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Dopo lo sgombero di Làbas, l’appello: ”Un tetto per gli abitanti di Accoglienza Degna”

Dal progetto che aveva aperto il dormitorio sociale un invito a ”chiunque abbia appartamenti, camere o posti letto da offrire”. Làbas: ”Nell’assemblea al Baraccano un’idea di città diversa. Il 9 manifestazione da piazza XX Settembre”.

01 Settembre 2017 - 12:43

Accoglienza Degna, dopo lo sgombero di Làbas che ha interrotto tra gli altri progetti anche quello del dormitorio sociale aperto nell’ex caserma Masini, si appella pubblicamente a “chiunque abbia appartamenti, camere o posti letto da offrire agli abitanti di Accoglienza Degna nelle prossime settimane”. Questo dopo che l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il sindaco Virginio Merola “non ha portato a dei risultati per noi accettabili. Se da un lato la proposta della Staveco costituisce un percorso che siamo disposti a intraprendere, dall’altro è impensabile sospendere le nostre attività e i nostri progetti fino alla prossima primavera. Da due anni Accoglienza Degna si occupa di offrire, tra l’altro, una sistemazione dignitosa a chi si trova in situazione di disagio abitativo. Non permetteremo che ciò venga sospeso neanche per un giorno, specie ora che abbiamo davanti i mesi autunnali e invernali in cui, come sappiamo, la non-risposta del Piano freddo è sempre inadeguata e insufficiente. Se dal giorno dello sgombero a oggi nessuno degli ospiti del nostro dormitorio sociale si è ritrovato per strada, è solo grazie alla solidarietà attiva di tanti e tante. Ecco perché, in attesa di ridare al più presto una casa a Làbas, facciamo nuovamente appello alla Bologna che fin da subito si è schierata dalla nostra parte, garantendo la continuità di Accoglienza Degna e dunque il diritto alla casa per tante persone”.

Làbas, intanto, fa il punto dopo l’assemblea pubblica che si è svolta mercoledì sera al Baraccano. “E’ impossibile dare una restituzione esaustiva di quanto è accaduto ieri sera (due sere fa, ndr). Questo perchè è stata una grande assemblea di oltre un migliaio di liberi cittadini e cittadine con un’irriducibile voglia di partecipare e arricchire un dibattito che fa bene alla città e a chi la abita. Ciò che è certo è che quella di ieri (mercoledì, ndr) è stata una grande giornata di democrazia, di quella vera, nella quale si mischiano storie, volti e percorsi diversi in un grande esercizio di cospirazione e creatività. Questo laboratorio di socialità, condivisione e complicità è il cuore dell’esperienza di Làbas e il motore che renderà la manifestazione del 9 settembre oceanica e dalle infinite sfumature. Quella di ieri (mercoledì, ndr) è stata una serata importante, capace di far riscoprire a molte persone la possibilità di cambiamento e l’idea di un modello di città diverso. Ciò che emerge da ieri (mercoledì, ndr) è che la città del domani parte proprio da ciò che costruiamo insieme oggi e dove l’ipotesi della Staveco non si limita ad essere l’offerta di un luogo fisico, ma una vera e propria scommessa per incidere collettivamente sull’identità della nostra città. Quella di ieri (mercoledì, ndr) è stata una giornata dove abbiamo lasciato ad altri la paura, il sentimento di solitudine, la tristezza e lo sconforto: a ‘illuminare’ la piazza era la volontà di accoglienza, il coraggio di osare insieme, la voglia di riprendersi alla luce del sole e con sorriso quello che ingiustamente è stato sottratto alla città. Nella giornata in cui apprendiamo delle sanzioni comminate ai produttori e produttrici di CampiAperti – Associazione per la sovranità alimentare, colpevoli di aver continuato a prendersi cura della comunità con il consueto mercato del mercoledì, sentiamo sia il momento di munirsi di coraggio e determinazione facendo un altro passo in avanti sostenendo l’appello di Accoglienza Degna di aprire le porte della propria casa a chi una casa non l’ha più, e partecipando all’incontro di mercoledì prossimo, 6 settembre, dove insieme disegneremo la manifestazione del 9 Settembre, che avrà il concentramento alle ore 15 in piazza XX Settembre”.