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Il bavaglio dell’Alma Mater

Il nuovo Codice etico prevede che la comunità universitaria, dai docenti agli studenti, debba evitare “comportamenti suscettibili di ledere l’immagine” dell’Ateneo, anche sui social.

20 Ottobre 2014 - 10:36

L’Alma Mater mette il bavaglio all’intera comunita’ universitaria: docenti, ricercatori, studenti e personale tecnico-amministrativo. Attraverso il nuovo Codice etico e di comportamento, in vigore dal prossimo 1 novembre, “l’Universita’ richiede a tutti i componenti della comunita’ di rispettare il nome e il prestigio dell’istituzione e di astenersi da comportamenti suscettibili di lederne l’immagine”. E in un comma successivo si aggiunge: “L’Universita’ richiede a tutti i componenti della comunita’ di mantenere un comportamento rispettoso delle liberta’ costituzionali, del prestigio e dell’immagine dell’istituzione, anche nell’utilizzo dei social media”.

In base al nuovo Codice, poi, non e’ consentito rilasciare “attraverso qualsiasi mezzo d’informazione e comunicazione, dichiarazioni pubbliche in nome dell’Ateneo fuori dai casi previsti dalla normativa vigente o senza espressa autorizzazione”. E’ vietato anche esprimere “opinioni strettamente personali spendendo il nome dell’Universita'”. Docenti, ricercatori, studenti e dipendenti dell’Alma Mater, dunque, “utilizzano tutti i mezzi di comunicazione in modo corretto e nel rispetto dell’istituzione e della riservatezza delle persone, evitando di diffondere informazioni, testi o immagini che possano nuocere al nome e al prestigio dell’Università”, anche sui social network.