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Ieri in via Carracci “strappata l’ennesima vittoria”

Due appartamenti a disposizione delle famiglie sfrattate, fino alla prossima assegnazione di alloggi di transizione. Cambiano punteggi Erp, più facile uscire dall’emergenza, Social Log: “Era punto cardine della lotta”. Che continua: otto picchetti già in calendario.

08 Marzo 2017 - 17:46

“Oggi in prefettura è stato firmato il nuovo protocollo antisfratto, lo stesso a cui le proprietà degli sfratti eseguiti di ieri in via Carracci non hanno voluto accedere. Il protocollo si erige quindi ad una misura palliativa rispetto all’emergenza abitativa presente oggi in città. L’assenza delle istituzioni e la mancanza di soluzioni per le migliaia di famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole degli ultimi anni in città dimostrano che l’unica soluzione oggi per il Comune di Bologna sia l’intervento della Questura, degli scudi e dei manganelli contro padri e madri di famiglie che si autorganizzano per vedersi garantire il diritto ad una casa”. E’ quanto scrive il Comitato Inquilini Resistenti con Social Log, in un comunicato. “La violenza adoperata ieri per mettere in strada due famiglie con bambini e certificata dai 28 giorni di prognosi per un padre di famiglia, non hanno però permesso che le famiglie restassero in strada, o come proposto il giorno precedente dagli assistenti sociali, che i figli venissero strappati dai propri genitori, per essere consegnati nelle mani di alcune cooperative in centri di accoglienza. La resistenza messa in campo dal Comitato Inquilini Resiste e solidali, all’esterno delle abitazioni, sulle scale e all’interno degli appartamenti ha strappato l’ennesima vittoria, da ieri pomeriggio le famiglie hanno potuto accedere a due appartamenti a tempo indeterminato fino alla prossima assegnazione di due alloggi di transizione”.

Continua il Comitato: “Ci chiediamo ancora come sia stato possibile che un simile dispiegamento di agenti in borghese e della celere, il blocco di un’intera strada e l’uso della violenza non potessero essere evitate, attraverso l’assegnazione dei suddetti alloggi in giorni precedenti allo sfratto. L’intenzione di un attacco diretto alle famiglie autorganizzate nei comitati è diventato per la giunta Merola e per l’assessore Gieri l’ultimo tentativo per zittire le istanze ed uniche vere soluzioni all’emergenza abitativa, che da un anno a questa parte il Comitato porta avanti. Ci rallegriamo però che anche questa settimana uno dei punti cardine del movimento di lotta per la casa abbia trovato attuazione, ovvero la possibilità per le centinaia di famiglie che hanno potuto accedere alla casa di transizione, attraverso i picchetti antisfratto e le occupazioni abitative, di vedersi riconosciuto un punteggio di ulteriori 6 punti nelle graduatorie per la casa popolare. Emblema ciò di quanto oggi le esigenze delle famiglie in stato di disagio abitativo passino attraverso i percorsi di lotta e delle istanze che come Social Log portiamo avanti quotidianamente. Dopo la giornata di lotta e di resistenza di ieri, con ancora più determinazione, proseguiamo la campagna per la moratoria sugli sfratti e le resistenze che già dai prossimi giorni ci rivedranno i prima fila per difendere 8 famiglie dalla messa in strada”.

Della delibera che modifica alcuni punti del Regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi Erp per accelerare l’uscita dall’emergenza abitativa il Comune ha dato notizia giovedì scorso. Per i nucleri familiari coinvolti in percorsi di transizione “il nuovo regolamento prevede che venga assegnato lo stesso punteggio previsto da coloro che si trovano in situazione di sfratto e che venga trasformata in punteggio anche l’incidenza sul reddito del pagamento della quota prevista dal percorso di transizione abitativa o in housing first, esattamente come accade per i nuclei in graduatoria“. Ci sono però delle condizioni: aver concluso o superato il periodo di due anni previsto dal progetto di transizione abitativa; aver sottoscritto con i Servizi sociali territoriali il patto di adesione personalizzato per la transizione abitativa; non essere in condizione di morosita’ nei confronti del gestore della struttura o dell’alloggio nel quale sono ospitati.