Attualità

Grecia / VioMe non chiude con l’asta

Un altro tentativo di vendere gli stabilimenti della fabbrica occupata a Salonicco è stato sventato. Un vitale esperimento di solidarietà e autogestione va avanti.

03 Gennaio 2016 - 17:43

(da viome.org, traduzione di Massimiliano Barbone)

VioMe - © Michele Lapini

Dal 26 novembre 2015, la lotta dei lavoratori della VIOME di Salonicco per autogestire la fabbrica che occupano è sotto la minaccia di un’asta giudiziaria. Nel marzo 2015 un giudice ha dato il permesso al comitato “fiduciario” (nominato dallo Stato) della fallita FILKERAM, la casa madre della VIOME, di procedere ad un’asta dei beni mobili dell’azienda come pure del suo patrimonio fondiario, che include gli stabilimenti della VIOME.
La VIOME non è in vendita per essere trasformata in rottame ferroso.
Troviamoci tutti in tribunale per difendere il nostro diritto al lavoro!
I lavoratori della VIOME chiedono da gran tempo alle autorità di scorporare l’appezzamento di terreno della VIOME da quello della FILKERAM, così che il primo sia espropriato es assegnato ai lavoratori per proseguire il loro riuscito tentativo di produzione autogestita di detergenti naturali e il secondo sia liquidato per soddisfare i creditori della casa madre FILKERAM, fra i quali centinaia di lavoratori. Sfortunatamente, la mancanza di volontà politica da parte del potere esecutivo e la collusione fra autorità giudiziaria ed interessi imprenditoriali hanno consentito alla situazione di arrivare a questo punto.

Oggi, giovedì 17 dicembre 2015, è stata la quarta volta in 4 settimane che la minaccia di liquidazione è stata sventata. L’energico intervento del movimento di solidarietà con la VIOME, come pure le mobilitazioni per lo sciopero generale, hanno ottenuto la cancellazione delle tre aste precedenti. Tuttavia oggi il movimento solidale è arrivato in tribunale per trovare i corridoi della corte fallimentare cordonati dalla polizia in pieno assetto antisommossa. Ci sono stati momenti di tensione e insulti da parte della polizia quando il movimento di solidarietà ha denunciato l’illegalità del blocco di un processo di asta pubblica e ha chiesto di incontrare l’avvocato.

Anche se la presenza della polizia ha impedito alla maggior parte dei solidali di avvicinarsi all’aula dell’asta, la mobilitazione di massa ha consentito loro di negoziare la presenza di delegati dei lavoratori della VIOME e dei sostenitori nell’aula, per assicurarsi che l’asta non riguardasse alcuna delle proprietà della VIOME.

Verso le 13,00 l’asta è iniziata e i lavoratori della VIOME si sono assicurati che non ci fossero offerte per l’acquisto dei possedimenti fondiari ma solo di beni mobili di scarso valore della casa madre FILKERAM, come sedie, scrivanie e stampanti. Centinaia di sostenitori solidali stavano a guardare dietro i cordoni della polizia, pronti a reagire in caso ci fosse un tentativo di battere all’asta i possedimenti immobiliari. Fortunatamente, non hanno dovuto intervenire, poiché la presenza della polizia antisommossa in un corridoio così stretto avrebbe potuto avere conseguenze disastrose.

C’è ancora un’asta da tenersi nell’anno nuovo; se questa viene cancellata o se non c’è alcun compratore interessato, è richiesta un’altra decisione della corte per abbassare il prezzo di partenza. Un tale sviluppo ritarderebbe il processo di liquidazione e concederebbe ai lavoratori della VIOME un po’ di respiro per incrementare la lotta e chiedere la cancellazione di tutte le aste e l’esproprio dei terreni della VIOME, così che questa possa essere autogestita dai lavoratori e dalla società.

Con un’altra minaccia sventata, i lavoratori della VIOME possono ancora sorridere e riprendere la propria attività. La scorsa settimana hanno annunciato con orgoglio l’inserimento di altri tre lavoratori nella cooperativa, due ingegneri chimici e uno specialista IT. Il processo di miglioramento delle formule dei prodotti è accelerato e la rete di esportazione del sapone di alta qualità verso i paese europei è in costante espansione.

Ma l’attività della VIOME non ruota tutta intorno alla produzione ed alla sussistenza dei lavoratori. Il mese scorso un magazzino nella fabbrica VIOME è stato convertito in un punto di stoccaggio e trasferimento di beni di prima necessità (abiti, materiale sanitario, cibo per bambini) raccolti dai collettivi solidali in tutta la Grecia, per essere poi trasportati al confine di Eidomeni, dove l’atteggiamento delle autorità ha creato un’enorme crisi umanitaria, com migliaia di rifugiati intrappolati in condizioni inumane. I movimenti sociali sono in prima linea per alleviare le sofferenze delle persone che fuggono fame e guerre, mentre contemporaneamente chiedono la fine delle assurde politiche migratorie che tengono in ostaggio queste persone. VIOME è parte organica di questi sforzi e supporta politicamente tutte le iniziative della società per fornire soluzioni alla crisi dei rifugiati, come l’occupazione di “Orfanotrofeio”, un orfanotrofio abbandonato che a Salonicco nelle ultime settimane è stato convertito dai movimenti sociali in un rifugio autogestito per rifugiati e migranti.
Inoltre, domenica 20 dicembre, VIOME in stretta collaborazione con militanti professionisti sanitari della Clinica di Solidarietà Sociale di Salonicco, inaugureranno una “Clinica dei lavoratori” all’interno degli stabilimenti della VIOME, specificamente attrezzata per fornire gratuitamente assistenza medica di base ai lavoratori privi di assicurazione sanitaria delle adiacenti aree industriali e commerciali. Lo smantellamento dell’assistenza sanitaria pubblica da parte di una serie di governi neoliberisti può essere così constratata tramite la solidarietà. L’inaugurazione sarà accompagnata da un mercato di agricoltori, un concerto di musica folk, cibo e vino per tutti i presenti.
Questo ci ricorda ancora una volta che, in questa nuova concezione del lavoro portata avanti dalla rete europea di aziende recuperate in Grecia, Italia, Turchia, Franca, Croazia e Bosnia, la fabbrica non è uno spazio privato che serva gli interessi di pochi a spese dei molti. Piuttosto, è uno spazio vitale di incontri ed attività affinché una più ampia comunità soddisfi le proprie esigenze di cibo, assistenza medica, educazione e socializzazione e contrasti gli attacchi del capitale alle classi popolari.

I lavoratori e l’assemblea dei solidali della VIOME desiderano ringraziare tutti i fratelli e le sorelle all’estero che hanno espresso il proprio supporto e la propria solidarietà firmando la petizione, protestando davanti ai consolati ed alle ambasciate di Grecia e organizzando decine di incontri informativi e proiezioni dell’ultimo documentario sulla lotta. Uniti, resistiamo forti, nella nostra battaglia per un mondo di giustizia, liberta ed auto-determinazione.