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Francia / Avanti lo sgombero della Jungle, tra violenze, arresti e proteste estreme

A Calais continuano le operazioni di demolizione del campo. Un uomo muore per un attacco cardiaco, una donna incinta colpita brutalmente dalla polizia, cinque iraniani decidono di cucirsi le labbra.

02 Marzo 2016 - 18:33

Sgombero Jungle (foto twitter @CalaisSolidarity)A partire dalla mattina di ieri martedì 1 marzo, e dopo una prima sospensione dello sgombero nella Jungle nella giornata di lunedì, le operazioni di smantellamento del campo da parte della polizia francese sono riprese.

Come riferisce il blog Calais Migrant Solidarity, nella prima mattinata di oggi si sono verificati gli arresti di due persone che presidiavano i tetti di alcune case. Molti residenti sono stati prelevati con la forza e una donna incinta è stata colpita con violenza dalla polizia.

Gli attivisti riferiscono la presenza di tre diversi corpi di polizia attivi nelle operazioni: la Paf, polizia di frontiera; la Bac, composta da agenti in borghese e la Crs (Compagnie républicaine de sécurité), con funzioni antisommossa.

Nel primo pomeriggio di ieri, dopo l’arrivo di 20 nuove autoblindo, si è verificato un consistente incendio, ma non vi sono stati interventi della polizia per spegnerlo. Verso le 16.30, gli agenti hanno abbandonato il campo, sempre più distrutto.

Questa mattina sono state distrutte trenta case nella zona abitata da cittadini sudanesi. 12 persone di nazionalità iraniana si sono presentate dalle forze di polizia dichiarando di aver cominciato uno sciopero della fame. Cinque di loro hanno deciso, come estremo atto di protesta, di cucirsi le labbra.

Viene riferito inoltre che questa notte ha perso la vita un uomo che dormiva nella tenda comune dei sudanesi, pare a causa di un attacco cardiaco.