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InCassati! / E dopo l’Omsa?

L’azienda di Faenza annuncia che andrà a produrre in Serbia, come la Fiat di Marchionne. E intanto a Bologna altri stabilimenti rischiano la stessa sorte. Riceviamo e pubblichiamo un articolo di Giuliano Bugani.

28 Luglio 2010 - 08:59

Martedì 27 luglio 2010 viene data comunicazione che l’azienda di calze di Faenza, OMSA, chiuderà lo stabilimento faentino e aprirà in Serbia. La CGIL di Faenza è stata abbandonata da CISL e UIL nella lotta contro la chiusura. Ma a Bologna altra aziende rischiano la stessa sorte, e l’abbandono questa volta, riguarda anche la CGIL bolognese. I casi riguardano per ora la Breda Menarini Bus e La Perla. Per la Breda MB, alcuni dipendenti denunciano da molto tempo il rischio di una delocalizzazione in Serbia dell’ azienda, in quanto, sempre secondo le denunce dei dipendenti, all’ interno della Breda MB, da mesi stanno seguendo un corso di formazione lavoratori serbi. Non è chiaro se uno stabilimento è già stato costruito nel paese dell’ex Jugoslavia. Le denunce non sono state prese in considerazione dalla FIOM di Bologna, e nemmeno dalle RSU dell’azienda. Sul gruppo La Perla, esisterebbe già una lista di nomi delle dipendenti che verranno licenziate al termine della Cassa Integrazione Speciale, vale a dire alla fine del 2010. I sindacati confederali di categoria, per ora tacciono, ma tra le dipendenti, la sensazione di una chiusura, anche parziale, circola con insistenza, davanti anche al silenzio dei mass media. Altri lavoratori di aziende come la Fini Compressori, stanno attendendo iniziative legali di sindacati di base, dopo che la Fiom ha firmato un accordo negativo, a parere dei lavoratori interessati. La Ducati di Borgo Panigale dovrebbe avere già uno stabilimento in Croazia, e i giochi di urbanizzazione dell’area dove sorge la storica azienda di Moto, non aiutano a stare tranquilli. La crisi FIAT- Serbia insegna. La deindustrializzazione italiana sta compiendo il suo progetto senza che giornali, radio, televisioni, e qualsiasi altro strumento di comunicazione metta in allarme questo progetto. Stupisce che la delocalizzazione industriale nazionale, avvenga con al governo nazionale il più grande partito territorialista. Come in un grande Twin Peaks, tutti conoscono i segreti della morte dell’ industria italiana, ma nessuno parla. Per paura di non sapere quali soluzioni trovare.

Giuliano Bugani

>  Nell’ambito del progetto inCassati!, promosso da Vag61 in collaborazione con Zic, prosegue la rubrica che raccoglie esperienze di resistenza e di lotta portate avanti dai lavoratori colpiti dalla crisi.

La redazione di Zeroincondotta