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Disoccupato, escluso dalle graduatorie Erp e sotto sfratto

Social Log racconta il caso di Vasili, che dopo essere stato licenziato non può pagare l’affitto raddoppiatogli dalla proprietà. Oggi ottenuto rinvio di 3 mesi dell’esecuzione. Il collettivo annuncia nuova marcia delle periferie.

24 Febbraio 2015 - 17:10

_DSC6227 copiaStamattina, il Comitato Inquilini Resistenti e gli occupanti con Social Log si sono nuovamente mobilitati in un picchetto antisfaratto per la famiglia di Vasili e di suo figlio. Oggi il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario per obbligare la famiglia ad abbandonare l’immobile di proprietà del Seminario Vescovile, che era stato loro assegnato ad un’affitto calmierato due anni fa e che ha visto un improvviso raddoppiamento del costo fino a 700 euro al mese che ha costretto Vasili all’impossibilità di poter pagare. La crisi ed il licenziamento hanno spazzato via, per sempre, la possibilità per Vasili di ottenere una casa popolare. Il regolamento ACER prevede infatti come obbligatoria anche in presenza di un altissimo punteggio, un contratto di lavoro, per poter accedere all’assegnazione di una casa. Noi continuiamo a domandarci come sia mai possibile che proprio chi versi in condizioni di disagio più assoluto venga volutamente escluso da programmi di protezione ed aiuto.

Ancora una volta però, grazie alla solidarietà attiva degli occupanti e degli attivisti di Social Log si è potuta strappare con la lotta una grande vittoria, un rinvio di 3 mesi che consentirà a Vasili e alla sua famiglia di passare l’inverno con un tetto sopra la testa e con tranquillità far proseguire il percorso scolastico a suo figlio.

Tutto ciò non fa che rafforzare la tesi secondo la quale siamo in una condizione senza precedenti nel nostro paese, una condizione che vede non solo la totale assenza di risposte da parte del Governo alle situazioni di disagio abitativo, ma che evidenzia come negli ultimi anni il sistema welfaristico sia stato demolito pezzo a pezzo dai vari patti di stabilità e bilancio in favore della rendita fondiaria e del capitale finanziario che questa crisi ha contribuito a generare. Non possiamo voltare più le spalle di fronte alla povertà per questo impediremo che le conseguenze degli irresponsabili riduzioni, al bilancio pubblico, incidano sulle già insufficienti politiche abitative e welfaristiche, aggravate dal nuovo taglio del 9% dei fondi in questa città.

Per questo sentiamo l’esigenza di far proseguire il percorso di autorganizzazione e di presa di parola pubblica da parte delle famiglie sotto sfratto, occupanti e solidali, con una nuova marcia da costruire insieme a tutti coloro che in questo anno di lotte e mobilitazione si sono unite al cammino, chilometro dopo chilometro, sul grande sentiero per la casa, il reddito e la dignità.

Per discutere insieme e portare i propri contributi invitiamo tutti e tutte a confrontarsi in un’assemblea pubblica il 5 marzo alle ore 20 presso l’Ex Telecom occupata, verso la nuova marcia delle periferie e della dignità.

Comitato Inquilini Resistenti con Social Log