Acabnews Bologna

“Ex Merlani, modello alternativo all’assistenzialismo”

Freedom and justice e le realtà attive nel progetto di autogestione che vede protagonisti i profughi ex Ena: “Ai cittadini va data la possibilità di formarsi un’opinione completa”.

23 Dicembre 2013 - 11:35

Dal servizio andato in onda nel TG3 regionale di venerdì 20 dicembre alle 19.30 è emersa una descrizione dell’esperienza dei profughi che vivono nelle ex scuole Merlani quantomeno parziale, che denota un approccio superficiale alle notizie, che privilegia la ricerca emotiva della storia disperata sull’onda delle notizie da Lampedusa – non paragonabili all’attuale situazione bolognese – più che la ricerca della verità, e che esprime quindi un atteggiamento giornalistico provinciale e povero.

Il problema della ricerca del lavoro è certamente reale e colpisce i rifugiati almeno quanto altri italiani e stranieri in tutta Italia. Ma nel caso specifico, il percorso di orientamento al lavoro è cominciato solo pochi mesi fa e non al loro arrivo in Italia: la Croce Rossa, che ha malamente gestito il progetto di accoglienza, ha omesso di attivare progetti e percorsi di inserimento lavorativo, che pure era tenuta ad attivare. Per questa ragione i ragazzi delle Merlani sono maggiormente svantaggiati, basta pensare che ancora non conoscono sufficientemente la lingua italiana. Da due mesi le associazioni, che insieme a Freedom and Justice hanno in convenzione le Merlani, hanno fatto nascere una scuola di italiano proprio all’interno delle Merlani stesse. Questo è uno dei tanti elementi che distinguono questo percorso da quell’assistenzialismo nefasto che ha visto sparire nelle casse della Croce Rossa, della Protezione Civile e di alcune cooperative, milioni di euro di fondi europei.

Nel servizio andato in onda emerge una situazione di degrado che riflette in modo parziale e inadeguato le contraddizioni di un esperimento di autogestione, che come tale paga il fatto di avere a che fare con individualità, caratteri e storie diverse. Tutto ciò non è minimamente paragonabile alle situazioni di invivibilità che si possono vedere nei dormitori a bassa soglia che, a differenza delle Merlani, non sono a costo zero per le amministrazioni pubbliche.

Uno degli intervistati ha dichiarato di vestirsi prendendo abiti dalla spazzatura: questo è un caso singolo di un ospite temporaneo delle Merlani, che non fa parte dell’esperienza attiva di Freedom and Justice. Bastava che il giornalista visitasse il piano terra per accorgersi della presenza di un laboratorio di sartoria con armadi pieni di vestiti usati, donati da cittadini solidali.

Chiediamo quindi alla redazione del TG3R un’integrazione al servizio andato in onda, affinché i telespettatori possano formarsi un’opinione più completa, rendendo giustizia e dignità a questa esperienza, che riteniamo essere di esempio come modello alternativo all’assistenzialismo improduttivo, che porta da un lato ad ingrassare le casse di strutture come la Croce Rossa (alla quale verrà affidata l’accoglienza a Lampedusa, ovvero dalla padella alla brace!) e dall’altra a morire di freddo per strada, come è successo a Victor due giorni fa in via Barozzi a Bologna.

Associazione Freedom and Justice
Asia-USB
Associazione Primavera Urbana
Associazione 3 Febbraio
Comitato Solidale Antirazzista Il Cerchio
YaBasta