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Hotel all’ex Telecom, primo ok a Palazzo d’Accursio

Passati quasi due anni abbandono dallo sgombero di 300 persone, l’amministrazione avvia la macchina burocratica per autorizzare la ristrutturazione annunciata ad aprile 2016. Intanto, in via Gandusio sfratto rinviato per 12 famiglie.

09 Giugno 2017 - 19:22

La Giunta ha approvato una delibera per chiedere formalmente al Consiglio comunale di concedere il nulla osta al rilascio dei permessi necessari a ristrutturare lo stabile di via Fioravanti dove dal dicembre 2014 all’ottobre 2015 hanno vissuto in occupazione quasi 300 persone, un terzo delle quali minori. A molte fu offerta una sistemazione al residence ex Galaxy, ma oggi rischiano di essere tutti sfrattati nel giro di qualche settimana.

E’ dunque un primo atto formale verso la trasformazione della struttura in un albergo e arriva ben 14 mesi dopo il primo annuncio, e a quasi due anni dallo sgombero di polizia. Come noto, l’ex Telecom è stato destinato a far parte della catena olandese The Student Hotel, presente a Firenze e in varie città europee. Il progetto, a fronte di un pagamento di mezzo milione di euro per il cambio di destinazione d’uso, prevede la realizzazione di 354 camere, una biblioteca ma anche piscina, palestra, bar e ristorante, così come l’aggiunta di un piano e l’adeguamento sismico e delle prestazioni energetiche.

“Un’operazione a carattere fortemente speculativo”: così commentava ai tempi dell’annuncio Social Log che con il comitato Inquilini resistenti sostenne l’occupazione. Proseguiva il collettivo: “Darà alla città una struttura di cui non saprà che farsene. Valli a trovare nell’Italia e nella Bologna dell’austerità 300 studenti pronti a spendere 300 euro al mese – questo il prezzo prospettato dal Comune nel 2016 – per una stanza in un complesso il cui confort è: una cucina in comune! Chi può permettersi quelle cifre dorme già negli studentati di lusso appaltati a Cl&company”.

In via Gandusio, intanto, tra la serata di mercoledì e la giornata di ieri si è svolto un lungo presidio (con concerti) tra i palazzi Acer, concluso con un picchetto antisfratto. Pugno chiuso riferisce che alla fine “12 nuclei familiari che secondo Alberani (Acer) e la Gieri (assessore Pd alla casa) dovrebbero andare fuori, insieme a tutti gli altri, dai palazzi popolari di via Gandusio entro giugno, hanno invece ottenuto un rinvio fino al 18 luglio. Oltre agli intrallazzi, l’arroganza e la speculazione delle istituzioni c’è qualcosa di imprevisto: la nostra testa dura e la nostra voglia di riscatto”. Sempre mercoledì, racconta ancora Pugno chiuso, “due tecnici mandati da Acer, dotati di passepartout, hanno suonato e tentato di entrare in tutti gli appartamenti non blindati. Quando sono riusciti ad entrare in un appartamento dove vive una ragazza incinta che si è trovata uno dei due soggetti dentro casa e ha dato l’allarme… La risposta degli inquilini è stata forte e immediata”.