Attualità

Francia / Monta la protesta contro la violenza della polizia nelle periferie

In migliaia in piazza a Parigi per chiedere giustizia per Théo, il giovane di colore violentato e manganellato dai flics: “Non si tratta di casualità, ma di continuità nella gestione neo coloniale dei quartieri popolari”.

16 Febbraio 2017 - 15:00

Contro la violenza della polizia e la loro impunità nelle periferie a Parigi scoppia la rivolta. Da quando il 2 febbraio scorso, nel municipio di Aulnay – sous – Bois, un giovane di nome Théo è stato violentato e manganellato dalla polizia, nella capitale francese si sono svolti diversi presidi di protesta. L’unica responsabilità del giovane vittima dell’aggressione: essere cresciuto nella periferia parigina e avere la pelle di colore nero. Per questa ragione da giorni ormai in migliaia sono scesi in piazza: “In risposta a questa violenza della polizia, perché non si tratta di casualità, ma una continuità nella gestione neo coloniale dei quartieri popolari, dove le persone principalmente attaccate sono nere, arabe, rom, tanto nelle periferie quanto in centro città ci sono state manifestazioni e presidi”.

Proprio ieri sera l’ultimo corteo in zona nord a Barbès perché “Thèo e Adama non sono né i primi né gli ultimi che subiranno la violenza della polizia”.

Le autorità francesi hanno immediatamente liquidato l’episodio che ha visto vittima Théo come una “introduzione accidentale”. Come se un manganello potesse introdursi dentro l’ano di una persona per caso. Oggi il giovane si trova con una frattura di 10 cm e costretto a usare una sacca gastrica.

Nei giorni scorsi, davanti al tribunale di Bobigny, migliaia di persone si sono riunite “per denunciare la violenza della polizia nei quartieri popolari, contro la politica che sostiene che espressioni come “bamboula” (negro suonatore di bongo ndr) sia tollerabile, contro le bugie dei politici che preferiscono parlare di aprire un dialogo con la polizia piuttosto che parlare della riqualificazione urbana e dei diritti, contro l’umiliazione della palpazione durante i controlli, e gli insulti rivolti a chi osa ribellarsi difronte a queste pratiche”. Durante quel presidio affollatissimo, è partito lo scontro tra forze dell’ordine e le persone arrivate da tutta la periferia per rivendicare la violenza subita da Théo. Un momento di rivolta collettivo che, come gli stessi attivisti francesi definiscono su un report di Paris-luttes, ha dimostrato “un legame tra chi principalmente subisce umiliazioni e razzismo, la violenza quotidiana. Con chi ha già partecipato alle proteste contro la Loi travail e ha espresso una parte della violenza dello Stato che gli abitanti dei quartieri popolari subiscono”.