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Due agosto, per il giudice che lo condannò all’ergastolo Carlos è inattendibile

Il magistrato fece desistere i deputati della commissione Mitrokhin dall’intento di ascoltare l’ex militante del FPLP a riguardo dell’effimera pista internazionale sulla strage

10 Settembre 2010 - 17:27

Il «terrorista internazionale» Ilic Ramirez Sanchez detto Carlos lo Sciacallo, «utilizzerà sempre ogni chance, parlando su tutto e tutti, pur di uscire di prigione». E’ l’opinione di Jean-Louis Bruguie’re, il giudice istruttore del processo che ha condannato l’ergastolo, espressa davanti all’allora senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti del’ex deputato dei Democratici di sinistra Valter Bielli, emissari della commissione Mitrokhin, a Parigi per ascoltare le dichiarazioni del terrorista sulla strage del 2 agosto, e che proprio da Bruguie’re furono fatti desistere da questo intento. Lo ha raccontato lo stesso Bielli in un dibattito, ieri sera, alla Festa dell’Unità.

Carlos, attualmente detenuto in Francia, fu militante nel marxista Fronte Popolare di Liberazione della Palestina dal 1970 all’arresto nel 1994, e divenne noto alle cronache per un attacco alla sede viennese dell’OPEC nel 1975.
Proprio in questi giorni, attraverso il suo legale, ha fatto sapere di essere pronto a farsi interrogare dalla procura bolognese, che sta indagando su (a nostro avviso, inconsistenti) teorie, come appunto le «piste internazionali» alternative alla matrice fascista della Strage della Stazione, per la quale sono stati condannati in via definitiva i neofascisti dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari, 1977-81) Francesca Mambro, Giuseppe Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini.

Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familairi delle vittime, ha commentato durante il medesimo dibattito «ogni pista internazionale e’ un tentativo di depistaggio sulle indagini italiane. Trovati gli italiani troveremo i loro agganci all’estero, che sicuramente esistevano»