Attualità

Il Cie di Torino, tra scioperi della fame e pestaggi

Nel 2010 ospiterà 180 trattenuti, il doppio di ora. Intanto ci sono già denunce per maltrattamenti e casi di autolesionismo e sciopero della fame.

27 Ottobre 2009 - 03:29

L’agenzia Redattore Sociale, che sta effettuando un’indagine sui vari centri di  identificazione ed espulsione (Cie) italiani, dopo aver esaminato la situazione a Modena, Crotone e Roma, ha esplorato la realtà di quello di Torino.

Il centro, nato nel 1999 dove prima sorgeva una caserma di addestramento dei bersaglieri, è stato ricostruito nel maggio 2008 e diviso in tre sezioni di 30 posti, due per gli uomini e una per le donne. Ogni sezione, chiusa da una recinzione alta sei metri, ha al suo interno cinque camerate da sei posti, due bagni e una doccia, più una sala comune usata anche come mensa.

Ma non ci si è fermati qui: sono state costruite altre sezioni e un campo da calcio; dall’anno prossimo la capienza del Cie raddoppierà, dai 90 posti di adesso a 180.

Il centro è gestito, sotto la direzione del colonnello Antonio Baldacci, dal corpo militare della Croce Rossa di Torino, che riceve 72 euro al giorno per ogni trattenuto dalla Prefettura, ma alla fine dell’anno ci sarà una nuova gara d’appalto.

La situazione, non facile già da prima, è peggiorata con il prolungamento della permanenza: oltre ad episodi di autolesionismo e scioperi della fame, c’è stata una rivolta ad agosto e un tentativo di evasione a settembre. La dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura di Torino, Raffaella Fassone, sostiene che questo provvedimento del “pacchetto sicurezza” rischia solo di occupare inutilmente i posti nei Cie, perchè alcuni paesi, per esempio la Tunisia, fanno muro impedendo l’identificazione o limitando il numero di rimpatri, che infatti in questi dieci mesi sono stati solo 290 in confronto ai 650 dell’anno scorso.

Dei trattenuti, il 40% arriva dal carcere, i restanti vengono per metà dal Piemonte e per metà da altre regioni. La sorveglianza è affidata agli alpini, sorvegliati da un ispettore di polizia; ultimamente ci sono state due denunce di pestaggio, ma Baldacci ha smentito categoricamente.