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”Fattorini scioperano, l’azienda li sospende”

Provvedimento contro fattorini Gdo, Adl: “Grave attacco”. Riders Union: “Noi in contratto logistica? Non cambia nulla”. Intanto, i precari hanno incontrato l’Ufficio scolastico: “Naspi subito!”. Presidio Sgb contro “dirigente autoritaria” Ic6. Annunciati scioperi nei trasporti.

19 Luglio 2018 - 17:43

Sospesi dal lavoro dopo aver scioperato. A segnalare la vicenda è l’Adl Cobas, che nella serata di ieri ha dato vita ad un presidio davanti al supermercato Pam di via Marconi. Questo dopo che martedì “si è consumato un grave attacco nei confronti degli iscritti al sindacato Adl Cobas impiegati a Bologna come fattorini nel servizio di consegna a domicilio di Carrefour e Pam Panorama. Nella mattinata a cinque lavoratori è stato infatti impedito di entrare in possesso del furgone aziendale per cominciare il proprio turno ed è stato consegnato ad ognuno di loro un provvedimento disciplinare con immediata sospensione cautelare dal lavoro. La loro colpa? Aver partecipato il 4 luglio scorso allo sciopero di tre ore proclamato da Adl Cobas, organizzazione sindacale alla quale sono tutti iscritti, per chiedere la riapertura del confronto con l’azienda e il mantenimento degli impegni datoriali disattesi da mesi. Viene di fatto sanzionato l’esercizio di un diritto sacrosanto e costituzionalmente garantito, in nome di presunti danni d’immagine per Pam, Carrefour e For Services, l’azienda che gestisce esternamente la consegna a domicilio. È un attacco frontale al diritto d’organizzazione ed azione sindacale, con il quale si da un messaggio ancora più chiaro: nella G.d.O. (Grande Distribuzione Organizzata) non c’è spazio per rivendicazioni e diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Servizi sempre più centrali come la logistica e la consegna a domicilio sono oggetto di processi di esternalizzazione, con i quali le aziende si deresponsabilizzano e scaricano sull’ultimo anello delle catene di appalto tutti i costi ed i sacrifici per la forza lavoro, come in questo caso. Ma noi non ci stiamo: chiediamo quindi l’immediato ritiro dei provvedimenti disciplinari e il reintegro al lavoro di tutti e cinque i fattorini. Fino a quel momento manterremo lo stato di agitazione permanente”.

Restando in tema di delivery, ecco quanto scrive oggi su Facebook Riders Union: “Ieri è stato inserito nel contratto collettivo nazionale della logistica un articolato apposito che definisce la professionalità del rider come lavoratore subordinato. Ma cosa cambia nell’immediato per i ciclofattorini? Nulla! Tanto le aziende di food delivery continuano ad applicare contratti deboli come i cococo e le prestazioni occasionali e non rientrano fra le firmatarie dell’accordo. Il problema resta sempre lo stesso: finché i rider non saranno riconosciuti come lavoratori subordinati dalle piattaforme quel contratto rimarrà sulla carta. In ogni caso, forti di questa parziale novità, al prossimo tavolo nazionale ribadiremo con ancora più forza al governo e alle piattaforme le nostre posizioni: estensione della nozione di subordinazione come nella proposta originaria del governo e applicazione del CCNL della logistica per garantire tutele e diritti a tutti i rider. Non è più il tempo di scherzare: la pacchia per chi ci vuole continuare a sfruttare deve finire ora e non a parole ma nei fatti”.

Dal Coordinamento precari/-ie della scuola Bologna/Modena, intanto, dopo il presidio effettuato ieri davanti all’Ufficio scolastico provinciale sul tema Naspi arriva un resoconto dell’incontro ottenuto, nell’occasione, con il direttore Schiavone, il vicario Panzardi e la responsabile del reclutamento, mobilità e organici della scuola secondaria di secondo grado. Tomaselli. Nell’incontro “abbiamo nuovamente ribadito il grave problema legato al mancato versamento del sussidio di disoccupazione (Naspi) per i precari e le precarie della scuola, che quest’estate si vedono negato il diritto al sostegno previdenziale da parte dello stato a seguito di problemi tecnici. Gli uffici competenti, infatti, non hanno comunicato all’Inps nei tempi adeguati le informazioni riguardanti i contributi versati dai e dalle docenti. Nel migliore dei casi i dati contributivi sono aggiornati al 31 gennaio 2018. Questa situazione riguarda tutte e tutti, anche i docenti a tempo indeterminato, ma diventa problematica per i precari e le precarie a cui la Naspi viene erogata secondo un calcolo errato e, in particolar modo, lo è per chi è al primo anno di servizio e, non potendo far affidamento sui contributi versati in anni precedenti, si vede respinta la domanda presentata. In queste ultime settimane abbiamo assistito al rimpallo delle responsabilità in merito tra gli uffici della ragioneria di stato e dell’Inps, oltre a informazioni contraddittorie e poca chiarezza e trasparenza sull’iter da seguire. L’ufficio scolastico ha confermato che la questione è di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Inps. Dalla discussione è emerso l’impegno a far presente a livello nazionale al Miur la situazione, in modo da sollecitare il pagamento del sussidio di disoccupazione. Le difficoltà presenti imputate dalle istituzioni ‘solo’ a problemi tecnici mettono seriamente in discussione i diritti e la dignità degli e delle insegnanti precari/ie. Questa situazione conferma, inoltre, che la tutela dei diritti dei docenti precari viene sempre alla fine della scala delle priorità, nonostante il funzionamento delle istituzioni scolastiche dipenda anche dal loro servizio. A chi dice che è ‘solo un problema tecnico’ rispondiamo che negare un diritto è una questione politica”.

Intanto oggi si è tenuto l’annunciato presidio davanti all’ingresso dell’Istituto Comprensivo 6. Scrive Sgb: “Nonostante sia ormai il 19 luglio, decine di lavoratori e delegati hanno risposto all’appello di Sgb, partecipando al presidio di protesta contro la gestione autoritaria della scuola da parte della Dirigente e in solidarietà con i lavoratori e con il nostro delegato dell’I.C. 6 di Bologna. Della situazione è stato informato l’USR, al quale SGB ha chiesto l’avvio di un’ispezione e l’allontanamento della Dirigente. I sostenitori della parte dirigenziale, quando non lo sono per partito preso, ignorano gli abusi subiti da questi lavoratori, a riprova della gestione discriminatoria del personale, che SGB ha portato alla luce attraverso il presidio di oggi. In data odierna era fissato l’incontro per il primo dei tre nuovi procedimenti disciplinari aperti contro il nostro delegato, ma vista la rigida chiusura della Dirigente ad un confronto costruttivo, dimostrata nei tanti incontri precedenti, Sgb ha deciso di rendere pubblica la situazione e di avviare la mobilitazione sindacale che non si fermerà fino a quando non vedremo risultati concreti. Il presidio di oggi segna la strada che dovremo intraprendere d’ora in avanti per difendere la dignità dei lavoratori contro i comportamenti discriminatori di molti dirigenti e la fine delle pratiche di rassegnazione propagandate dai soliti sindacati firmatari. Mentre Cisl, Uil, Cgil e Gilda in questi giorni contrattano nuove e più severe sanzioni disciplinari per i docenti da inserire nel nuovo contratto, SGB si mobilita in difesa di quanti vengono vessati dall’abuso di potere, mirato a pretendere un’obbedienza da caserma, in linea con le riforme degli ultimi anni che nascondono i tagli allo Stato Sociale dietro la campagna denigratoria contro i dipendenti pubblici. I tempi sono cambiati e la repressione della Buona Scuola si fa sempre più viva, ma con essa anche la nostra risposta si sarà sempre più determinata”.

Infine, sono in arrivo due nuovi scioperi nei trasporti. Ne dà notizia sempre Sgb: “Sabato 21 luglio i lavoratori della società Gh dell’aeroporto Marconi di Bologna incroceranno le braccia per uno sciopero di 24 ore dalle ore 00.01 alle ore 24,00. Lo sciopero è indetto per rispedire al mittente la disdetta unilaterale dei contratti integrativi aziendali, il taglio agli stipendi anche con errori e ritardi nelle buste paghe. Ultimo in ordine di tempo l’indebita doppia e tripla trattenuta sindacale ai danni dei nostri iscritti; si utilizzano anche questi mezzucci per tentare di ostacolare il crescente consenso che  Sgb raccoglie tra i lavoratori dell’aeroporto bolognese. A conferma di ciò ricordiamo che la nostra organizzazione, in termini di iscrizioni, è il secondo sindacato. Respingiamo anche il tentativo di creare gruppi di lavoratori con trattamento economico diversificato. Lo sciopero è indetto inoltre a difesa  della democrazia sindacale e del diritto di sciopero contro il recepimento dell’accordo del 10 gennaio che esclude dalla partecipazione alle elezioni delle rsu quei sindacati conflittuali che come Sgb  non hanno firmato quest’accordo perché i delegati non  devono essere scelti dall’azienda ma libera e diretta espressione  dei lavoratori. Il fine settimana successivo – venerdì 27 luglio – sarà invece il turno dei lavoratori della Tper di Bologna che sciopereranno per 4 ore dalle ore 11 alle ore 15. È preannunciato anche un presidio in Piazza Renzo alle ore 12. Lo sciopero nonostante le pesanti limitazioni legislative e i provvedimenti pretestuosi della commissione ammazza-scioperi si conferma strumento fondamentale per la difesa dei diritti dei lavoratori; Sgb non baratterà  questo diritto  in cambio della partecipazione a  rinnovi di rsu ormai  svuotate di qualsiasi potere contrattuale”.