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Granarolo, reintegro per 22 operai

Accordo tra SiCobas e LegaCoop, tornano al lavoro i lavoratori Sgb. A giorni potrebbe arrivare la soluzione anche per i 14 di Cogefrin. Crash: “Gigantesco passo avanti”, Hobo: “La lotta paga soprattutto quando è dura”.

22 Luglio 2014 - 19:03

LA LOTTA PAGA
VERTENZA GRANAROLO: NELL’INCONTRO ALLA PREFETTURA E’ STATO FIRMATO L’ACCORDO CON LA LEGACOOP.

Granarolo, protesta lavoratori logisticaOggi 22 luglio, dopo 15 mesi dal loro licenziamento ed una stenuante lotta dei 51 lavoratori, si è firmato l’accordo che prevede la soluzione entro il 31 agosto per i 37 lavoratori che fanno capo alla Legacoop (reintegro di 22 lavoratori, 9 erano già entrati, in base all’accordo di luglio 2013 e 6 di loro saranno incentivati in vario modo all’esodo).

Un accordo sulla carta che dovremo far rispettare, perché non siano “promesse da marinaio”. Intanto fino al 31 agosto del 2014 è stata attivata la CIGS in deroga. Il 23 luglio si procederà alla firma dei verbali di conciliazione economica ex articolo 411 c.p.c. per la parte economica pregressa richiesta dai lavoratori.

Le aziende interessate rinunceranno ad ogni pretesa economica (secondo i loro calcoli 1 milione e 950 mila euro) per i danni provocati dagli scioperi e “ritiro delle denunce fatte dalle aziende presso le istituzioni competenti a carico delle persone che a vario titolo hanno partecipato attivamente alle proteste legate alla presunta vertenza”.

Per Cogefrin (14 lavoratori) si prevede di mettere in atto lo stesso percorso per arrivare entro una settimana alla firma dell’accordo in Prefettura.

Fino al completamento del percorso di ricollocazione il comitato dei licenziati alla Granarolo manterrà la propria struttura organizzativa e si attiverà qualora fossero disattesi gli accordi.

Comitato dei licenziati (Granarolo, Cogefrin)

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Vincendo a Granarolo siamo tutti più forti

Una vittoria è una vittoria! Anche quando resta parziale, quando restano in gioco le sorti di alcuni lavoratori, quando è ancora necessario vigilare per completarla. È uno spazio di possibilità, di conquista, di cambiamento dei rapporti di forza. E lo straordinario ciclo di lotte nel settore della logistica di distribuzione in Italia ci ha mostrato che vincere è possibile. La vittoria è cioè tornata all’ordine del giorno, mentre si è diffusa la consapevolezza – nella materialità dei processi e non solo negli slogan – che la lotta paga. La lotta paga anche e soprattutto quando è dura, quando va avanti per lunghi mesi, quando a schierarsi tutti i poteri costituiti contrapposti al sacrosanto diritto dei lavoratori di salari dignitosi e ritmi di lavoro non massacranti.

Oggi ha avuto il suo epilogo almeno per ora vittorioso anche la lunga lotta davanti ai cancelli dello stabilimento Granarolo, il colosso del caseario made in Italy, simbolo delle lotte nei magazzini della logistica a Bologna. Dopo oltre un anno di scioperi e picchetti, cariche e denunce, questa mattina è stato siglato l’accordo che prevede il reintegro dei lavoratori licenziati per la loro attività sindacale (restano da stabilire le sorti dei lavoratori di Cogefrin a cui sono state date assicurazioni, a cui il sindacato Si Cobas ha detto per ora di voler credere), da uno dei tanti consorzi di cooperative (Sgb) che gestisce in subappalto il lavoro nei magazzini della logistica (nello specifico negli stabilimenti di Granarolo e Cogefrin, marchio dell’import-export di materie plastiche e derivati, all’interporto di Bologna). Dopo il licenziamento era partita una potente mobilitazione, che si è protratta a singhiozzo per mesi, con danni ingenti sul piano economico e dell’immagine per i due marchi. Così, alla fine, anche i poteri costituiti della “rossa” Bologna che si erano apertamente schierati dalla parte dei padroni hanno dovuto cedere alla forza della lotta.

Anche la potentissima Legacoop, che può vantare di aver dato i grassi natali all’attuale ministro del lavoro Giuliano Poletti, ha dovuto alla fine cedere di fronte alle richieste dei lavoratori: reintegro dei licenziati, oppure una dignitosa buonuscita per quanti preferissero non rientrare negli asfissianti ritmi di lavoro nei magazzini della logistica, dove la valorizzazione produttiva passa attraverso l’accelerazione dei processi di circolazione delle merci e l’ipersfruttamento di forza lavoro migrante razzializzata e precarizzata, utilizzando quel sistema delle cooperative che ha negli anni giocato su spinti processi di deregolamentazione con un poderoso taglio del costo del lavoro.

È stata, invece, proprio la capacità di rovesciare e spezzare questi processi, interrompere cioè lo spazio della valorizzazione produttiva, che ha dato alla lotta la possibilità di vincere. Da una parte quindi i lavoratori autorganizzati insieme a studenti, precari e militanti di collettivi e centri sociali che hanno seguito, partecipato e organizzato insieme ai lavoratori ogni passaggio che ha condotto alla vittoria, dall’altra Granarolo e il suo partner Legacoop, i sindacati confederali, l’amministrazione comunale e l’associazionismo d’area Pd. Una netta frattura sulla linea di classe che ha in questi mesi segnato la città: forza contro forza, un braccio di ferro estenuante e alla fine per loro perdente. Bloccando i flussi di circolazione delle merci da e per i magazzini e distruggendo il dispositivo della paura e del razzismo, che funzionano da potenti armi di disciplinamento nelle mani del padrone, siamo riusciti a cambiare i rapporti di forza. E non c’é da stupirsi se adesso possiamo parlare di un noi: noi, chi lotta contro lo sfruttamento.

Quello che di altrettanto straordinario questa lotta ha saputo produrre sono momenti potentissimi di condivisione, un comune terreno di produzione conflittuale e di resistenza cui nessuno, né i lavoratori né i militanti di collettivi e centri sociali, vuole e può più rinunciare.

Siamo consapevoli che la vittoria è parziale. Da un lato, perché sul rispetto dell’accordo raggiunto dobbiamo fin da subito vigilare: se questo non verrà rispettato siamo tutte e tutti pronti a riprendere blocchi e picchetti. Dall’altro, perché sappiamo che i cambiamenti dei rapporti di forza non sono irreversibili: quello che oggi siamo riusciti a strappare con le unghie e con i denti, domani il padrone tenterà di riorganizzarsi per riprenderselo. Ma ora sappiamo, nella materialità dello scontro, che vincere si può e che l’unità è la nostra arma più potente. Se vinciamo a Granarolo siamo tutti più forti, avevamo detto. Ora lo siamo: per questo dobbiamo generalizzare le lotte dei lavoratori della logistica, trasformarle in uno spazio di attacco al sistema delle cooperative e del governo della precarietà. Questa è la scommessa. L’autunno è già cominciato: Renzi & Poletti, #civediamoaipicchetti!

Hobo Bologna

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Gli operai contro Granarolo vincono una nuova battaglia e piegano Legacoop! La lotta paga!

Dopo la vittoria politica che si era consumata alcuni mesi fa con le parti padronali, Legacoop e Cogefrin, costrette dagli operai Granarolo a sedersi al tavolo della trattativa, arriva anche la vittoria sindacale che incassa la firma di Legacoop su un documento che mette nero su bianco le rivendicazioni del S.I.Cobas sulla vicenda caratterizzata dal faccia a faccia di 51 operai con la grande multinazionale del latte bolognese.

Il Laboratorio Crash esprime soddisfazione per questo nuovo e gigantesco passo in avanti imposto dalla straordinaria resistenza degli operai nei confronti dei padroni, e attende anche la firma di Cogefrin, promettendo fin da ora iniziative conflittuali nel caso l’azienda non rispetti i patti siglando definitivamente l’accordo.

Più di un anno di lotta durissima e tenace sotto il sole, la pioggia e la neve, di giorno e di notte ai cancelli della Granarolo, tra manganellate, gas velenosi spruzzati dalla celere, arresti, botte e minacce, sono serviti a rinforzare la solidarietà tra gli operai e i loro compagni di lotta composti perlopiù da studenti medi, universitari e disoccupati organizzati nel nostro centro sociale e nei collettivi autonomi. Una solidarietà non retorica ma concreta, fatta di braccia strette una all’altra in cordoni durante i picchetti e i cortei che hanno portato a questa straordinaria vittoria firmata dai compagni del S.I.Cobas.

Con ancora il sorriso sulle labbra per la notizia appena ricevuta rilanciamo le lotte con ancora più determinazione grazie all’esito di una lunga battaglia che indica agli sfruttati, ai precari, ai senza casa della nostra società che vincere contro i padroni e le politiche di austerità è possibile, e i 51 coraggiosi lottatori della Granarolo sono lì a mostrarlo.

Ma questa vittoria non deve lasciarci impreparati al contrattacco che i padroni e il loro codazzo istituzionale e repressivo sono già pronti a sferrare. Per questa ragione rilanciamo con forza la giornata di sciopero metropolitano decisa durante l’assemblea nazionale dei movimenti e dei sindacati conflittuali del 13 luglio a Venaus, Val Susa! Il 16 ottobre sarà sciopero in tutta Italia e a partire da questa importante vittoria annunciamo che siamo già attivi nel preparare anche nella nostra città una giornata di lotta e sciopero sociale all’altezza delle sfida lanciata dai padroni e dal nuovo governo dell’austerità guidato da Renzi.

Ci uniamo agli operai della Granarolo che riuniti in presidio fuori alla prefettura di Bologna hanno deciso di dedicare questa nuova vittoria alla popolazione palestinese massacrata da giorni dalla violenza sionista dell’esercito israeliano.

Abbiamo vinto una battaglia, e già ci prepariamo a vincere la prossima! Avanti il prossimo!

In alto le lotte! Allo sciopero! Al picchetto!

Laboratorio Crash