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”Free Ahed Tamimi”, universitari in piazza contro l’apartheid israeliana [video]

Corteo e presidio in piazza Verdi in solidarietà alla giovane palestinese detenuta nelle carceri di Israele per aver schiaffeggiato i soldati che occupavano la sua casa. Gli studenti: “Stop agli accordi fra Unibo e università israeliane”.

06 Febbraio 2018 - 17:21

“Ahed Tamimi è un’attivista 17-enne palestinese. E’ stata arrestata il 19 dicembre e da allora si trova in carcere in attesa di subire un processo da parte del tribunale militare israeliano per resistenza aggravata ed altri undici capi di imputazione, che le vengono contestati per aver difeso la propria famiglia e la propria terra dall’occupazione militare israeliana. La 17enne attivista palestinese ora rischia fino a 10 anni di carcere, nonostante nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo è evidente che Ahed non costituiva alcuna minaccia concreta”. Queste le parole che convocavano il presidio di questa mattina, scritte ieri dagli Universitari Contro L’Apartheid Israeliana sulla loro pagina facebook.

I ragazzi sono intervenuti al megafono denunciando la situazione di segregazione alla quale sono sottoposti i palestinesi, e testimoniando la propria solidarietà alla giovane attivista arrestata. Hanno poi acceso dei fumogeni e attaccato sui muri di piazza Verdi uno striscione che recitava “Libertà per i prigionieri palestinesi. Free Ahed”. Questo il comunicato diffuso dopo l’iniziativa: “Quest’oggi siamo scesi in piazza assieme al Coordinamento Campagna BDS Bologna per chiedere la liberazione di Ahed Tamimi e di tutti e tutte i prigionieri e le prigioniere palestinesi. Nonostante la notizia, arrivata nella giornata di ieri, del rinvio del processo ad Ahed a martedì 13 febbraio, abbiamo deciso di confermare la nostra iniziativa, attaccando lo striscione che vedete in foto in Piazza Verdi e chiedendo a gran voce la liberazione di Ahed. Il presidio si è poi trasformato spontaneamente in corteo, malgrado le avverse condizioni meteorologiche, e ha attraversato le strade della zona universitaria, portando le proprie rivendicazioni sotto il Rettorato, denunciando l’esistenza di accordi tra UniBo e le istituzioni accademiche israeliane ed esigendone l’immediata cessazione. Questo è solo il primo passo! Torneremo a farci sentire con altre iniziative contro l’occupazione militare israeliana della Palestina. #FreeAhed #BoycottIsraeliApartheid”.

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