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Idra: “Da ogni testa tagliata ne cresceranno altre” [comunicati]

“Opporsi è possibile. Il Giambellino e San Siro, la Val di Susa e i facchini, ce l’hanno dimostrato. Organizziamo la resistenza, prepariamo l’offensiva”. I comunicati di solidarietà.

29 Novembre 2014 - 19:22

Sgombero Idra - © Michele LapiniQuesta mattina via San Vitale si è tinta di blu e nero, due colori che negli ultimi tempi sembrano essere tornati di moda in tutte le città italiane. Sin dalle prime luci del mattino svariate camionette di Polizia e Carabinieri bloccavano il traffico con l’intento di sgomberare la Scala A del civico 122, luogo dove il 16 ottobre era nata e cresceva Idra.

Per liberarsi dal ricatto dell’affitto e dal giogo della crisi, studentesse, precari, lavoratori, disoccupate e due famiglie con un minore a carico si erano riappropriati di uno spazio abbandonato da almeno quindici anni. Il quartiere e il vicinato ci avevano accolto con entusiasmo. Eppure, ancora una volta, alla vita che afferma se stessa nella lotta si è preferito l’abbandono in nome della speculazione immobiliare.

Oggi Porta San Vitale sembrava una zona di guerra, ma la militarizzazione non ha scoraggiato i tanti solidali radunatisi in presidio, mentre altri compagni resistevano all’interno dell’edificio e sui tetti. Molti abitanti del quartiere, tra cui bambini e anziani, hanno spontaneamente inveito contro le forze dell’ordine, increduli ed esterrefatti del loro operato, alcuni vicini hanno invece fatto risuonare pentole ed esposto striscioni in “solidarietà agli amici del 122”.

Dopo alcune ore abbiamo dato il via a un corteo selvaggio e improvvisato delle barricate lungo i viali raggiungendo via Malaguti per l’occupazione lampo di uno stabile vuoto. L’edificio era in evidente stato di abbandono e degrado. Oltre a essere stato oggetto di monitoraggio per mesi da parte di più compagni, oggi anche gli abitanti del quartiere ci hanno confermato il già noto: nessuno viveva lì dentro. Qualunque persona dotata di un briciolo di buon senso e priva di mala fede non avrebbe potuto non accorgersene. Del resto siamo tutti ben abituati alla quotidiana campagna di diffamazione nei confronti dei movimenti sociali che ha come obiettivo quello di dividerci in una guerra tra poveri. Abbiamo così dimostrato, in un’immediata risposta politica, che le case vuote sono tante e che presto una delle tante teste di Idra tornerà ad avere un’abitazione.

L’ennesimo sgombero, l’ennesimo stupro alla dignità di chi subisce la crisi, l’ennesimo attacco alle lotte sociali. D’altro canto che aspettarsi dalle politiche di macelleria sociali promosse da Renzi, il quale non può nemmeno camminare per strada senza essere contestato? Che aspettarsi da consiglieri regionali che si sollazzano tra cene di lusso e sex toys (pagati con le nostre tasse)? Che aspettarsi da un sindaco che tra un Campari e uno Spritz lascia sfilare fascisti e razzisti in una città con un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 50%?

Dal Partito Democratico e dalla casta non possiamo aspettarci altro che crisi e repressione. Ma opporsi è possibile. Il Giambellino e San Siro, così come la Val di Susa e i facchini della logistica, ce lo hanno dimostrato. Organizziamo la resistenza, prepariamo l’offensiva.

L’avevamo detto il 16 ottobre e lo ripetiamo oggi: da ogni testa tagliata ne cresceranno altre.

Idra – Abitazioni contro la crisi

 

> Comunicati di solidarietà:

– Gli attestati di Làbas, #ioccupo, inquilini via Gandusio e Noi Restiamo: qui

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Solidarietà a Idra per quanto successo oggi. A chi pensa di amministrare la città a suon di sfratti e sgomberi, risponde e risponderà la forza dell’autorganizzazione e della riappropriazione! #‎stopsfratti‬ ‪#‎stopsgomberi‬

Vag61

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Ancora uno sgombero, ancora a Bologna

Stamattina polizia e carabinieri, in assetto antisommossa, hanno sgomberato Idra, uno spazio occupato in via San Vitale, di proprietà di uno speculatore senza scrupoli.

Uno spazio vuoto da ormai tredici anni, che ha ritrovato vita grazie a chi ha deciso occupandolo, di metterlo a disposizione della città.

Ma a Bologna il PD e i suoi alleati in divisa e in procura non vedono la disperazione che cresce ogni giorno, non vedono il bisogno di avere un tetto, che ormai riguarda centinaia di famiglie, non sentono le grida di disperazione di chi ha perso il lavoro o di chi un lavoro non lo ha mai avuto, di chi da tempo ha perso la percezione di avere ancora diritti, di chi non ha più né futuro, né aspettative di vita

Ma soprattutto non tollerano chi si organizza e sceglie di trasformare la disperazione e la rassegnazione in lotta, chi sceglie di smontare mattone dopo mattone il lager sociale dentro il quale vogliono rinchiuderci.

Non è sgombrando, non è  con l’utilizzo dei manganelli, non è con l’utilizzo politico della giustizia che potranno fermarci.

Le giornate di lotta di Ottobre e Novembre hanno dimostrato che il piccolo rivolo sta diventando un fiume in piena, che gli argini non riescono più a contenere.

Se toccano una/o toccano tutte/i!

Solidarietà a Idra.

Ross@ Bologna