribuzione alimentare, arrivano sulle tavole degli italiani sono “condite” dallo sfruttamento di chi nei campi del Sud viene quotidianamente “usato” senza alcun riconoscimento in termini di salario e di diritti. Anzi, molti dei braccianti agricoli immigrati sono, per la legge italiana, “pericolosi clandestini”.

Fare qualcosa per opporsi a tutto ciò è possibile, anzi è necessario. 

A Bologna si stanno aggregando diverse realtà sociali cittadine e contadine che in vario modo si occupano di agricoltura, alimentazione, consumo, immigrazione, per dare forma e contenuto a un comitato d’appoggio a tutte le battaglie contro lo sfruttamento della manodopera immigrata in agricoltura. L’intento è quello di creare una rete di sostegno ai braccianti sfruttati del sud e alle associazioni che su quei territori quotidianamente lavorano al fianco dei migranti e allo stesso tempo rafforzare l’alleanza tra lavoratori sfruttati, consumatori critici e le piccole realtà contadine che hanno scelto di rispettare ambiente e dignità del lavoro.

Come dimostrano le proteste dei braccianti di Nardo’ dell’estate scorsa, lo sciopero è uno strumento molto efficace. Uno degli obiettivi del comitato è quello di attivare un fondo di solidarietà che permetta ai braccianti di sostenere le giornate di sciopero senza rinunciare al reddito, riappropriandosi così del loro potere contrattuale. Altre attività del nascente comitato saranno quelle indirizzate a far emergere pubblicamente le contraddizioni della grande distribuzione che impone prezzi bassissimi ai produttori e si fa complice e causa dello sfruttamento, e ovviamente l’acquisto collettivo e continuato da quelle realtà locali che, oltre a praticare una agricoltura contadina che rispetta l’ambiente, rispettino la dignità dei lavoratori garantendo loro un reddito giusto.

Già nel mese di Novembre sono state acquistate ben 400 casse di arance e clementine provenienti dal consorzio Equosud di Rosarno, una rete di piccoli produttori che si sono tenuti volontariamente fuori dalla grande distribuzione, favorendo l’organizzazione di circuiti alternativi per la vendita dei prodotti, mettendo così in discussione i meccanismi dello sfruttamento. I prezzi degli agrumi vengono resi “trasparenti” in modo da chiarire quanto del prezzo va al produttore, quanto al lavoro, quanto al trasporto. E una parte del prezzo pagato finanzia l’Osservatorio Africalabria impegnato in attività di sostegno ai diritti dei migranti. I lavoratori ricevono il giusto riconoscimento del loro lavoro e grazie agli ordini del mese di Novembre 4 nuovi braccianti sono stati impiegati.

L’obiettivo per la prossima consegna di arance e clementine, che avverrà il prossimo 18 Dicembre, è di 800 casse per Bologna. La consegna degli agrumi avverrà durante una giornata di dibattito, riflessione e socialità, segue il programma:

“Il tir giusto” – Domenica 18 Dicembre 2011 presso il Laboratorio Crash (ingresso di via del sostegnazzo)

Ore 17.00 distribuzione agrumi

Ore 18.30 assemblea di presentazione della campagna con la presenza di Arturo Lavorato (Equosud – Rosarno) e delle realtà promotrici del comitato di appoggio

ore 20.00 cena di finanziamento

ore 21.00 musica dal vivo

Durante la serata verrà proiettato il video documentario “il tempo delle arance” (nicola angrisano/insu tv) sulla rivolta di Rosarno del 2009

 

Promotori del comitato: GasBo – Associazione CampiAperti – Laboratorio Crash