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Fiera, la protesta dei lavoratori torna in Comune

Protesta dell’Usb durante l’approvazione della bozza di nuovo statuto da parte del Consiglio comunale. Operazione bocciata anche Sgb e Consiglio d’azienda. Contestato, in particolare, l’addio alla “golden share” pubblica.

18 Luglio 2017 - 09:05

La protesta dei lavoratori della Fiera è tornata a bussare, ieri, alle porte di Palazzo D’Accursio in occasione dell’approvazione, da parte del Consiglio comunale, della nuova bozza di statuto della società. Durante il dibattito tra giunta e consiglieri, alcuni lavoratori dell’Usb hanno cominciato ad urlare dalla parte dell’aula riservata al pubblico il Consiglio è stato sospeso, per poi riprendere dopo l’organizzazione di un incontro immediato tra i contestatori e una delegazione dell’amministrazione. I lavoratori, più tardi, hanno sottolineato anche il voto finale dell’aula con un applauso polemico.

La delibera è stata approvata solo dal Pd, tutti gli altri gruppi hanno lasciato l’aula in segno di protesta. Tra le modifiche apportate allo statuto, c’è quella che sancisce l’addio alla cosiddetta “golden share” che garantiva ai soci pubblici la nomina del presidente della Fiera (operazione ora affidata al Cda). All’assemblea dei soci resteranno altre decisioni, come quelle riguardanti la destinazione di marchi e immobili: ma se ne occuperà l’assemblea ordinaria e non straordinaria, come da prime ipotesi, cosa che escluderà l’intervento del Consiglio comunale. “E’ la golden share che dà la garanzia del controllo pubblico”, aveva sottolineato l’Usb durante la commissione che ha preceduto il voto in Consiglio. In più, “si introduce l’obbligo di pareggio di bilancio nello statuto di BolognaFiere”, visto che viene esclusa la copertura delle perdite con risorse pubbliche: cosa che per il sindacato di base limita le possibilità, per le istituzioni, di tutelare l’occupazione. “Per noi quello della golden share rimane un problema di ordine sindacale”, aveva dichiarato l’Sgb: e dunque “stupisce” che, dopo un anno di discussione e vertenze, “ora i confederali dicano che è materia aziendale”. Anche nel Consiglio d’azienda, rispetto al superamento della golden share, “siamo tutti contrarissimi a questa trasformazione. Finora è stata una prerogativa pubblica la nomina del presidente”, ha affermato una delegata.