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Human Motor, Santa Graziella benedice la città [foto+audio]

Sabato 8 Dic centinaia di devoti in bicicletta hanno diffuso per le vie di Bologna il verbo di una mobilità sostenibile e “umana”, contro i pericoli a motore.

10 Dicembre 2012 - 10:25

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La “T” aumentata diventa una “H”. Anzi, una “HM”.

Sabato si è svolta per le vie di Bologna la Human Motor, la critical mass ciclistica che per il quinto anno consecutivo diffonde la mobilità sostenibile e un trasporto “più umano”, in concomitanza con il weekend del Motor Show. La critical mass è un raduno, in questo caso di mezzi a trazione umana, di persone che con il loro incedere in gruppo occupano la carreggiata stradale liberandola dal traffico automobilistico.

Biciclette “modificate” da strumenti a percussione, tandem e un risciò – perché altre culture hanno già capito l’importanza del trasporto “umano” – sono partiti da piazza dell’Unità, cuore della Bolognina, ridisegnando a pedalate i confini della zona MotorFree della città, rappresentata in questi giorni dai T-Days.

Superato il ponte Matteotti, a differenza degli altri anni, il serpentone ciclistico ha svoltato verso la stazione, imboccando via Amendola e risalendo tutta via Marconi. Superata la chiesa di S.Francesco (il retro) ha girato nuovamente per via Farini, dalla quale è cominciata la discesa verso piazza del Nettuno. L’ingresso al suono di tamburi nella piazza ha catturato l’attenzione e il plauso di diverse persone stazionanti sotto la statua del Nettuno, distogliendoli dagli uomini-sandwich pubblicitari.

La sosta è servita anche per comunicare a tutti i presenti, ai piedi di uno spoglio alberone di Natale, il verbo della santa ispiratrice di questa edizione di Human Motor: Santa Graziella dell’Apocalisse, madrina delle masse critiche, benedetta tra le bici. In piazza del Nettuno anche le attiviste femministe e queer per un flash-mob sui corpi in pubblicità  https://zic.it/wp-content/uploads/eleonora-max-HM012-piazza-nettuno.mp3.

A qualche chilometro di distanza, in zona Stalingrado, si svolgeva l’annuale Fiera del Motore, o MotorShow, come dicono gli inglesi. All’ingresso nel quinto anno di crisi globale mondiale, un’esposizione di veicoli altamente impattanti a livello ambientale, voraci di carburanti (leggi petrolio) che generano guerre dove altri mezzi motorizzati sono impiegati per uccidere persone era proprio quello di cui si sentiva il bisogno!

Anche quest’anno il MotorShow ospitava veicoli militari d’avanguardia effettivamente utilizzati nei teatri di guerra di tutto il Mondo.

Una volta rifocillati e contenti, la massa critica è ripartita al grido di “Motore, Motore, Motore del b*** del cul!” scendendo per via Indipendenza giù fino a riguadagnare il ponte Matteotti e rientrare nell’amata Bolognina. I pedoni del sabato hanno potuto così proseguire le loro passeggiate giù fino a piazza XX Settembre in piena carreggiata, godendo a pieno della fine della prima nevicata stagionale.

I ciclisti hanno quindi effettuato un’altra pausa presso lo Spazio Sociale XM24 di via Fioravanti per oliare le giunture e gli ingranaggi con uno speciale liquido anti-gelo (ma qualcuno insinuava trattarsi di vin brulé), per poi riprendere il pedale in direzione Fiera. Una volta raggiunto l’ingresso posteriore della kermesse motorizzata, la marcia ha presa la forma del cerchio: in pochi secondi è nata la rotonda più veloce della storia. Perfino gli automobilisti hanno espresso il loro apprezzamento col suono del clacson (chissà se hanno capito) a spron battuto.

 

> Ascolta le interviste realizzate in piazza del Nettuno:

 

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> Leggi e ascolta le voci dei corpi auto-narrati