Acabnews Bologna

Dall’ex Telecom al Galaxy alla strada?
“Non lo tollereremo, siamo pronti a tutto“

Iniziano a scadere i contratti delle famiglie accolte in via Fantin. A richiamare l’attenzione Social Log, oggi in presidio. Intanto, Pugno Chiuso il 13 luglio alla Barca con picchetto antisfratto e corteo.

30 Giugno 2016 - 15:27

Galaxy (repertorio) - © Michele LapiniChe fine faranno le famiglie che, dopo lo sgombero dell’ex Telecom, erano state sitemate all’ex Galaxy dfi via Fantin? A lanciare l’allarme, stamattina, Social Log, in presidio davanti al residence insieme alle famiglie del Comitato inquilini Galaxy. Oggi è il giorno in cui le prime tre famiglie dovrebbero lascire lo stabile. Molte altre sono in scadenza tra settembre e marzo.

Spiegano gli attivisti: “Non è pensabile che famiglie e bambini vengano sballottati da un’occupazione a un hotel, da un hotel a una casa di transizione e dopo otto mesi debbano tornare nuovamente nella precarietà abitativa. Bogliamo che i problemi delle famiglie che vivono in tutte le case di transizione a  Bologna vengano risolti con l’accesso alle case popolari”. Altrimenti, secondo Social Log, il rischio è finire in mano al “racket delle occupazioni che si sta formando dopo l’incessante attacco ai movimenti”.

Poco cambia il passaggio di mano delle deleghe per la casa con la nuova giunta di Merola: “La nostra istanza, al di là dell’amministrazione presente o passata che sia verrà portata avanti. Se ci sarà qualcuno disposto ad interloquire con queste famiglie saremo ben disposti a sederci a un tavolo”, diversamente “utilizzeremo le muraglie umane, la solidarietà e le centinaia di persone che si raduneranno qui sotto per impedire che questo avvenga. Non si pensi di poter alzare di nuovo scudi, manganelli o ricatti contro queste famiglie, perché non lo tollereremo. Siamo pronti a tutto di fronte alla messa in strada o a nuove soluzioni precarie”.

Secondo i dati raccolti dal colletivo, al Galaxy vivono attualmente 74 famiglie, 300 persone in totale, molte provengono dall’ex Telecom. Quarantacinque nuclei provengono dall’ex telecom, 12 sono passati per il Comitato antisfratto di Social Log, gli altri sono arrivati tramite i servizi sociali dei quartieri. Una stanza da 35 metri quadri costa 200 euro, e non ci sono sconti per fasce di reddito: in molti casi le famiglie non riescono a far fronte alla spesa e rischiano di vedersi arrivare, prima o poi, una cartella esattoriale.

Il sindaco fresco di riconferma risponde a margine di una conferenza stampa: “Tutte le partite aperte saranno chiuse”, ma “i nostri riferimenti sono innanzitutto le persone lì dentro, non rappresentanti vari”, aggiunge alludendo polemicamente a Social Log.

Intanto l’associazione Pugno Chiuso ha convocato una gioranta di lotta per la casa per il prossimo 13 luglio al quartiere Barca. Si inizia alle 6.30 con un picchetto antisfratto: “Acer vorrebbe sfrattare dall’alloggio popolare di via Pelotti due fratelli – si legge sulla pagina facebook – per una banale questione burocratica e per morosità incolpevole. Uno dei due è anche invalido sul lavoro”. Alle 16 corteo in quartiere: “Se la nuova giunta vuole cominciare a farsi davvero odiare nei quartieri operai e popolari di Bologna faccia pure, noi respingiamo gli sfratti e addebitiamo ogni responsabiltà politica al sindaco uscente ed entrante, che guarda caso è la stessa persona: Merola”.