Opinioni

Grecia / Cronache dallo sciopero contro Tsipras

Riceviamo e pubblichiamo un contributo da Exarchia. Mentre il governo vota il nuovo pacchetto di leggi voluto da Bruxelles e viene mantenuta l’austerità nel paese, in piazza si riaccendono le proteste. Domenica scorsa numerosi arresti.

13 Maggio 2016 - 14:00

Atene In Grecia in vista del voto del nuovo pacchetto di riforme volute dall’Unione Europea e promosse dal premier Tsipras e dall’alleanza di governo formata dopo le elezioni di settembre, sono state indette tre giornate di sciopero generale il 6-7-8 maggio. Le prime due giornate sono state segnante da una massiccia adesione allo sciopero, che ha comportato l’assenza di tutti i mezzi pubblici, e da manifestazioni molto partecipate nei pressi di piazza Sintagma. Durante la notte del sabato, ci sono stati scontri con la polizia nella zona del Politecnico di Exarchia, con un fitto lancio di sassi e molotov verso i Mat (la celere greca), i quali hanno risposto con lacrimogeni, granate shock e sassi a loro volta, senza però che ci fossero feriti o arrestati tra i manifestanti, che si sono rifugiati all’interno dell’università, nella quale, grazie ad un legge del 2014, la polizia non ha il permesso di entrare (diversamente da Bologna, purtroppo, dove basta un foglio appeso per fare arrivare la celere).

Ecco la cronaca della giornata di domenica: è il giorno della votazione in parlamento delle riforme (prevista in serata), fin dal mattino la piazza è gremita, con la presenza di varie organizzazioni sindacali e politiche della sinistra greca, in testa a tutte il numerosissimo sindacato Pame, legato al partito stalinista Kke; con l’arrivo in serata della grande presenza di anarchici ed autonomi. Verso le otto si verificano alcuni scontri, con il lancio di oggetti e molotov verso la polizia, la quale reagisce violentemente, caricando chiunque fosse in piazza. Dopo lo scompiglio iniziale, i manifestanti si ricompattano ed intorno alle 10 si muovono in corteo guidato dal gruppo anarchico. Dopo circa un quarto d’ora dall’inizio del corteo, la polizia attacca lo spezzone anarchico, ferendo alcuni compagni e fermandone altri; il tutto senza un’apparente ragione che motivi l’attacco. La gran parte degli anarchici corre verso Exarchia, che si trova a 5 minuti dalla zona dell’attacco, nella quale vengono alzate barricate e cominciano duri scontri con la polizia, posizionata in varie vie attorno al centro di Exarchia. Gli scontri proseguono fino circa alle due di notte, con le posizioni che restano più o meno invariate, con la polizia che effettua lanci di lacrimogeni e cariche, ma senza prendere il controllo della piazza, cuore di Exarchia.

Il bilancio della serata è di 14 compagni arrestati (nessun greco), 8 dei quali durante la fuga, innescata dall’attacco della celere, e trattenuti per due giorni in caserma, nonostante l’unica accusa a loro contestabile sia aver fatto parte del corteo. Gli altri 6 sono stati arrestati durante gli scontri, ai quali sono state contestata la pesantissima accusa di uso di associazione terroristica. Dopo le grandi mobilitazioni e gli avvenimenti di questo fine settimana, risulta sempre più palese che l’indirizzo imposto dall’Ue e guidato dal premier “di sinistra”, va contro la volontà della stra grande maggioranza del popolo greco, alla quale si risponde con un apparato repressivo sempre più incalzante che non lesina l’uso della forza contro chi prova ad opporsi a questo stato di cose.