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Festival eritreo, “ballano sui cadaveri dei fuggitivi”

Cresce la mobilitazione contro la tre giorni di celebrazione del regime fascista africano. Prima della già annunciata manifestazione di sabato, venerdì 4 luglio’014 alle 10.30 presidio al Parco Nord durante la cerimonia inaugurale.

01 Luglio 2014 - 10:36

eritrea“Diciamo no alla celebrazione di un regime dittatoriale, che da più di 20 anni arresta chi solo pensa a fuggire, che non fa più sognare, che ha più di 10.000 detenuti politici nelle oltre 360 carceri sotterranee. Non c’è libertà d’espressione né di culto. Tutti i giornali indipendenti hanno chiuso: c’e’ solo il giornale di Stato, la televisione di Stato, la radio di Stato”. A parlare, in conferenza stampa, è Siid del Coordinamento Eritrea democratica, che ha annunciato tre giorni di mobilitazione contro il Festival dell’indipendenza eritrea organizzato dal 4 al 6 luglio al Parco Nord dal governo del paese africano.

“L’Europa riconosce il Governo eritreo come sanguinario: qui ci danno protezione internazionale. Ma in troppi hanno ancora paura a ribellarsi alla dittatura, e noi dobbiamo spiegare loro che è possibile. Al Parco Nord ci saranno persone costrette ad andare per paura di ripercussioni, magari sulla famiglia in patria. Le associazioni filogovernative non possono festeggiare a Bologna, città orgogliosamente antifascista, ballando sui cadaveri dei fuggitivi caduti per la propria libertà. Un esempio? Le 366 vittime di ottobre a Lampedusa. Ma le tragedie sono quotidiane: anche oggi sono morti 30 migranti. Due generazioni sono già state cancellate: ora in Italia, in viaggio verso il nord Europa, arrivano i minorenni. Il popolo eritreo è a rischio estinzione”.

“Chiediamo che vengano subito attivati percorsi di ingresso regolari in Europa, per porre fine alle continui stragi di migranti alle frontiere vicine e lontane – continuano gli attivisti del Coordinamento – Ma riteniamo urgente anche che le istituzioni sviluppino consapevolezza sulla situazione geo-politica dei Paesi di provenienza di richiedenti asilo e migranti, rifiutando ogni collaborazione e complicità con governi responsabili dei peggiori crimini”.

La contestazione avrà luogo per i tre giorni del festival agli ingressi del Parco, con un appuntamento in piazza Maggiore per sabato 5.

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> L’appello del Coordinamento Eritrea Democratica

NO al Festival Eritreo a Bologna, NO a qualsiasi forma di appoggio istituzionale al governo eritreo

In occasione del 20 giugno, Giornata mondiale dei rifugiati, vogliamo porre l’attenzione sul tema della cause che spingono migliaia di persone a lasciare il loro paese in cerca di libertà e tutela dei diritti.

Per questo diciamo NO al “festival Eritreo” previsto a Bologna, al Parco Nord dal 4 al 6 luglio 2014, organizzato direttamente dal governo eritreo come strumento di propaganda e di avvallo internazionale. Il partito PFDJ al governo dal 1991, che non ha mai indetto elezioni ne’ applicato la Costituzione, è ritenuto responsabile dalle organizzazioni internazionali delle migliaia di prigionieri di coscienza detenuti in condizioni arbitrarie, arruolamento militare obbligatorio e a tempo indeterminato, casi documentati di tortura sui prigionieri, negazione della libertà di stampa, di opinione e di credo religioso.

Il governo Eritreo controlla anche i cittadini all’estero, in Italia e nel resto del mondo, tramite Ambasciate e consolati che non rinnovano il passaporto ne’ rilasciano i documenti a chi si esprime contro la dittatura e a chi non paga all’ambasciata una tassa del 2% sui propri redditi.

Per questo chiediamo

di NON ospitare questa manifestazione a Bologna, città dei diritti

alle Istituzioni locali di ritirare qualsiasi forma di appoggio all’evento e ai rappresentanti del governo eritreo

ai mass media di dare maggiore visibilità alle cause che generano migrazioni forzate e di massa, come nel caso eritreo ma non solo.

Dalla Costituzione della Repubblica italiana – Articolo 10

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Coordinamento Eritrea Democratica

 

> L’adesione di cs Tpo e YaBasta Bologna

Come denuncia il Coordinamento Eritrea Democratica, il Festival che si terrà a Bologna il prossimo fine settimana è un evento-propaganda di una dittatura responsabile di detenzioni arbitrarie, torture e sistematica negazione della libertà di espressione e religione. Dall’oppressione del governo eritreo

fuggono ogni mese almeno 3 mila persone, per la maggior parte giovani che tentano di sottrarsi alla schiavitù della leva militare a tempo interminato e ad un futuro già ipotecato nella sottomissione e nell’obbedienza.

La loro fuga, come quella di tanti altri che scappano da persecuzioni inenarrabili, incontra la violenza dei regimi di frontiera dell’Europa e non solo, molti sono imprigionati e rapiti in Egitto e in Israele, molti altri in Libia, mentre chi riesce ad attraversare il Mare Mediterraneo si trova a combattere contro l’accoglienza fallimentare del nostro governo e contro la trappola del regolamento di Dublino.

Contro tutto ciò ribadiamo la necessità che vengano subito attivati percorsi di ingresso regolari in Europa, per porre fine alle continui stragi di migranti alle frontiere vicine e lontane. Ma riteniamo urgente anche che le istituzioni sviluppino consapevolezza sulla situazione geo-politica dei paesi di provenienza di richiedenti asilo e migranti, rifiutando ogni collaborazione e complicità con governi responsabili dei peggiori crimini.

Per questo invitiamo tutte/i a partecipare e promuovere:

Venerdì 4 luglio ore 10.30 Parco Nord, entrata laterale vicino all’autostrada

Presidio rumoroso durante la cerimonia di inaugurazione del Festival

Sabato 5 luglio ore 17 Piazza Maggiore

Incontro pubblico e discussione aperta

#eritreademo

Centro sociale TPO
Associazione Ya basta! Bologna