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Finti poveri negli alloggi Erp? “Gualmini disinforma”

Social Log fa rinviare uno sfratto e attacca l’assessore regionale, che parla di quantità “sconcertante” di non aventi diritto nelle case popolari. Anche l’Adl blocca un’esecuzione: “Rischiava la strada una famiglia in attesa della graduatoria”.

09 Marzo 2016 - 19:10

Picchetto antisfratto (foto Social Log)Rinvio dello sfratto al 19 maggio per la famiglia di Stefano al quartiere Barca, dove lo scorso mese abbiamo manifestato contro gli sfratti nel primo piccolo corteo di quartiere. E’ un risultato importante visto che siamo al sesto accesso dell’ufficiale giudiziario che già da due picchetti minaccia con forza l’uso della celere per sgomberare la casa! Ma anche oggi con tenacia e determinazione siamo riusciti ad impedire che l’ennesima famiglia venisse sbattuta in strada dalle autorità. In queste ultime settimane la richiesta di ascolto e la necessità di autorganizzazione contro gli sfratti sta coinvolgendo sempre più famiglie e singoli che si trovano completamente abbandonati dai servizi sociali. L’emergenza abitativa aumenta e le recenti dichiarazione della Thatcher emiliana, l’assessore al welfare della regione Gualmini, annunciano nuovi sfratti e nuovi tagli all’edilizia residenziale pubblica, il cui accesso per centinaia di famiglie è già sbarrato dalla famigerata fabbrica di finti ricchi che è il nuovo calcolo ISEE. Abbiamo letto delle dichiarazioni menzognere della Gualmini in cui l’assessore denunciava la presenza di numerosi finti poveri nelle case popolari della regione definendo la quantità di non aventi diritto come “un dato sconcertante”! A leggere le cifre rese note però dall’ente di cui la Gualmini è vicepresidente si registra l’esatto contrario per cui il 90% degli inquilini ERP ha redditi modestissimi sempre in bilico sulla soglia della povertà estrema, e solo un 10% ha un ISEE tra i 17mila e i 34mila euro, cifre che per giunta non ci sembriamo denotare chissà quale ricchezza, se non un sopravvivere tra carovita e austerità. Le dichiarazioni della Thatcher emiliana ci sembrano allora voler disinformare per preparare l’opinione pubblica ai prossimi e imminenti tagli che le forbici della Gualmini sono pronte a sferrare su un già esiguo welfare regionale a partire dall’edilizia popolare pubblica. Si dice che la giunta regionale vuole far scendere dai 34mila euro ai 24mila euro di ISEE l’accesso e la decadenza contratto ERP, e ciò significa che con un reddito di circa mille euro al mese si verrò obbligati a cercare una casa nel mercato privato dove un monolocale meno caro costa dai 500 euro mensili. E’ chiaro che ad essere colpiti dalle forbici della Gualmini saranno soprattutto pensionati, vedove e vedovi, e famiglie di giovani e giovanissimi precari. Sarà il caso anche della famiglia di Stefano ad esempio? In questo momento stiamo lottando con lui con l’augurio che la ricca proprietà accetti un piano di calmieraggio del canone fino all’accesso alla casa popolare, ma se la Gualmini sforbicerà nei prossimi mesi Stefano, operaio precario, potrà accedere alla casa popolare? Quanti casi come questi ci sono in regione e in città? Quanti anziani pensionati e anziane pensionate con qualche spicciolo in banca, frutto dei risparmi di una vita, diverranno ricchissimi nella dichiarazione ISEE e per i parametri regionali da sbattere in strada?

Non permetteremo che ciò accada! E facciamo appello a tutti e tutte a sostenere questa battaglia contro i nuovi tagli al welfare scatenata dalla Gualmini contro i poveri e le povere della nostra regione e città!

Torniamo a muovere nuovi passi in avanti per le lotte tutti e tutte insieme e incontriamoci già da venerdì alle 18h in Piazza Verdi per il corteo in memoria e in esempio di Francesco Lorusso dove noi occupanti di case e inquilini resistenti faremo sventolare la bandiera rossa con scritto “Basta sfratti, sgomberi e pignoramenti!”. Francesco questa mattina sarebbe stato con noi a resistere sotto la pioggia per difendere il diritto all’abitare della famiglia di Stefano, e noi saremo per lui in piazza venerdì prossimo!

Basta sfratti! Moratoria subito!

Casa, reddito e dignità per tutti e tutte!

Comitato Inquilini Resistenti con Social Log

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Questa mattina è stato rinviato per la quinta volta lo sfratto di Joseph e sua moglie. E’ oltre un anno che hanno richiesto di poter accedere ad un alloggio popolare, ma nonostante il loro punteggio molto alto i continui ritardi dell’ Acer nella pubblicazione delle graduatorie rischia di precludergli la possibilità di poter finalmente ottenere una casa in cui vivere. Joseph, come le tante persone che vivono lo stesso dramma, non ha un altro posto a cui appoggiarsi e se non difendesse il suo appartamento con un picchetto si ritroverebbe per strada. Questo è il recinto a cui sono condannate centinaia di persone in questo momento a Bologna: essere soggette a una convalida di sfratto che le obbliga a dover lasciare la propria casa e così facendo perdere i punti necessari all’assegnazione di un alloggio popolare. Per questo è importante creare reti di mutuo soccorso che impediscano l’esecuzione degli sfratti e che denuncino come le mancanze dell’amministrazione stiano costando la casa e la dignità di molte persone.

Saremo con Joseph il 31 marzo se ancora non gli sarà stata garantita un’alternativa e con tutte quelle persone che ogni giorno combattono per il proprio diritto ad avere un tetto.

Adl Cobas Emilia Romagna