Dal progetto che aveva aperto il dormitorio sociale un invito a ”chiunque abbia appartamenti, camere o posti letto da offrire”. Làbas: ”Nell’assemblea al Baraccano un’idea di città diversa. Il 9 manifestazione da piazza XX Settembre”.
Accoglienza Degna, dopo lo sgombero di Làbas che ha interrotto tra gli altri progetti anche quello del dormitorio sociale aperto nell’ex caserma Masini, si appella pubblicamente a “chiunque abbia appartamenti, camere o posti letto da offrire agli abitanti di Accoglienza Degna nelle prossime settimane”. Questo dopo che l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il sindaco Virginio Merola “non ha portato a dei risultati per noi accettabili. Se da un lato la proposta della Staveco costituisce un percorso che siamo disposti a intraprendere, dall’altro è impensabile sospendere le nostre attività e i nostri progetti fino alla prossima primavera. Da due anni Accoglienza Degna si occupa di offrire, tra l’altro, una sistemazione dignitosa a chi si trova in situazione di disagio abitativo. Non permetteremo che ciò venga sospeso neanche per un giorno, specie ora che abbiamo davanti i mesi autunnali e invernali in cui, come sappiamo, la non-risposta del Piano freddo è sempre inadeguata e insufficiente. Se dal giorno dello sgombero a oggi nessuno degli ospiti del nostro dormitorio sociale si è ritrovato per strada, è solo grazie alla solidarietà attiva di tanti e tante. Ecco perché, in attesa di ridare al più presto una casa a Làbas, facciamo nuovamente appello alla Bologna che fin da subito si è schierata dalla nostra parte, garantendo la continuità di Accoglienza Degna e dunque il diritto alla casa per tante persone”.
Làbas, intanto, fa il punto dopo l’assemblea pubblica che si è svolta mercoledì sera al Baraccano. “E’ impossibile dare una restituzione esaustiva di quanto è accaduto ieri sera (due sere fa, ndr). Questo perchè è stata una grande assemblea di oltre un migliaio di liberi cittadini e cittadine con un’irriducibile voglia di partecipare e arricchire un dibattito che fa bene alla città e a chi la abita. Ciò che è certo è che quella di ieri (mercoledì, ndr) è stata una grande giornata di democrazia, di quella vera, nella quale si mischiano storie, volti e percorsi diversi in un grande esercizio di cospirazione e creatività. Questo laboratorio di socialità, condivisione e complicità è il cuore dell’esperienza di Làbas e il motore che renderà la manifestazione del 9 settembre oceanica e dalle infinite sfumature. Quella di ieri (mercoledì, ndr) è stata una serata importante, capace di far riscoprire a molte persone la possibilità di cambiamento e l’idea di un modello di città diverso. Ciò che emerge da ieri (mercoledì, ndr) è che la città del domani parte proprio da ciò che costruiamo insieme oggi e dove l’ipotesi della Staveco non si limita ad essere l’offerta di un luogo fisico, ma una vera e propria scommessa per incidere collettivamente sull’identità della nostra città. Quella di ieri (mercoledì, ndr) è stata una giornata dove abbiamo lasciato ad altri la paura, il sentimento di solitudine, la tristezza e lo sconforto: a ‘illuminare’ la piazza era la volontà di accoglienza, il coraggio di osare insieme, la voglia di riprendersi alla luce del sole e con sorriso quello che ingiustamente è stato sottratto alla città. Nella giornata in cui apprendiamo delle sanzioni comminate ai produttori e produttrici di CampiAperti – Associazione per la sovranità alimentare, colpevoli di aver continuato a prendersi cura della comunità con il consueto mercato del mercoledì, sentiamo sia il momento di munirsi di coraggio e determinazione facendo un altro passo in avanti sostenendo l’appello di Accoglienza Degna di aprire le porte della propria casa a chi una casa non l’ha più, e partecipando all’incontro di mercoledì prossimo, 6 settembre, dove insieme disegneremo la manifestazione del 9 Settembre, che avrà il concentramento alle ore 15 in piazza XX Settembre”.