Acabnews Bologna

Educatori: “Diamo valore al lavoro educativo”

Gli Educatori Contro i Tagli lanciano una raccolta di firme per impegnare l’amministrazione e le cooperative sociali a rispettare i contratti nazionali. Da Casalecchio la denuncia sulla situazione dei servizi sociali.

10 Settembre 2013 - 11:00

Gli Educatori Contro i Tagli lanciano una petizione online per impegnare l’Amministrazione ad inserire nei bandi di gara per i servizi sociali il Contratto Nazionale del Terzo Settore, mettendo in discussione il sistema vigente di appalti, convenzioni e gare al ribasso. E da Casalecchio arriva l’esperienza diretta degli educatori: sotto gli annunci del Comune, la situazione dei servizi è sempre più precaria, tra tagli di orario, carenze di organici, disorganizzazione e chiusura di servizi.

Educatori contro i Tagli

> La petizione

Perché è importante

Chiediamo agli abitanti della Provincia di Bologna di sottoscrivere, tramite una raccolta firme, le seguenti richieste, che intendiamo sottoporre alle Amministrazioni del nostro territorio. Vogliamo porre una serie di rivendicazioni da portare avanti in virtù dell’attuale situazione dei lavoratori e degli utenti dei servizi sociali.

Chiediamo una presa di posizione e di responsabilità alle amministrazioni pubbliche, di fronte a situazioni vergognose, che spesso vengono silenziosamente avallate. Una percentuale sempre maggiore di servizi educativi è gestita dal terzo settore attraverso appalti, contratti di servizio e accreditamenti, all’interno di un contesto di precarietà, che contraddistingue da sempre i lavoratori del privato sociale e gli utenti di questi servizi, per i quali l’estate è probabilmente il periodo più critico. Su questi soggetti si riversano le conseguenze delle trattative al massimo ribasso fra amministrazioni e cooperative. Attraverso la subalternità completa alle esigenze di risparmio degli enti committenti, assistiamo a una continua demolizione del sistema dei servizi sociali, in un circolo vizioso in cui a rimetterci sono i lavoratori, ma anche l’intera parte della cittadinanza che usufruisce di tali servizi, nei quali si assiste parallelamente o ad un calo della qualità o addir ittura al taglio totale degli interventi.

Crediamo fermamente che la civiltà di una società si misuri dall’attenzione con cui si sostengono i bisogni dei soggetti più deboli, in un territorio storicamente attento a questi aspetti come quello bolognese, speriamo di poter innescare un’inversione di tendenza che porti a valorizzare questa cultura ed eviti il suo progressivo smantellamento.

Il testo della petizione
Noi Educatori uniti contro i tagli chiediamo:

– che all’interno di tutte le gare d’appalto rivolte ai soggetti del terzo settore per l’affidamento e la gestione di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e ludico-ricreativi dei comuni della Provincia di Bologna venga inserito l’obbligo di applicazione da parte dei soggetti partecipanti del Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali e degli accordi integrativi locali;

– che vengano attivati gli strumenti previsti dagli statuti comunali e provinciali per garantire il diritto alla partecipazione alle scelte politiche da parte degli operatori del sociale;

– che le Amministrazioni locali sorveglino perché agli operatori dei suddetti servizi venga applicata una retribuzione su base mensile e non a ore;

Educatori Uniti Contro i Tagli

Per firmare la petizione

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CASALECCHIO DI RENO: ASC INSIEME,  ANNO NUOVO VITA VECCHIA!

Ci risiamo! Eccoci arrivati a settembre, a pochi giorni dalla ripresa dei servizi educativi e di sostegno scolastico e di nuovo molte nubi e tagli pendono, come la spada di Damocle, sopra la testa degli educatori del distretto Asc Insieme.

Pochi mesi fa in un editoriale il sindaco di Casalecchio Simone Gamberini scriveva “Il Consiglio Comunale nel mese di giugno ha approvato il bilancio preventivo dell’Azienda Consortile Insieme: con uno stanziamento di oltre 3.200.000 euro siamo riusciti ad incrementare le risorse disponibili per i servizi sociali. Il bilancio 2013 è ancora una volta, infatti, un bilancio a decisa connotazione sociale. Abbiamo mantenuto invariata l’offerta dei servizi per l’infanzia e per il sociale… Abbiamo mantenuto invariate rispetto al 2012 le tariffe per tutti i servizi alla persona, dalla scuola al sociale”, certamente leggendo l’editoriale si prospetta un Welfare più equo ed inclusivo. Anche la parlamentare M. Fabbri, nonché presidente onorario di ASC Insieme, punzecchiata su face book in merito al modus operandi di ASC, risponde “Credo che di creatività positiva ne abbiamo messa. Il nuovo contratto riconosce gli aumenti contrattuali, riconosce la mensilità fissa con conguaglio finale piuttosto che il pagamento a ore, le ore non lavorate non vanno a risparmio ma servono a finanziare altri progetti x tempo o libero o estivi. Ci si è inventati l’educatore di plesso. Siamo intervenuti per verificare meglio l’appropriatezza della spesa, non vorrei che sia questo che non va bene. Se in giro si trova di meglio siamo disponibili al confronto, non abbiamo la pretesa di essere infallibili. Confronto che abbiamo sempre tenuto e ancora teniamo con le organizzazioni sindacali e con chi ce lo chiede. Poi credo che dobbiamo avere tutti la consapevolezza di non essere in un periodo di vacche grasse, ma in uno in cui si cerca di fare le nozze con i fichi secchi.”!

E noi abbiamo risposto “Non si può non rispondere che è merito anche nostro che di quei servizi abbiamo sempre cercato di salvarne la qualità: sono state le nostre pressioni e quelle dei sindacati a “salvare il salvabile” dalle nostre parti, non certo la creatività dei vostri “democratici” tagliatori di teste. A fronte poi di questo contentino contrattuale ai lavoratori, come possiamo secondo lei chiamare i tagli ai servizi del lotto 4 che riguardano immigrati, sostegno genitoriale, sociale ed educativo a donne sole con minori, educazione al lavoro, gruppi socio educativi per la prevenzione al disagio minorile ed educativa di strada? Rimodulazione? Poi smettiamola di definirci i più virtuosi per giustificare il progressivo scivolamento in basso del modello del welfare emiliano: per esempio, non basta certo dire che in molti paesi africani o mediorientali la condizione femminile è peggio che da noi per lavarci le mani di fronte all’arretramento palese e apparentemente irrefrenabile che il diritto della donna sta subendo nel nostro paese. Quello che non ci torna è perché, ormai a distanza di anni, pur di fronte alla generale insoddisfazione (famiglie, cittadini, operatori, operatori di ASC compresi, provi a chiedere nelle stanze di Via Cimarosa un moto di sincerità rispetto alla gestione dei servizi sul distretto e ne sentirà delle belle) solo gli amministratori e i politici continuino a difendere un modus operandi che nella forma può apparire orizzontale e un tantino anche “freakettone” ma nella sostanza è verticistico e pressappochista”!

Purtroppo notiamo, anche, come tra le parole e i fatti ci sia un’impressionante discordanza visto che dalla partenza del nuovo appalto su alcuni lotti c’è stato, di fatto, un taglio di almeno il 30% delle ore se non addirittura la chiusura di alcuni servizi. Inoltre apprendiamo con sorpresa che anche quest’anno a pochi giorni dalla ripresa dell’anno scolastico, magia, verrà fatto un altro taglio del 10% circa sulle ore di educativa scolastica. Ovviamente tutto questo all’insaputa di tutti (famiglie ed operatori). Non possiamo non ricordare le parole di una mamma combattiva di Casalecchio la sig.ra Marialba che durante un intervento nella trasmissione radio “Signore e signori il welfare è sparito!” disse “Il bambino non è coperto per l’intero orario scolastico: da settembre a Natale si susseguono continue promesse di intervento e di risoluzione del problema, da Natale a pasqua si fanno riunioni e da pasqua a fine scuola il problema è risolto ma evidentemente si son buttati via quasi due terzi dell’anno scolastico. Ma anche a problema apparentemente risolto le problematiche persistono gli orari sono spezzettati con diverse persone che girano sul bambino e alle esigenze del disabile vengono messi davanti problemi economici e contrattuali. E’ difficile per un genitore capire queste ragioni e vorrei aprire un dibattito su una bella parola che ultimamente ha riempito la bocca a diverse persone a riunioni alle quali ho partecipato: condivisione, condivisione è stata riportata recentemente dal Dott. Angelo Floritti, condivisione è stata di nuovo rimarcata dalla Dott.ssa Scoccati e dall’onorevole Marilena Fabbri nonché da varie Associazioni Territoriali, condivisione? Bella parola, in pratica inesistente, le famiglie continuano ad essere lasciate fuori da tutte le decisioni o a essere chiamate per progetti già decisi.”.

Ecco questa è la realtà di un distretto come quello di Casalecchio che con le parole costruisce castelli di sabbia e che nella realtà non vuole condividere e ascoltare le proposte degli educatori e delle famiglie. Non abbasseremo la guardia di fronte a questo ennesimo attacco al sistema welfare e alle ore degli educatori, difenderemo come sempre la qualità dei servizi educativi e la dignità del nostro lavoro, vogliamo sia chiaro che di fronte al nulla ebbene nulla abbiamo da perdere e continueremo a non demordere. Ci chiediamo perché ASC Insieme abbia paura a fare un vero confronto aperto con la cittadinanza e con gli educatori accettando anche le critiche, senza porre veti e minacce, d’altronde ricordiamo a tutti, anche ad ASC che la Costituzione prevede la libertà di espressione e di pensiero , o no?

Educatori contro i tagli – Casalecchio di Reno