Acabnews Bologna

Il Comune sbarra le porte agli sgomberati e “Frascaroli balbetta” [+comunicati in aggiornamento]

Làbas: “Noi non lasciamo nessuno da solo. Per sabato 17, giornata mondiale di lotta alla povertà, lanciamo un appello a venire con beni di prima necessità da distribuire” agli ex-occupanti.

15 Ottobre 2015 - 18:29

(foto fb Làbas)Il Comune da una parte si chiude alla protesta degli sgomberati da via Solferino, facendo trovare loro lo Scalone dei Cavalli blindato da un cordone di Carabinieri e Vigili Urbani, dall’altra rimedia una magra figura affermando di non aver ricevuto alcun avviso dello sgombero, e non aver di conseguenza allertato i servizi sociali. “Sono un po’ colpita”, ha dichiarato l’assessora alle Politiche sociali Amelia Frascaroli, che nel cortile del Comune ha tenuto un botta e risposta con i manifestanti. Perché si procede sempre a suon di sgomberi? “Capitelo da soli, siete così intelligenti…”. Che succederà ora agli sgomberati? “Vi daremo spiegazioni in un altro momento”. Ma come?! “Non dipende da me, dovreste sapere dove andare”.

Commenta Làbas su facebook: “L’assessore Frascaroli balbetta, visibilmente imbarazzata, di fronte ai giornalisti sulle finte soluzioni al disagio abitativo. Questa città negli ultimi mesi ha visto solo sgomberi e polizia. La dimostrazione dell’inadeguatezza e il fallimento di questa amministrazione. Dal presidio si alza un coro che chiede le dimissioni di questa giunta. La politica che fallisce e pensa solo alla propria poltrona deve farsi da parte. Ora andiamo a Làbas per organizzare l’accoglienza delle 30 persone che da stamattina sono per strada, perché al contrario di chi governa la città, noi non lasciamo nessuno da solo. Per sabato 17, giornata mondiale di lotta alla povertà, lanciamo un appello a venire a Làbas con dei beni di prima necessità da distribuire a queste persone. Ancora una volta, sapremo rispondere alle esigenze della cittadinanza meglio di loro!”

Poco prima, sullo sgombero Làbas aveva scritto: “A Bologna tutti i bambini dovrebbero svegliarsi in una casa calda, per poi andare a scuola. Secondo l’amministrazione di Merola invece ci sono bambini di serie A e di serie B. Questi ultimi si svegliano con la polizia che butta giù la porta di casa, per cacciarli via e lasciarli per strada”.

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> Gli attestati di solidarietà  (in aggiornamento):

E’ una questione di civiltà

Assistiamo, a Bologna, ancora una volta ad un violento sgombero, di chi è costretto ad occupare stabili sfitti per avere un tetto sulla testa, come oggi in via Solferino .

La USB esprime la propria vicinanza solidale a chi è stato violentemente ributtato in mezzo alla strada. È indegno ed incivile che vengano prima gli interessi speculativi rispetto alla soddisfazione dei diritti di base della persona come quello abitativo.

Le istituzioni locali pensano di risolvere il problema usando i manganelli?

Allora a questo è giusto rispondere con il diritto alla resistenza che ci auguriamo venga praticato non solo da chi oggi è sotto pericolo di sgombero e da chi non ha un tetto sotto cui riposare, ma da chiunque creda che la casa sia un diritto fondamentale di ogni donna e ogni uomo.

Noi li sosterremo per un semplice principio di civiltà.

Usb

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A pochi giorni ed a meno di 2 km di distanza, un altro sgombero ha investito oggi, con tutta la sua violenza, il Quartiere S.Stefano.

Un Quartiere da “ripulire” e da “disinfestare” dalla gramigna che, nonostante tutto, continua a spuntare ovunque, che sia sotto forma di persone senza casa che occupano un edificio vuoto, che sia sotto forma di froci, lesbiche, trans, femministe e punk che si prendono uno spazio per fare politica, cultura e socialità in una società in cui non c’è posto per loro, che sia sotto forma di un grande, favoloso corteo contro lo sgombero di Atlantide.

Un Quartiere nuovamente teatro di un altro duro colpo ai diritti fondamentali: questa mattina, le trenta persone che, da febbraio di quest’anno, autodeterminandosi, avevano trovato una sistemazione nello stabile di via solferino 42, vuoto da anni, sono state ricacciate in strada.

Trenta persone per cui non è stata pensata una soluzione alternativa. Trenta persone che hanno raccolto le proprie cose con la dignità che manca certamente a chi dispone tali mandati, perseguendo piuttosto gli interessi di pochi e quella logica securitaria e legalitaria che sta svuotando le città dalle r/esistenze che la rendono vitale.

L‘intenzione, evidentemente comune a procura, giunta e centro destra è chiara: omologare, appiattire, creare consenso fomentando le paure della gente, in nome della famigerata legalità, che viene rappresentata come un concetto neutro mentre nella realtà dei fatti viene utilizzata per scrollarsi di dosso le responsabilità politiche e piegata a piacimento quando si tratta di aiutare i gruppi di interesse che sostengono le istituzioni ed i partiti tradizionali. Legalità che viene rappresentata come un valore assoluto, al punto che nel dibattito pubblico e nella testa di molti la domanda “è legale?” ha totalmente soppiantato la domanda “è giusto?”.

Lo sgombero di oggi in via Solferino ci dice anche un’altra cosa: la campagna elettorale cominciata venerdì scorso è ora entrata nel vivo. Basta solo attendere che salti la testa di qualche altro assessore (magari che abbia la faccia tosta di schierarsi con gli occupanti o di invocare “percorsi nati dalle occupazioni”) o che venga votato nuovamente un altro ordine del giorno che celebri le nozze, quelle sì accettate da tutti, tra conservatori di destra e di sinistra.

Anche oggi abbiamo avuto conferma del corto circuito in cui le realtà istituzionali si stanno disgregando, palesemente succubi di lobby molto più pericolose di quelle paventate in questi giorni dal sindaco, sempre più lontane dalle necessità concrete, e, va da sé, immemori del proprio ruolo costitutivo. Sappiamo già quanto siano impietose le leggi della campagna elettorale.
A quelle famiglie, che spesso vengono strumentalmente contrapposte alle soggettività queer e le realtà non convenzionali come la nostra, esprimiamo la nostra totale vicinanza e solidarietà.

Le Atlantidee

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Ieri durante la manifestazione dei bambini e delle bambine delle occupazioni abitative che volevano consegnare lettere e disegni al ministro Delrio sull’articolo 5 abbiamo contato più di 60 celerini che difendevano il SAIE da girotondi e disegni con acquarello. Questa mattina, dopo aver difeso la signora Paulette e i suoi tre figli dallo sfratto, abbiamo visto l’immagine terribile di un bimbo sopra la sua macchina giocattolo e uno schieramento di carabinieri armati fino ai denti per sgomberarlo dalla sua casa insieme alle famiglie occupanti di via Solferino. Oltre a solidarizzare con quanti sono stati sgomberati chiediamo alla città se sia possibile che bambini e bambine dopo aver subito l’orrore dello sfratto, aver vissuto magari in macchina con mamma e papà per settimane e poi aver riconquistato una casa grazie alla lotta per il diritto all’abitare debbano vivere anche questo ennesimo orrore. Riteniamo che questo scempio del diritto all’infanzia felice e all’abitare perpetrato a suon di sgomberi debba finire immediatamente nella nostra città. A partire dalla serenità, gioia e vita sana che ogni bambino deve poter godere, che viva in una casa occupata o in una casa dove la famiglia può ancora permettersi l’affitto, va messa la parola fine agli sgomberi di case!

Solidarietà agli occupanti e alle occupanti di via Solferino!
Si blocchino gli sgomberi di case a Bologna immediatamente!

Occupanti e Inquilini resistenti con Social Log

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L’amministrazione cittadina colpisce ancora

Sgombrata un’altra occupazione abitativa oggi a bologna, un palazzo di proprietà della facoltosa fondazione Cavazza, reso nuovamente abitabile per mano di ADL Cobas. Ancora una volta, si toglie spazio ai diritti sociali con poliziotti in tenuta antisommossa e nessuna soluzione per gli abitanti. A militanti e occupanti va la nostra piena solidarietà, al futuro del diritto all’abitare a Bologna i nostri amari pensieri. Se infatti, fino a prima dell’estate, sembrava che la forza del movimento per la casa avesse costretto il Comune quantomeno a garantire una qualche stabilità alle occupazioni, se non una vera e propria trattativa, oggi lo scenario sembra cambiato.

Appare evidente infatti che l’orientamento del governo nazionale stia dettando la linea in maniera più dura anche a Bologna, con una “stretta” della maggioranza renziana e legalitaria del PD cittadino sui temi caldi.

Se queste sono le premesse, non sorprendono le parole vuote spese dagli assessori che, costretti a confrontarsi con le rivendicazioni urgenti di una parte di città, devono a forza imbastire discorsi pieni di sentimento, promesse e impegni che raramente si trasformano in soluzioni reali. E anche quando succede, le soluzioni sono insufficienti rispetto alla reale emergenza. Basti pensare all’ex residence Galaxy, che sarà aperto all’emergenza abitativa ma che contiene solo 35 appartamenti, un numero decisamente minimo, e finora è l’unica reale misura “straordinaria” messa in campo dall’amministrazione.

Dunque, Bologna è sempre più in linea con la politica di governo, che con il Piano Casa apre sempre più spazi ai grandi proprietari e alla speculazione mentre condanna le occupazioni, e che da’ mandato di vendere sempre più case popolari. Non sorprende quindi che l’amministrazione comunale approvi un piano di riqualificazione urbana (il POC), finanziato dal Ministero delle Infrastrutture, in cui una minima parte dei progetti riguarda il patrimonio abitativo e di questi ancor meno, quasi in numero insignificante, sono gli alloggi pubblici, Tutto questo mentre si lascia mano libera ad una questura particolarmente aggressiva nel “riportare l’ordine”, anche sgomberando famiglie e bambini dalle occupazioni.

Di fronte ad un attacco al diritto così scellerato e complessivo, resistere vuol dire anche rilanciare, con prospettive ampie e lungimiranti, una proposta che incastri le amministrazioni (questa così come quelle che verranno, e purtroppo non è affatto detto che saranno migliori) sulle contraddizioni di fatto, e organizzarsi per creare un movimento diffuso e radicato al punto da supportare con forza tali progetti e rivendicazioni e renderli un elemento con cui sia inevitabile fare i conti.
Perché non si combatte un’emergenza con misure temporanee, precarie, emergenziali appunto, ma con soluzioni strutturali, che garantiscano il diritto all’abitare a ogni singola persona.

Intanto, utilizziamo l’arma della solidarietà in ogni modo, dalle piazze alle parole:
SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI OCCUPANTI SGOMBERATI, LA LOTTA CONTINUA!

Asia-Usb Bologna

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Ancora uno sgombero, ancora una città che di fronte a famiglie e bambini non esita a mostrare il suo volto più feroce. Al di là delle solite dichiarazioni di circostanza e delle schermaglie pre-elettorali, le responsabilità di Procura-Questura-Comune sono sotto gli occhi di tutti e confermano che solo con l’autorganizzazione sociale si possono arginare crisi e povertà. Solidarietà alle persone sgomberate e a chi lotta per il diritto alla casa!

Vag61

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CONDANNIAMO SENZA APPELLO LO SGOMBERO DI VIA SOLFERINO
SOLIDARIETA’ AGLI OCCUPANTI

Lo Sportello Sociale a difesa di Disoccupati e Immigrati della CUB Confederazione Unitaria di Base di Bologna,
condanna fermamente lo sgombero violento effettuato il 15 ottobre 2015 in via Solferino.
L’occupazione abitativa di via solferino rappresenta un elemento di lotta sociale legittima, orientata a dare risposta a bisogni primari ed essenziali per l’esistenza delle persone, sempre più strangolate dalle politiche di tagli al Welfare, a Liberalizzazioni selvagge, a speculazioni edilizie e finanziarie, figlie di una Politica economica e Sociale Liberista e Capitalista sempre più orientata a distruggere i diritti delle persone e delle classi subalterne.
Un indirizzo Reazionario e Repressivo ben rappresentato dal Governo Renzi e dal PD, sempre più strumento del Capitale Finanziario e Industriale Internazionale e Nazionale, sempre più Strumento Diretto delle politiche Padronali.
I lavoratori/e, i precari/e e i disoccupati/e non riescono più a sopravvivere e le occupazioni abitative di locali e abitazioni sfitte e abbandonate, sono l’unica opzione per garantire bisogni primari come il diritto alla casa.
Condanniamo lo sgombero violento effettuato in Via Solferino. E denunciamo le politiche repressive di questa giunta nonché della Procura di Bologna e in primo luogo del Partito azienda che governa questa città : il PD.
Solidarietà Totale agli occupanti di via Solferino.

Cub Bologna