Acabnews Bologna

Flash mob contro la “buona scuola” di Renzi

Oggi studenti delle superiori in azione nel centro della città. Poi assemblea delle scuole in piazza Santo Stefano. Il Cas: “Il 14 novembre di nuovo nelle strade per farci sentire e per ribadire il nostro #iononcisto!”.

04 Novembre 2014 - 18:50

sc2Un telo riempito con la lunga lista dei problemi della scuola, poi imbrattato di vernice e calpestato. Oppure una ragazza travestita da “dea dell’istruzione bendata”, che esprime totale indifferenza verso le rivendicazioni studentesche. Sono i flash mob che gli studenti di diverse scuole di Bologna, oggi pomeriggio, hanno effettuato in centro. Iniziativa pensata per manifestare “contro la ‘buona scuola’ Renzi-Giannini e in generale le politiche d’impoverimento della scuola pubblica”, spiega il collettivo del liceo Minghetti, una delle scuole coinvolte: “Non possiamo accettare questa situazione, vogliamo continuare a mobilitarci per dimostrare il modello di scuola di cui abbiamo bisogno per avere un futuro degno!”.

Dopo i flash mob, in piazza Santo Stefano si  è svolta un’assemblea pubblica delle scuole “per parlare insieme di come sono andate le varie iniziative nelle scuole e poi di come proseguire la mobilitazione”, spiegano sempre dal Minghetti. Al centro della discussione anche lo sciopero sociale in programma per il 14 novembre. Su questa scadenza interviene il Cas. “Dal corteo-parade del 3 ottobre, passando per il 10 ottobre con il blocco dei viali per tutta la mattina, al 16 ottobre con l’occupazione di varie porte dei viali e l’unificazione dei vari cortei studenteschi e universitari nel contesto dello sciopero sociale, si vede come noi studenti siamo pronti e determinati a lottare fino in fondo per ciò che ci spetta”, scrive il collettivo, così anche il 14 “saremo nelle piazze, nelle strade, nelle scuole, a farci sentire e a ribadire il nostro #iononcisto! Un netto rifiuto, di chi decide di smettere di nascondersi dietro false retoriche a parlare di qualche miglioramento che si può fare alla scuola. Qui c’è bisogno di stravolgimenti radicali! Insieme dunque ci mobiliteremo e siamo pronti a continuare fino a che non otterremo ciò di cui abbiamo diritto: una scuola pubblica libera e accessibile a tutti e tutte!”.