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Dal Copernico Occupato: «Avanti insieme a precari, migranti, disoccupati»

Partecipata assemblea oggi nel Liceo di San Donato, con studenti medi e universitari, docenti precari, realtà di base e della sinistra, la Fiom. All’orizzonte lo sciopero dei metalmeccanici del 28 gennaio.

04 Gennaio 2011 - 23:33

C’erano oltre un centinaio di persone all’assemblea che gli occupanti del Copernico hanno chiamato per oggi pomeriggio al Liceo di via Garavaglia. Sono intervenuti, tra gli altri, studenti medi e universitari, genitori, i docenti del Coordinamento Precari della Scuola (da loro pieno sostegno all’occupazione: «La vostra lotta è la nostra lotta»), centri sociali, realtà di base e della sinistra, ma anche il segretario della Fiom di Bologna Bruno Papignani e altri delegati del sindacato dei metalmeccanici. Al centro della discussione le prospettive di quella che ormai è percepita da tutte e tutti come una rivolta di una generazione scippata del proprio futuro, e che non trova di certo una battuta d’arresto nell’approvazione e promulgazione della legge Gelmini. Forte la spinta a connettere le lotte nel mondo dell’istruzione e della formazione, quelle dei precari, dei lavoratori, dei migranti. All’orizzonte, lo sciopero indetto dalla Fiom per il 28 gennaio prossimo, che va delineandosi come data di mobilitazione anche di tutte o quasi le realtà oggi in assemblea.

«Non ci intimidiscono le parole della presidenza e le minacce sui voti in condotta, porteremo avanti la nostra battaglia e andremo avanti, insieme a precari, migranti, disoccupati», ha detto Matteo del Copernico in apertura dell’assemblea, «partirà dalle strade e piazze una battaglia che sia di tutti per prendere in mano le sorti di una società che sta andando a rotoli». Si è spinto oltre un genitore, che nel suo intervento ha detto esplicitamente che la dirigente dovrebbe dimettersi.
Stamattina la preside, oltre ad aver sostenuto che fosse necessario raccogliere le firme di tutti i presenti al liceo, maggiorenni e non, ha fatto telefonare ai genitori degli studenti minorenni. Tentativi di intimidazione ben lontani da poter fiaccare l’occupazione.