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Fate largo, pistoleri elettrici per le strade

Da oggi parte in città la sperimentazione del Taser da parte dei Carabinieri. “Un’arma propria”, per l’uso della quale i militari hanno dovuto seguire un corso che ha previsto anche un addestramento di Pronto soccorso.

05 Settembre 2018 - 12:01

Comincia oggi, per tre mesi, la sperimentazione del Taser da parte dei Carabinieri di Bologna. Uno dei giocattoli preferiti dal ministro Salvini, si potrebbe dire, se non fosse che di gioco proprio non si tratta bensì di una vera e propria arma propria. Uno strumento “più efficace dello spray al peperoncino- dicono i Carabinieri bolognesi- per risolvere quelle situazioni in cui non si può usare la pistola, perchè consentirà di fermare delle persone particolarmente aggressive senza bisogno di gettarsi fisicamente contro di loro e senza rischiare di far loro male seriamente”. Ah, ecco…

Ad usare la pistola elettrica, a turno, saranno 20 Carabinieri del Nucleo radiomobile, che si occupad i “controllo del territorio”, i quali “hanno seguito un corso specifico e sono stati abilitati ad utilizzarla”. L’arma “emette impulsi elettrici proiettando a corto raggio una coppia di dardi, collegati all’arma da due cavi, che agiscono sull’apparato muscolare del soggetto, immobilizzandolo per qualche secondo e dando così il tempo di disarmarlo e di ammanettarlo”. Che si tratti di un dispositivo pericoloso, però, lo dimostrano le stesse parole dei Carabinieri: trattandosi di “un’arma propria, che può essere usata solo per legittima difesa (articolo 52 del Codice penale), uso legittimo delle armi (articolo 53) e in caso di necessità (articolo 54)”, ogni utilizzo del Taser “sara’ memorizzato da un software grazie a cui si potrà risalire a tutti i movimenti e ricostruire nel dettaglio l’uso che ne viene fatto”. Durante il corso, non a caso, “è stato svolto un addestramento di Pronto soccorso perchè, ad esempio, una persona colpita con il taser potrebbe farsi male cadendo e aver bisogno di cure”. Prima di sparare con il Taser “si cercheà di convincere l’aggressore ad arrendersi, e se l’avvertimento orale non dovesse bastare, prima gli verrà mostrato il Taser, che è ben distinguibile dato che è giallo, e poi si potrà lanciare, tramite il pulsante ‘Warning arc’, una scarica di avvertimento senza sparare alcun colpo”. In seguito si possono sparare i due dardi, che emettono “impulsi a bassissima intensità, circa un milliampere, che ‘bloccano’ i muscoli del soggetto, che si accascia al suolo per pochi secondi, il tempo necessario per disarmarlo e ammanettarlo”. Si può anche lanciare “una seconda scarica, molto più breve di quella iniziale, se il soggetto non dovesse lasciarsi ammanettare”. E se gli aggressori “fossero più di uno, si può anche lanciare un’altra coppia di dardi”.

Intanto, la Polizia municipale ha speso quasi 29.000 euro per dare il via all’addestramento per l’uso dello spray al peperoncino: con questa cifra sono state acquistati 400 dispositivi Rsg 2 “All Round”, completi di manicotti e bombolette di carica.