Acabnews Bologna

Il Rizzoli vuole privatizzare la sterilizzazione

Cobas: “Cedere un servizio strategico vuol dire sferrare un colpo durissimo alla sanità pubblica”. Sgb, intanto, si mobilita contro il comportamento “autoritario” di una dirigente scolastica e per costruire lo sciopero dei lavoratori Tper.

15 Luglio 2018 - 12:44

Mercoledì scorso “davanti a tutti i sindacati e la Rsu, riuniti in trattativa, il direttore amministrativo, dott. Giampiero Cilione, ha annunciato l’intenzione, da parte dell’Amministrazione Ior, di esternalizzare la Centrale di Sterilizzazione dell’Istituto Ortopedico”. Ne dà notizia un comunicato dei Cobas Pubblico Impiego Sanità.

“Cedere ai privati un servizio strategico per un ospedale, come quello della sterilizzazione, che tratta lo strumentario chirurgico e tanto altro – prosegue il sindacato – vuol dire cedere ai privati un intero ospedale pubblico; in altre parole, vuol dire sferrare un colpo durissimo alla sanità pubblica. E’ questo quello che il presidente della Regione e la sua giunta vogliono? Possibile che non intervenga nessuno? I Cobas vogliono informare e sensibilizzare i dipendenti e la cittadinanza di quanto sta accadendo e vi si opporranno con tutte le loro forze”.

L’Sgb, invece, promuove per giovedì 19 luglio un presidio davanti alla scuola media Irnerio denunciando che “la dirigente scolastica dell’I.C. 6 di Bologna si è messa in luce per la gestione fortemente autoritaria della scuola. I lavoratori lavorano in un clima di vera e propria paura. Assistiamo ad un numero impressionante di procedimenti disciplinari, privi dei dovuti presupposti normativi e senza prima aver richiesto giustificazioni ai lavoratori. I procedimenti arrivano a ondate, verso lo stesso soggetto, prima che un altro finisca nel mirino della dirigenza. Le sanzioni disciplinari sono quindi diventate strumento strutturale della gestione del personale; persone che desiderano solo poter svolgere serenamente il proprio lavoro. Assistiamo a fenomeni simili in tutta la Pubblica Amministrazione, come risultato di anni di campagne denigratorie contro i dipendenti pubblici, che hanno giustificato Leggi sempre più repressive. A seguito del legittimo intervento di SGB, abbiamo assistito ad una serie incredibile di procedimenti e sanzioni disciplinari a danno del nostro delegato nell’Istituto, specie dopo che i lavoratori lo hanno eletto quale loro rappresentante RSU. Appare evidente la volontà di colpirlo in modo mirato, cercando continuamente eventuali elementi per incolparlo, solo perchè si è esposto per il rispetto della dignità dei lavoratori. Già in aprile avevamo segnalato al Miur e all’Ufficio Scolastico Regionale la necessità di un intervento”.

Ancora Sgb, infine, invita i lavoratori a “costruire lo sciopero in Tper”. Spiega il sindacato: “Si è tenuto il 10 luglio scorso presso la Prefettura di Bologna il tentativo di raffreddamento e conciliazione da noi avviato nei confronti di Tper spa, così come previsto dalla legge 146 che limita il diritto di sciopero. Sgb ha avviato le procedure in ragione del fortissimo malcontento riscontrato fra i lavoratori, in particolare quelli addetti al servizio sosta, ai quali è stato impedito di rivendicare i propri diritti attraverso l’intervento della Commissione di Garanzia che, per la prima volta dopo anni, ha stabilito che il loro lavoro rientra tra i servizi pubblici essenziali e, quindi, deve seguire le regole della legge anti sciopero che già grava sugli autisti”. In Prefettura, Tper ha chiesto di avviare un piano straordinario di assunzioni, di incrementare i riposi, di porre fine al “clima oppressivo” che si respira in azienda e di procedere con una “proficua ricollocazione ai lavoratori diventati inidonei alla mansione”. A fronte di queste argomentazioni “abbiamo dovuto registrare la netta chiusura della dirigenza Tper”, riferiscer il sindacato, “la parola ora passa ai lavoratori: continuare a subire oppure alzare la testa e reagire dimostrando nei fatti che senza il loro consenso il trasporto pubblico si ferma!”.