Acabnews Bologna

Esuberi in Fiera, i sindacati puntano il dito contro Comune e Regione

Sgb: con che faccia “avallano un licenziamento di tale portata che mette in ginocchio intere famiglie? Andremo a chiederglielo”. Usb: a sindaco e governatore “riserveremo le prime azioni di lotta”.

29 Giugno 2016 - 18:51

Ritirate i licenziamenti dei lavoratori della fiera di Bologna
Chiare le responsabilità politiche della giunta regionale e comunale

Manifestazione in Fiera (foto Fb Sgb Bologna)Questa mattina centinaia di dipendenti di Bologna Fiere si sono riuniti in assemblea sotto la sede della presidenza per chiedere il ritiro della procedura di licenziamento di 123 lavoratori. La procedura è stata avviata ieri ed è solo il primo passo di una cura dimagrante che, a detta del presidente, sanerà l’anomalia Bolognese che si allineerà così agli altri sistemi fieristici del nostro Paese verso il modello Expo (dove si è arrivati a sperimentare il lavoro gratuito).

A seguito delle pressioni dei lavoratori una delegazione sindacale è stata ricevuta dal presidente Boni e ha chiesto il ritiro della procedura di licenziamento come passo necessario prima di poter sedere intorno ad un tavolo per valutare eventuali soluzioni. Il Presidente, che si è definito commissario, ha opposto un netto rifiuto alla nostra richieste e ha affermato di avere, su questa operazione, il mandato unanime di tutti i soci. E’ inaccettabile che, in questa partita i soci pubblici e privati non si assumano la propria responsabilità, con che faccia il sindaco Merola e il Presidente Bonacini che dovrebbe pensare al bene dei propri cittadini e non solo a questioni di mercato, avalla un licenziamento di tale portata che mette in ginocchio intere famiglie, senza vergognarsene? Andremo a chiederglielo, con tutti i lavoratori alla prima occasione possibile. Domani i lavoratori saranno in assemblea per decidere come proseguire la lotta fino al ritiro dei licenziamenti

Sgb

 * * * * * * * *

Licenziamenti BolognaFiere. Giusta la rabbia dei lavoratori, il Presidente Franco Boni conferma la scelta dei licenziamenti, chiare le responsabilità del sindaco Merola e del presidente della Regione Bonaccini.

“La rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori di BolognaFiere è la prima giusta risposta all’arroganza dell’azienda e dei soci” spiega Fabio Perretta della Usb. “Di fronte alla gravità dei licenziamenti è necessaria una risposta dura da parte dei lavoratori e noi saremo con loro fino in fondo” prosegue Perretta. “Durante l’incontro con la dirigenza, il presidente Franco Boni ci ha confermato la scelta scellerata dei 123 licenziamenti del personale fieristico e – denuncia Perretta – la loro sostituzione con personale fornito dalle agenzie interinali”.

“Lo stesso Boni ha voluto chiarire che la responsabilità politica di un ritiro dei licenziamenti deve essere assunta dai soci pubblici a partire dal Comune e dalla Regione  – sottolinea il sindacalista Usb – questione a noi ben chiara già nelle settimane precedenti quando in tanti facevano a gara sotto scadenza elettorale, anche tra gli altri sindacati, a smentire le voci e a tranquillizzare gli animi”.

“È inaccettabile che a fronte di milioni di euro richiesti e stanziati dai soci pubblici, oggi si arrivi al licenziamento di tutto il personale di manifestazione – incalza Perretta – in una logica di speculazione finanziaria finalizzata al profitto dei soci privati”. “È proprio nei confronti dei soci pubblici, di Merola e di Bonaccini, che vogliamo riservare nei prossimi giorni le prime azioni di lotta che verranno decise domani in assemblea – sostiene Fabio Perretta – siamo di fronte non solo ad uno specifico piano aziendale di macelleria sociale ma ad un effetto delle politiche nazionali del Governo Renzi di smantellamento e ristrutturazione delle società partecipate come tra l’altro previsto dallo stesso Decreto Madia”.

Usb