Acabnews Bologna

Il Comune mette in vendita 142 alloggi Erp

Sul totale sono 26 quelli sfitti. Intanto si annuncia un nuovo presidio per il diritto all’abitare: Social Log dà appuntamento martedì 2 settembre’014 alle 10 in piazza Maggiore.

30 Agosto 2014 - 15:27

Solo pochi giorni fa il Comune di Bologna ha annunciato che intende mettersi alla ricerca di edifici vuoti o invenduti per far fronte all’emergenza abitativa. Intanto, però, quello che fa è mettere all’asta un sostanzioso pacchetto di immobili che fanno parte del proprio patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (Erp): nel complesso 162, in gran parte alloggi (142) con l’aggiunta di qualche posto auto o autorimessa. Sul totale degli alloggi messi in vendita, 26 risultano sfitti mentre gli altri sono attualmente assegnati con contratto Erp: in questi casi agli assegnatari e ai loro familiari spetta il diritto di prelazione per l’acquisto. In 32 casi, gli immobili all’asta sono privi del provvedimento comunale di abitabilità-agibilità.

Il bando per l’alienazione e’ gestito dall’Acer: l’operazione, spiega la stessa Acer, rientra “nell’ambito di un programma di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica” deciso dal Comune nel 2013.

Presidio contro il Piano Casa - © Michele LapiniPer martedì 2 settembre alle 10, intanto, si prepara un’altro appuntamento di protesta dopo quello andato in scena qualche giorno fa. L’appello parte da Social Log: “In occasione del tavolo di discussione sulla questione abitativa, instaurato dall’amministrazione comunale, per elaborare soluzioni all’emergenza casa, come Social Log indiciamo un presidio in piazza Maggiore (davanti palazzo D’accursio) per continuare la mobilitazione nazionale contro il Piano casa e l’articolo 5. Ribadiamo ancora una volta che il governo Renzi con il suo Piano casa non ha fatto altro che aggravare la situazione dell’emergenza abitativa esistente in questo paese. L’attacco alle occupazioni, operato dall’articolo 5 del piano casa, con l’impossibilità di allacciare le utenze e non ricevere la residenza si sta traducendo in una più ampia offensiva nei confronti di chi nella spirale della crisi si è trovato senza una tetto”.