Attualità

G8 2001, Cassazione: alla #Diaz un “massacro ingiustificabile” [audio]

Pubblicate le motivazioni della condanna alla polizia. Da Radio Onda d’Urto il commento di Lorenzo Guadagnucci, giornalista tra le vittime della macelleria messicana nella scuola genovese

02 Ottobre 2012 - 21:44

Le violenze della polizia e gli immotivati arresti di massa di persone inerti e innocenti, hanno “gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”. A ribadirlo è la Cassazione nelle motivazioni depositate della sentenza di condanna di 25 agenti e funzionari di polizia per la macelleria messicana della Diaz, il 21 luglio del 2001, durante i giorni delle contestazioni al G8 di Genova. La “gravità” dei reati commessi dai funzionari della polizia, come quello della violazione “dei doveri di fedeltà” delle calunnie e dei falsi, legittima il ‘no’ “al riconoscimento delle attenuanti generiche” a favore degli imputati, continua la Corte. Ancora, gli alti gradi delle autorità poliziesche hanno commesso una “consapevole preordinazione di un falso quadro accusatorio ai danni degli arrestati, realizzato in un lungo arco di tempo intercorso tra la cessazione delle operazioni ed il deposito degli atti in Procura”. La Cassazione evidenzia inoltre “l’odiosità del comportamento” dei vertici di comando, affermando che l’operazione alla Diaz “si è caratterizzata per il sistematico ed ingiustificato uso della forza” da parte di tutti i poliziotti che hanno fatto irruzione.

I poliziotti “si scagliarono sui presenti” scrive la Corte. “sia che dormissero, sia che stessero immobili con le mani alzate, colpendo tutti con i manganelli e con calci e pugni, sordi alle invocazioni di ‘non violenza’ provenienti dalle vittime, alcune con i documenti in mano, pure insultate al grido di ‘bastardi’”. Particolare attenzione viene messa dalla Cassazione sui poliziotti del VII nucleo antisommossa guidato da Vincenzo Canterini: nessuno dei partecipanti al ‘massacro’ – 93 arresti illegali, 87 feriti, alcuni in maniera molto grave – ha mai mostrato “segni di sorpresa o rammarico per l’esito dell’operazione”. Che il fine ultimo della polizia fossero la violenza e l’abuso di potere lo confermano anche le carte dei giudici, quando affermano “l’esito dell’operazione, unilateralmente violento, era in un certo senso previsto anche dal prefetto La Barbera, il quale aveva affermato di aver notato un certo nervosismo tra gli agenti e ‘subodorato che certamente le cose non sarebbero andate bene, perche’ ognuno conosce gli animali suoì”. Il massacro alla Diaz venne inoltre condotto con caratteristiche denotanti un vero e proprio assetto militare.

> Il commento alle parole della Corte di Cassazione con Lorenzo Guadagnucci, del Comitato verità e giustizia per Genova.

[display_podcast]

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

> Vai allo speciale sul G8 2001